DRM – connessione necessaria, frustrazione assicurata?

DRM
Da molto tempo ormai i giocatori di tutto il mondo che possiedono un computer come loro piattaforma di gioco preferita hanno a che fare con i codici di registrazione nei videogames. Come tutti sappiamo, questi codici, accompagnati da una registrazione online sul sito del produttore del gioco, rendono, in alcuni casi, la pirateria difficoltosa, o quantomeno scoraggiano i meno avvezzi al “craccaggio” dei giochi da scaricare o copiare illegalmente i prodotti.
Un problema sempre più discusso da un pò di tempo è un sistema avanzato di DRM (Digital Rights Management) che obbliga il giocatore, dopo essersi registrato su internet, a rimanere costantemente connesso alla rete durante tutta la durata delle sue partite.
Un software molto preciso scansiona regolarmente la validità del gioco, ed effettua i salvataggi e registra i progressi direttamente sui server della casa produttrice.
Questa tecnica è stata attuata da Ubisoft per i titoli Assassin’s Creed 2 e Splinter Cell Conviction (per nominare i più famosi), e sarà applicata anche a Driver: San Francisco, in uscita a breve.
Il dilemma è lampante: la pirateria su questi titoli è minima, il giocatore è costretto ad acquistare la copia originale (e fin qui siamo tutti contenti), e di controparte una larga fetta di utenza lamenta la mancanza di connessione ADSL in casa propria o nel proprio paese, rendendo di fatto totalmente impossibile la fruibilità del gioco.
In un mondo in cui la diffusione della banda larga è ancora altalenante, in cui molte persone optano per una connessione a consumo invece che perenne (flat) o addirittura con chiavette internet (famose per essere estremamente lente e costose in termini di soldi per megabyte scaricati), una scelta come il cosiddetto “always on drm” è alquanto rischiosa.
Ubisoft fa sentire la sua voce dicendo che questa è stata un vero successo, che la pirateria sui loro titoli è vistosamente diminuita, dall’altra parte l’utenza è comprensibilmente furiosa.
Ricordo un tempo lontano in cui il software per PC si poteva anche attivare telefonicamente, e una volta ricevuto il codice di risposta, nessuno avrebbe potuto attivare un codice uguale. Come mai risulta così inapplicabile al momento? Che non ci abbiano proprio pensato?
E voi come vi sentite a dover essere connessi perennemente alla rete per giocare ai vostri videogames preferiti? Vi ricordo che se il server Ubisoft salta (AC2 insegna) nessuno gioca finchè non riparte 😉
Buona connessione!
Amante del retrogaming, ma adattato ai tempi moderni senza grosse fatiche, si destreggia tra una miriade di console, sperando in nuovi Survival Horror che gli diano ancora qualche emozione. Al momento in una stasi psichica dovuta all'arrivo della nextgen.

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