GameSoul Vs E3 2014 – Conferenza EA

GameSoul Vs E3 2014 – Conferenza EA

Los Angeles – E dopo Microsoft, il compito di intrattenere la stampa e il mondo intero connesso virtualmente ad L.A. passa ad Electronic Arts, colosso che insieme ad Ubisoft e Sony, ancora una volta, si ritrova a presentare la sua vasta ed importante line-up con una delle tanto agognate pre-conferenze. Lo Shrine Auditorium si conferma ancora una volta una splendida location per un evento simile, fatto di emozioni strabordanti, luci, fumo e urla di gioia della stampa e degli addetti ai lavori, che da nessuna parte come all’E3 si scrolla di dosso la veste del critico, lasciandosi travolgere dall’entusiasmo anche dove non serve. E il Publisher californiano ha fatto di tutto, riuscendoci, a trasformare il proprio showcase in una fiera di sobbalzi, urla di gioia e applausi: l’apice, non abbiamo dubbi, è stato raggiunto già nelle prime battute, quasi per farsi perdonare per le poche ciambelle donate alla stampa (la nostra squadra non è riuscita a beccarsene neanche una, purtroppo), tirando fuori dal cilindro un titolo presentato velatamente lo scorso anno e che colpisce dritto al cuore di milioni di nerd, l’attesissimo Star Wars: Battlefront, reboot di una delle numerose serie marchiate dallo storico brand partorito dalla fervida mente di George Lucas. EA ha conquistato i diritti per ridare dignità videoludica al marchio lavorando su più fronti, e ha scelto lo Shrine Auditorium per mostrare al pubblico uno stralcio del poco materiale al momento a disposizione, materiale che, come avrete già visto, sprizza hype da tutti i pori. Con un approccio basato sul tentare di catturare la stessa magia delle location originali, l’impresa  di DICE, pur essendo solo all’inizio, lascia davvero ben sperare in un ritorno con i fiocchi.

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Andrew Wilson, CEO di EA, introduce due IP targate Bioware: la prima è Dragon Age: Inquisition, della quale vengono mostrate nuove location davvero immersive, accompagnate dal rilascio di dettagli sulla trama e soprattutto su alcuni dei personaggi (tra i quali spicca la maga Vivienne, sorta di alter ego digitale della strega Maleficent), ma il momento più interessante è certamente la sequenza di gameplay durante la quale il party guidato dal giocatore deve vedersela con un gigantesco drago, un video nel quale a trionfare è un’impronta degli scontri pesantemente action, una scelta che deve ancora mostrarsi azzeccata o totalmente fallimentare, visti i trascorsi della saga (e del team in cabina di comando), ma la pausa tattica, fondamentale soprattutto in DA: Origins, sarà ancora una volta dei nostri. Il fermento del pubblico era però più interessato all’annuncio immediatamente successivo, che conferma i pesanti rumors circolanti da mesi: basta qualche secondo della colonna sonora di una delle trilogie sci-fi più amate dell’industry a scatenare il brusio, un rapido fotogramma del Comandante Shepard, e partono le urla di gioia. All’inizio della conferenza, erano stati promessi anche prototipi e versioni embrionali dei progetti futuri più interessanti, e insieme a quello di Criterion, che potremmo definire un “Guidatutto” (dal deltaplano agli ski-jet, senza dimenticare ATV e persino elicotteri), anche il futuro di Mass Effect è ufficialmente nei piani di Bioware. Per ora possiamo solo accontentarci di prototipi concettuali delle location e di un Krogan visto di sfuggita, quindi scordiamoci pure date di uscita, malumori sul rischio di eventuali uscite cross-gen o speculazioni sul post-Shepard, ma una conferma, seppure ad uno stadio iniziale dello sviluppo, è pur sempre ben accetta.

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E dopo il climax godurioso tra il fantasy e le suggestioni provocate dallo spazio profondo, non c’è niente di meglio che una lunga disamina sulle novità di The Sims 4 a smorzare gli animi. In compenso il titolo, atteso da milioni di giocatori, si ripropone al pubblico con un gameplay profondamente influenzato dalle emozioni dei singoli Sims, e dalle imprevedibili varianti che quelle stesse emozioni comportano, con allenamenti in palestra per liberare la mente da offese e delusioni, party con ospiti sgraditi e persino morti provocate dal troppo ridere, il tutto da condividere con i propri amici e con i suddetti milioni di altri giocatori. Ma le emozioni non sono esclusiva del simulatore di vita targato EA, bensì sembrano essere la struttura portante dell’intera offerta dell’etichetta sportiva del colosso californiano, che punta tutto sul cuore dei giocatori, ma anche dei propri “soldati poligonali”, per rinnovare la nuova annata delle longeve serie sportive. Dal Bruce Lee, presente sotto forma di DLC in UFC (di prossima uscita), fino agli incredibili campi da golf di PGA Tour (tranciati in due da una nave da guerra mossa da un poderoso Frostbite 3), passando per il nuovo sistema di difesa di Madden 15 o per la migliorata intelligenza artificiale di NHL 15, si arriva fino a FIFA 15, presentato col motto “Feel the game“, un’esperienza che negli intenti del team andrà vissuta e goduta con la stessa intensità di un match vero e proprio. Nuova grafica, più realistica e finalmente “next-gen”, controlli più agili e precisi, e contrasti più fisici ed intensi, è il programma di EA per mantenere il proprio primato in ambito calcistico, ma in questi giorni, ne siamo certi, la mossa di Konami non tarderà ad arrivare.

