Vent’anni di gloria
A distanza di più di vent’anni, tornano le avventure di Conrad B. Hart e di Flashback, in una nuova veste in alta definizione, che trasporta questa gloria del passato direttamente nei giorni nostri. Diretto dallo stesso creatore del platform originale, Paul Cuisset, coadiuvato tra l’altro da ben cinque developer che militavano nel team di sviluppo di Delphine Software, sarà questo nuovo Flashback all’altezza del suo predecessore o si rivelerà solo una sua versione sbiadita?
Lo ameranno: coloro i quali non disdegnano dei platform un po’ particolari.
Lo odieranno: i conservatori ed i fans sfegatati del titolo originale, che pretendono rimanga unico.
E’ simile a: Shadow Complex.
Titolo: Flashback HD
Piattaforma: Playstation 3, Xbox 360, Pc
Sviluppatore: VectorCell
Publisher: Ubisoft
Giocatori: 1
Online: N.D.
Lingua: Italiano (Testi/Parlato)
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Do you remember?
A parte l’ultimo quesito, che chiaramente non ha basi solide per poter essere verificato, gli altri sono sfortunatamente tutti dubbi legittimi, e lo sarebbero per qualunque altro titolo sia riuscito a diventare una delle colonne portanti della sua epoca.
Riuscendo a prendere il coraggio a due mani però, e facendo partire il gioco, viene fuori subito una sorpresa che non può non far sgorgare un bel sorriso sui nostri volti impauriti. Il primo Flashback, in originale proprio come era nel 1993, ci guarda da un angolino del menù principale, e con la pressione di un semplice tasto si può anche giocarlo in un cabinato virtuale in tutto il suo “antico” splendore.
Riuscirà così Conrad a salvare il pianeta? L’umanità riuscirà ad avere la possibilità di autodistruggersi per conto proprio in tutta tranquillità senza intervento altrui? Beh… Se avete già giocato e finito il titolo originale, di certo saprete come volge al termine questa storia; nel caso contrario, eviteremo di rovinarvi il finale con qualche spoiler che sarebbe di certo poco gradito.
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Mi ricordi qualcuno…
Graficamente, è inutile dire che la nuova versione si trova ad un gradino sicuramente più in alto, anzi, ci si stupirebbe del contrario. Quello di cui invece se ne nota subito la mancanza, è la fluidità dei movimenti del protagonista. Non a caso infatti, il vecchio Conrad, quello del titolo degli anni ’90, vantava dei movimenti fluidi e realistici grazie al rotoscopio, che non è un antico metodo di tortura medievale, bensì una tecnica di animazione particolare che fa uso di scene pre-registrate in live-action (ovvero con attori reali). Una sorta di antenato del motion capture in pratica, se vogliamo semplificare la cosa, ma che tira fuori con semplicità un ottimo risultato.
Proprio così, la signora coi baffi in terza fila vince una bambolina, e noi ci riferivamo nientemeno che alla controparte “gidierristica” del gioco, che poco e niente sembra spartire con quanto ci ricordavamo di aver visto venti anni fa. Inserire livelli e punti esperienza sembra essere ormai diventato lo sport per eccellenza nello sviluppo di un videogame, indipendentemente se questo possa effettivamente cascarci a fagiolo o meno. Ammetto che forse è il demone della nostalgia a parlare ed a prendere il sopravvento sul mio pensiero, ma se posso capire e comprendere la presenza della missioni VR all’interno del titolo, la progressione da personaggio di un gioco di ruolo mi rimane inequivocabilmente indigesta.
Tutto sommato però il gameplay fila abbastanza liscio, ed a livello tecnico è un buon platform, anche se forse utilizza una eccessiva linearità durante lo svolgersi della storia, concedendo quindi poca possibilità di errore al giocatore.
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Come hai detto scusa?!
A livello grafico abbiamo già sviscerato i nostri pensieri, e quindi tenendo conto che non è presente una controparte online multiplayer (e di questo rendiamo grazie a Cthulhu,ndr), non ci resta che spendere le nostre ultime parole per quello che riguarda il sonoro e la rigiocabilità.
Il comparto audio, preso globalmente, non sarebbe nemmeno tanto male, se non fosse per un piccolissimo e semplice particolare legato al doppiaggio del titolo… In Flashback HD ci è stata concessa una fortuna che non sempre riusciamo ad ottenere da produzioni simili, ovvero la localizzazione completa anche dei dialoghi nella nostra lingua madre. A bilanciare il karma però, è subentrata una realizzazione che ha privilegiato come attrezzi base accette e frullini senza controllo…
Neanche la rigiocabilità, infine, riesce a segnare il punto decisivo. Il gioco è abbastanza semplice e non eccessivamente lungo, e di conseguenza potrebbe faticare un po’ ad invogliare il giocatore in una nuova run; ma è anche vero che via via che si procede nel gioco si sviluppa un certo accanimento che ci spinge a continuare, esplorare, e sconfiggere il nemico. Peccato però che tale possibile “accanimento”, non sia stato nutrito con dei livelli di difficoltà adeguati, forse perché si voleva cercare di offrire il prodotto ad un target più ampio.
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In conclusione…
Inutile girare intorno alla questione, Flashback HD convince e non convince, ed anche se è decisamente bello rivedere i capolavori della propria gioventù, trovarseli “trasformati” o “reinventati” in chiave moderna, non riesce a trasmettere le sensazioni sperate (come in un certo senso fu il primo impatto anche per Devil May Cry con il più recente DMC).
Graficamente gradevole, ma meno convincente nelle animazioni rispetto all’originale, il titolo cerca di essere più incline (troppo, forse) alle esigenze del pubblico attuale, cercando di mescolarsi alla miriade di titoli di quest’epoca che potremo definire dei “videogames usa e getta”. Un’epoca in cui i titoli sembrano essere sempre più corti e facili da terminare, in modo da poter essere messi subito da parte per passare alla prossima hit del momento. Che questa filosofia sia giusta o sbagliata però, c’è da dire che il gioco, giudicandolo da mero platform a cui viene decurtata ogni sorta di fama pregressa, non è poi tanto male, e come abbiamo segnalato nelle informazioni ad inizio pagina, ricorda vagamente Shadow Complex, altro titolo Live Arcade prodotto però dai papà della serie di Gears of War.
Se il gioco solletica il vostro interesse, provatelo e dategli almeno una possibilità. Potreste divertirvi qualche ora, o male che vada vi sarete concessi l’occasione di provare la versione originale inclusa nel pacchetto, cosa che, per quel che mi riguarda, varrebbe da sola l’acquisto del titolo, ma come già confessato prima, sull’argomento non sono totalmente imparziale.