San Francisco – I ragazzi di BattleState Games sono di poche parole: poche, ma ben chiare. Gli obiettivi di Escape from Tarkov potranno anche sembrare ambiziosi, specie in un panorama come quello dello sparatutto online, ma dopo il veloce hands on odierno in compagnia di questi ragazzacci russi possiamo tranquillamente affermare che sì, c’è ancora del lavoro da fare, ma le idee non mancano di certo. L’appuntamento di oggi, tenuto in una lussuosa suite al trentesimo piano (per la gioia delle mie vertigini) di un grattacielo sulla Third Street, era volto a presentare una nuova modalità di gioco di Escape from Tarkov, disponibile su PC entro la fine del mese di marzo.
Scavengers, questo il nome dell’interessante add-on, è una modalità per certi versi particolare, che si discosta da quanto visto sin’ora nel titolo principale in quanto “orientata a divertire il giocatore, facendogli portare a casa cose interessanti per il proprio PMC“. La struttura di gioco è molto semplice: nei panni dello Scavenger (letteralmente, spazzino) ci ritroveremo all’interno di una delle numerose mappe di Escape from Tarkov per cercare di “recuperare” quanti più item possibili. Questi, nel caso la missione dovesse avere esito positivo, verranno automaticamente associati al nostro personaggio principale, che potrà dunque utilizzarli a proprio vantaggio per aumentare i punti esperienza negli scontri tradizionali. E se le cose dovessero andare male? Beh, lo Spazzino sfugge alle consuete regole del “se muori, sei fuori” e, a differenza dei PMC standard, gode di respawn illimitati in punti casuali della mappa. Tuttavia, qualsiasi oggetto guadagnato sino a quel momento (sia che si tratti di oggetti recuperati in giro, sia sottratti ai cadaveri dei nemici sconfitti) verrà perso definitivamente, obbligando di fatto il giocatore a ripartire con un inventario ridotto ai minimi storici.
L’obiettivo di questa modalità è semplice: trovare il punto di raccolta e raggiungerlo prima di essere ridotti a dei colabrodi da altri giocatori. Facile a parole per due motivi: il primo, scontato, è che non avremo la benché minima idea di dove sarà collocato il luogo di estrazione, rendendo di fatto obbligatorio esplorare la vasta area di gioco. Il secondo, più sottile, è che ad ogni partita il nostro equipaggiamento sarà determinato in modo assolutamente casuale a partire da un pool di item preesistente: dovesse andarci bene, ci ritroveremo con un paio di granate, un AK e un comodo giubbotto antiproiettile addosso – il che, credeteci, renderebbe chiunque molto più baldanzoso e ben predisposto a cercare ammennicoli vari da portare all’amico PMC. Dovesse andare leggermente meno bene, come successo nel corso della nostra demo, vi ritroverete con un tizio con cappello da baseball ridicolo, pistola d’ordinanza e un comodo medikit. OK che la differenza la fa l’abilità di chi gioca, ma un minimo d’aiuto divino non si rifiuta mai.