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Guida 03 Giu 2025

Elden Ring Nightreign, 10 consigli per sopravvivere e battere i Signori della Notte – Guida

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Dieci regole d’oro per avere vita più facile

Elden Ring Nightreign ha in convinto buona parte della critica, la nostra recensione parla da sola in questo senso, e sembra abbia già conquistato una notevole fetta di pubblico come testimoniano le due milioni di copie vendute a poche ore dal day-one.

Come facilmente ipotizzabile, pur cambiando genere di riferimento From Software è rimasta fedele alla sua idea di proporre giochi sempre impegnativi, stratificati, complessi da padroneggiare. Il ritmo dell’avventura sarà diverso, così come è completamente inedita la gestione del personaggio rispetto ad Elden Ring, ma anche in questo contesto ogni scontro è potenzialmente mortale se non affrontato con il giusto piglio. Sia in solitaria, dove una patch è già intervenuta per bilanciare lievemente l’esperienza, che con un team affiatato, solo con una rigorosa preparazione e una profonda conoscenza del gameplay si può sperare di sopravvivere alla Marea Notturna e affondare il fendente vincente nelle carni dei Signori della Notte.

Proprio a questo proposito, per rendervi la vita lievemente più semplice e aiutarvi nell’amalgamare il giusto mind set, abbiamo deciso di stilare questa guida con dieci consigli pratici e relativamente basilari per performare al meglio in ogni run di Elden Ring Nightreign.


Non è un soulslike

Può sembrare una banalità, ma è doveroso sottolinearlo dal momento che non pochi utenti erano e sono tutt’ora convinti di avere a che fare con una sorta di Elden Ring 2. Nightreign non è un soulslike. Eredita di sana pianta il comparto artistico e lo strepitoso combat system del titolo a cui si rifà, ma per il resto è un’esperienza profondamente diversa. Il gioco, infatti, è un roguelite per lo più cooperativo, con una spruzzata di battle royale nella misura in cui la Mare della Notte tende costantemente a restringere la mappa calpestabile.

Non c’è tempo per perdersi eccessivamente nei menù che gestiscono l’equipaggiamento del proprio personaggio, bisogna concentrarsi solo sugli scontri con cui si ottiene un buon numero di Rune o prezioso loot, l’esplorazione è un processo che coinvolge più run perché non si può restare a lungo nello stesso posto. Solo capendo la profonda differenza con gli altri souslike di From Software, si può interiorizzare il gameplay inedito di Elden Ring Nightreign.


L’importanza delle Reliquie

Elden Ring Nightreign è un roguelite e non un roguelike perché tra una run e l’altra qualcosa con cui potenziare progressivamente il personaggio c’è. Sconfiggendo boss e sopravvivendo alle notti, otterrete infatti le così dette Reliquie, dei manufatti che doneranno ad ogni personaggio specifici bonus. Si va da potenziamenti per l’attacco, a punti statistici maggiorati in determinati parametri, sino alle resistenze ad alcuni cambi di stato. Divise per colori, andranno incastonate in calici, urne e coppe, sbloccabili giocando o acquistabili nel bazar, ognuna con slot e combinazioni cromatiche uniche.

Ad ogni run, in base al Signore della Notte che vorrete sconfiggere e al tipo di equipaggiamento che pensate di poter ottenere, sarà fondamentale equipaggiare il proprio personaggio con le Reliquie più indicate allo scopo. Sottovalutare questi power-up, significa partire con il piede sbagliato.


Ad ognuno il suo ruolo

Sebbene in maniera meno marcata rispetto ad altri multiplayer cooperativi, ha comunque la sua importanza creare un team equilibrato o che, quantomeno, condivida un certo ventaglio di strategie. Per quanto si possa benissimo sopravvivere anche in assenza di una maga o di un tank, è importante che tutti i membri della squadra conoscano bene le specificità del proprio personaggio. Abilità speciali, scalabilità delle statistiche, bonus ottenuti tramite le sopracitate Reliquie. Si può vincere anche con tre Occhi di Ferro o con tre personaggi che attaccano a corta distanza e che non sfoderano incantesimi di nessun tipo, ma è quanto mai fondamentale far combaciare il più possibile bonus passivi, abilità attive ed eventuali power-up ottenuti sul campo.

In questo senso la struttura ludica di Elden Ring Nightreign è più permissiva che altrove sulla scelta in sé e per sé del personaggio, ma pretende un’attenta pianificazione in seconda battuta.


Prima di tutto le Ampolle

C’è una cosa molto semplice da fare non appena si atterra nello scenario: aprire la mappa e raggiungere la chiesa più vicina. Al loro interno, difatti, troverete un bonus che vi donerà un’Ampolla in più, fondamentale per consentirvi di recuperare punti vita. Non c’è molto altro da dire in questo senso. Semplicemente, nel tracciare le rotte da seguire nell’esplorazione della mappa, assicuratevi di visitare tutte le chiese prima che vengano inglobate dalla Marea Notturna. Trovarvi senza ampolle al cospetto di un Signore della Notte, credeteci, è un’eventualità che non vorreste mai affrontare.