Prima dell’esplosiva conclusione, preceduto da Dawngate, un League of Legends secondo EA, non possiamo non parlarvi del nuovo Mirror’s Edge, del quale purtroppo abbiamo visto davvero poco. Oltre a qualche concept art (una delle quali era stata già rilasciata come antipasto qualche giorno fa), soprattutto sul design della protagonista, Faith, e prototipi concettuali sugli ostacoli da affrontare (ma quel “tutti potranno giocarlo”, concetto casual-friendly, ci spaventa non poco), la promessa con la quale ci lascia il team E quella di un combat system rinnovato, l’anello debole dell’originale esperimento/esperienza che era il primo atto, forse troppo poco compreso ed apprezzato. Anche in questo caso, speravamo in una data di uscita che purtroppo non è arrivata.

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Al colpo di grazia ci pensa Battlefield: Hardline, del quale (purtroppo) già sapevamo un po’ tutto, e i recenti leak hanno forse costretto EA a vuotare direttamente il sacco, mostrando una intensa sessione di gameplay. La modalità Heist si mostra in tutto il suo brutale splendore: guardie e ladri senza troppi compromessi, 32 giocatori, e due fazioni pronti a darsi battaglia a suon di sparatorie, esplosioni e distruzioni ambientali. Una reinterpretazione insomma della filosofia multiplayer-centrica tipica della serie, che invece di presentarsi ancora una volta alla battaglia annuale contro Call of Duty con le solite armi, sceglie un approccio decisamente atipico, imprevisto, e dall’incerto successo. Ecco quindi un portavalori da svaligiare, esplosivi per facilitare l’operazione, e la cavalleria degli sbirri pronta ad assicurare i criminali alla giustizia, senza esclusione di colpi, armi offensive e vie di fuga. Non mancano infatti taser, mazze da baseball e manganelli per massacrare all’arma bianca i propri avversari, così come scappatoie improvvisate e veicoli sfruttati in un modo tutto nuovo, necessari per scappare in maniera più veloce, o per far fuori più comodamente un maggior numero di nemici. La struttura delle partite sembra inoltre molto variegata ed articolata, sviluppata lungo mappe sempre vastissime, ma ricche di scorci dietro i quali ripararsi, o entro i quali darsela a gambe levate, edifici da scalare, e punti dai quali darsi al cecchinaggio sfrenato, con cambi di scenario frenetici e corse sul filo del rasoio, tanto nei panni dei ladri quanto in quelli della Polizia. Abbiamo infatti assistito a sparatorie, inseguimenti, ma anche ponti distrutti tatticamente (e scriptatamente) da lancia missili e smitragliate dall’elicottero, in un concatenarsi di sequenze intenso e, almeno sulla carta, davvero interessante. Dopo aver ufficialmente lanciato la beta per tutti gli utenti PS4 in possesso di Battlefield 4, abbiamo potuto provare Battlefield: Hardline subito dopo l’evento, del quale troverete alcune impressioni a caldo quanto prima.

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Cosa dire insomma della prova di EA a questo E3 2014? Di sicuro, la voglia di sperimentare c’è e si vede, con prototipi anche molto grezzi presentati con molta onestà, quasi a voler dire “hey, vogliamo un vostro feedback, ma per davvero!”, in quanto l’internet si sta già preparando a scatenarsi con consigli e commenti sul nuovo titolo di Criterion, sul futuro di Star Wars, ma soprattutto su quello di Mass Effect. La qualità anche, con grandi titoli pronti ad invadere quest’inverno le console di nuova generazione (ma anche quelle di vecchia tranquilli), solo in misura decisamente più contenuta che in passato. Niente Need For Speed, un Call of Duty affrontato in maniera per nulla diretta, e un rinvio all’anno prossimo (se non al 2016) delle produzioni principali, con le azioni in borsa tenute al sicuro unicamente dal monopolio dei titoli sportivi. Quel che abbiamo visto ci ha emozionato, ma l’idea di vedere questi grandi titoli non prima di uno o due anni, ci lascia se non delusi, quanto meno perplessi.

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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