Final Fantasy XVI

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Final Fantasy XVI: Yoshida parla della mancanza diversificazione nei personaggi

Coerenza narrativa e fedeltà storica

Final Fantasy XVI

È un periodo di fermento per Final Fantasy XVI, l’attesissimo nuovo capitolo della leggendaria saga di JRPG che arriverà su PlayStation 5 e PC nell’estate del 2023. Il team di Naoki Yoshida ha recentemente comunicato alla stampa di essere vicino al completamento del gioco e all’annuncio della data di lancio ufficiale, e di conseguenza emergono le interviste rilasciate contestualmente.

In particolare uno dei temi su cui l’amatissimo Yoshi-P ha voluto soffermarsi è tra i più caldi e sentiti quando si affrontano le conversazioni social, ovvero la rappresentazione dei diversi fenotipi (o etnie, per semplificare) all’interno dei videogiochi. In particolare sono emerse delle critiche (non troppo accalorate, a dire il vero) in merito all’assenza di persone di colore in tutti i trailer finora mostrati.

Yoshida ha voluto chiarire che la fonte di ispirazione per il setting del gioco è l‘Europa medievale, che di conseguenza non può offrire una diversificazione pari a quella che vediamo nella società moderna. Per evitare incomprensioni, il producer ha voluto rimarcare che la diversità è presente all’interno del mondo di Valisthea, ma è coerente e sinergica con gli elementi da cui è tratta ispirazione:

I nostri concept fin dalle primissime fasi dello sviluppo hanno sempre avuto come riferimento l’Europa medievale, incorporando standard storici, culturali, politici e antropologici che erano prevalenti al tempo.

Naoki Yoshida.

Proseguendo, Yoshida ha rimarcato che l’introduzione di personaggi diversificati in questo angolo di un mondo molto più grande potrebbe portare a violare le regole narrative che il team si era imposto. Sebbene la storia sia di fantasia, la volontà è sempre stata di crearne una che avesse delle radici nella realtà.

Si è inoltre scelto di non assegnare un’etnia specifica all’antagonista e al protagonista di Final Fantasy XVI per evitare speculazioni indesiderate e trovarsi a incentivare le controversie. Yoshida ha concluso affermando che il team ha voluto concentrarsi meno sull’aspetto dei personaggi, riponendo maggiore attenzione su chi siano come persone. Persone complesse e diverse nella loro natura, origini, credo, personalità e motivazioni.

E voi che ne pensate di questa diatriba? Fateci sapere se secondo voi il team di Final Fantasy XVI sta andando nella direzione giusta entrando nel nostro gruppo Facebook ufficiale, a portata di click, senza dimenticare di ricordarci qual è il vostro episodio preferito della serie Final Fantasy.


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