Come un sol uomo

In Elden Ring Nightreign, quando si gioca insieme ad altri due utenti, è fondamentale muoversi come un sol uomo. Le sortite solitarie, oltre che spesso infruttuose, sono senza mezzi termini controproducenti. Il trucco, difatti, è eliminare i boss nel minor tempo possibile, per poi spostarsi verso la successiva location a caccia di ulteriore prezioso loot e Rune. Solo con attacchi combinati e pressanti, difatti, si può avere la meglio più facilmente e velocemente.

Naturalmente, in questo senso, potersi affidare alla chat vocale è fondamentale. Ma anche semplicemente segnalando sulla mappa la successiva tappa da raggiungere, visibile da tutti gli altri membri del party, è un buon modo per non disperdere inutilmente le forze.


Tu sì, tu no

La stessa selezione dei boss è un dettaglio da non sottovalutare assolutamente. Nel corso delle vostre run, difatti, vi accorgerete che non tutti i boss sono ugualmente facili da abbattere. Ce ne sono di più forti, abomini con una barra della vita particolarmente generosa. Altri, invece, vuoi per dei pattern offensivi che proprio non riuscite a gestire, vuoi per i cambi di stato che imprimono o che soffrono che mal si incastrano con i personaggi e l’equipaggiamento del party, semplicemente rappresentano una sfida più alta.

Valutate attentamente quanto danno subite e quanto, invece, ne causate con i vostri colpi. Qualora dovreste accorgervi che la battaglia rischia di farvi perdere tempo prezioso abbandonate il campo immediatamente e cercate un boss più alla portata della team. Meglio abbandonare una lotta, ma avere chance, e tempo, di abbattere più boss.


La velocità è tutto

La Marea Notturna è il reale nemico contro cui dovrete scontrarvi, una lotta impari visto che non avrete alcun modo di arrestarla o di evitarla. La perturbazione ingloberà tutto ciò che troverà lungo il suo cammino, compresi luoghi d’interesse, casse da aprire e boss con il loro prezioso loot.

Proprio per questo avrete sempre i minuti contati. Il tempo è la vera risorsa da utilizzare al meglio in Elden Ring Nightreign. Proprio per questo dovrete essere estremamente efficienti negli spostamenti, nell’eliminazione dei nemici e, soprattutto nel riconoscere al volo i bonus, gli oggetti, le armi da aggiungere al vostro equipaggiamento. Come dicevamo in apertura, questo gioco non è un soulslike. Scordatevi di prendervi delle pause per dare forma e vita a build complesse. Il tempo per decidere cosa portare con voi è poco e solo grazie all’esperienza imparerete ad equipaggiare con successo il vostro personaggio.


La conoscenza è efficienza

La mappa del gioco è parzialmente generata proceduralmente. Parzialmente, perché di fatto è una sorta di collage tra sezioni predeterminate, che si incastrano tra loro in modo sempre diverso. Ciò significa che, a lungo andare, inizierete a prendere confidenza non solo con le architetture di avamposti e castelli e la conformità delle zone naturali. Run dopo run inizierete anche a capire quali tipologie di nemici e boss albergano in ogni anfratto ad un primo sguardo, permettendovi così di capire al volo quali strutture e luoghi ha senso esplorare per abbattere, sempre velocemente, quel determinato boss che può garantirvi prezioso equipaggiamento.


Abilità per attaccare, ma anche per resuscitare

Ogni personaggio del gioco possiede due abilità speciali che si ricaricano nel tempo. Si tratta, generalmente ma non sempre, di mosse particolarmente potenti, capaci di infliggere danni notevoli ad uno o più nemici.

Queste tecniche, tuttavia, hanno anche un altro utilizzo. Quando un compagno va al tappeto, per farlo tornare operativo dovrete riempirlo di colpi, un procedimento che diventa progressivamente più prolungato e complesso da completare mentre si è costantemente inseguiti da un boss particolarmente coriaceo. A questo proposito, una bella ultimate verso il compagno o i compagni caduti può raddrizzare una situazione che rischiava di diventare problematica a dir poco.


Sfruttare ogni debolezza dei Signori della Notte

Quando vi ritroverete al cospetto del Signore della Notte di turno, boss finali di ogni run, non sarà solo una questione di livello di forza raggiunto, di potenza delle armi raccolte, della capacità di anticipare ogni pattern offensivo nemico.

La differenza la farà anche l’affinità elementale e di cambio di stato dell’equipaggiamento. Sapete che un Signore della Notte è particolarmente sensibile al fuoco? Equipaggiate Reliquie che incantino le vostre armi e, una volta sulla mappa, visitate i luoghi d’interesse che, grazie alla pratica icona, segnalano la potenziale presenza di upgrade a base fuoco. Solo così potrete garantirvi un vantaggio di partenza contro gli oscuri e potentissimi boss.


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