Farming Simulator: Nintendo Switch Edition – Anteprima gamescom 17

Farming Simulator: Nintendo Switch Edition – Anteprima gamescom 17
Farming Simulator: Nintendo Switch Edition – Anteprima gamescom 17
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Colonia – Farming Simulator è un gioco famoso, sia per l’ironia che circonda la sua mistica figura di “videogioco di campagna” che per l’effettivo successo che il titolo di Giants Software ha tanto tra il pubblico giovanile quanto tra quello più in là con gli anni. Durante la gamescom abbiamo avuto modo di provare la versione Farming Simulator 2017 su Nintendo Switch, un porting di tutto rispetto che ci mette la campagna nella tasca… o un trattore, a seconda delle mansioni da voi preferite.

Impugnata la Switch, abbiamo fatto qualche chiacchiera con Martin Rabl dello studio di sviluppo: oltre ad una certa tristezza nel venire a conoscenza che no, non avevamo mai giocato a Farming Simulator, ci ha raccontato di quanto il team sia rimasto stupito dalle capacità tecnologiche della console Nintendo. Pur trattandosi di un porting pensato ad-hoc infatti, il titolo non ha grosse differenze tecniche rispetto alle altre versioni presenti sul mercato.

Impugnando la console in modalità portatile, ci siamo gettati nella dura vita di un contadino, muovendoci agilmente tra le varie sezioni della mappa di gioco ed interagendo con i vari macchinari presenti. La natura di semi open-world è molto interessante, perché permette agli appassionati di cimentarsi in varie attività, nella libertà di uno spazio libero e secondo i propri tempi.

Farming Simulator su Switch sarà un bel giocare anche e soprattutto in modalità portatile: più di 250 veicoli e attrezzi agricoli perfettamente riprodotti di 75 famose case produttrici tra cui brand come Challenger, Fendt, Massey Ferguson e Valtra, ma l’essenza del giocare dove si vuole. Il titolo Giants Software ha infatti quel fascino tipico da “gioco rilassante”, da utilizzare magari per staccare da un gioco più impegnativo o per mettere in atto la propria passione agricola. Chissà che non scopriate una certa vocazione! Del resto si sa il fascino del trattore batte 10 a 1 qualsiasi laurea in ingegneria ottenibile. Come raccontato da simpatico Martin, il titolo si presenta su Nintendo Switch senza particolari novità, segno che la console Nintendo può (e deve) inserirsi in mercati preclusi alle console che l’hanno preceduta, ed in questo senso un titolo di massa, adatto sia ai casual che agli hardcore è assolutamente un gradevole aggiunta nel parco titoli della console. Soprattutto considerando che siamo ancora nel suo primo anno di vita.

Farming Simulator

 

Qualche problemino tecnico però, lo abbiamo riscontrato, ed è più che altro ravvisabile nella modalità portatile che abbiamo provato, è la scarsa ottimizzazione dell’interfaccia in relazione al piccolo schermo della console. Farming Simulator, nonostante le sue varie chiavi di lettura, è in primis un gestionale. Richiede quindi di seguire e confrontare dati, opzioni e grafici e gestire la propria attività di conseguenza. Il problema è che l’interfaccia risulta estremamente piccola e il font troppo minuscolo per poter essere fruito in comodità e scioltezza. Può sembrare una piccolezza, ma è chiaro che il titolo non sia stato pensato per un fruizione portatile, ed è un appunto che lo sviluppatore ha accolto con consapevolezza, segno che speriamo li porti a sviluppare qualche accorgimento da qui all’uscita di Novembre.

 

In conclusione

Farming Simulator per Nintendo Switch è un notevole aggiunta al parco titoli della console, e lo fa sicuramente nel modo migliore: senza compromessi e con la possibilità di portare il titolo Giants Software sempre con sé. Se dal lato contenutistico e tecnico siamo in tutto e per tutto in linea con le altre versioni, c’è qualche problema nell’ottimizzare la “visione” dell’interfaccia e degli elementi su schermo in modalità portatile. Nonostante tutto, se guidare un trattore è sempre stato il vostro sogno, è da considerare.

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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