Il mondo dei videogiochi definisce “ripugnanti” le parole di Trump

Severi ma giusti

Il mondo dei videogiochi definisce “ripugnanti” le parole di Trump

Pochi giorni fa il discusso Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si sarebbe reso protagonista di uscite infelici a proposito degli immigrati che approdano nel Paese da lui governato, definendoli “persone che vengono da cessi di nazioni”. Nonostante la smentita di Trump, che avrebbe riferito quelle parole ad un gruppo di parlamentari e non in un’intervista o in una dichiarazione ufficiale, il presunto linguaggio utilizzato avrebbe generato molte polemiche ed anche il mondo dei videogiochi, spesso in prima linea per difendere i diritti delle persone colpite da episodi di razzismo, ha preso posizione.

L’ESA (Entertainment Software Association) che riunisce decine di compagnie che si occupano dello sviluppo e della distribuzione dei giochi, ha definito “ripugnanti” le parole del Presidente:

La grandezza dell’America è resa possibile dalla diversità: negare quest’ultima vuol dire negare una delle caratteristiche fondamentali del nostro Paese. Le parole di Trump sono ripugnanti e retrograde, e le condanniamo nel modo più netto possibile perché non devono trovare posto nella nostra società

La vicenda è ancora in evoluzione, e nel frattempo nonostante la smentita, Trump non si sarebbe presentato ad un incontro internazionale in quel di Londra, probabilmente per il timore di subire pesanti contestazioni.


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Straordinariamente attratto da tutto ciò che il videogioco rappresenta, ne seguo l'evoluzione in tutti i suoi aspetti augurandomi di assistere ad una costante crescita, che è quello che sta accadendo da decenni. Il videogioco è versatile, emozionante, capace di intrattenere e di regalare momenti memorabili: come si fa a non adorarlo?

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