Dragon’s Dogma Dark Arisen – Recensione PC

Dragon’s Dogma Dark Arisen – Recensione PC

Dragon’s Dogma Dark Arisen ritorna su PC a quasi quattro anni di distanza dall’uscita su PlayStation 3 e Xbox 360. Nel frattempo il panorama videoludico è molto cambiato e ci si domanda subito se c’è ancora spazio per un titolo così particolare. Il gdr di Capcom uscì infatti in un periodo in cui molte software house giapponesi cercavano di guardare all’occidente per espandere i loro guadagni, ormai messi in pericolo dalla crisi del mercato. Se molte software house, come Square Enix e Sega, hanno iniziato a fare da publisher per titoli occidentali (10 anni fa avreste mai immaginato un Tomb Raider di Square Enix o un Total War di Sega?), Capcom provò a produrre internamente un gioco di ruolo che potesse fare centro sia nei cuori dei giocatori del paese del Sol Levante, che in quelli occidentali. Quello strano esperimento è proprio Dragon’s Dogma, a cui si aggiunse poco dopo l’espansione Dark Arisen.

 Dragon’s Dogma: Dark Arisen

Piattaforma: PC

Genere: Gioco di ruolo

Sviluppatore: Capcom

Publisher: Capcom

Giocatori: 1

Online: Funzionalità online presenti

Lingua: Audio inglese, sottotitoli in italiano

Versione testata: PC

Dai classici giochi di ruolo occidentali Dragon’s Dogma eredita l’ambientazione fantasy medievale, ma sempre esteticamente parlando non è possibile ignorare il character design molto influenzato dai canoni estetici giapponesi: già al primo impatto quindi il gdr Capcom mostra la sua natura ibrida. La struttura del gioco è quella del classico open-world con però alcune differenze significative: se è pur vero che sin dall’inizio è possibile andare quasi ovunque nel mondo, l’esplorazione è scoraggiata da due fattori, ovvero la presenza di aree popolate da nemici fortissimi e soprattutto l’assenza del viaggio rapido. Le aree sono quindi di fatto “divise” dalla difficoltà dei nemici (boss compresi) che potrete trovare in giro per la mappa e l’assenza del viaggio rapido vi obbligherà a ponderare attentamente ogni vostro spostamento, soprattutto considerando il fatto che il ciclo giorno-notte determina la presenza di nemici diversi, ovviamente più pericolosi quando il sole cala. L’avanzamento nel gioco quindi procede, parallelamente alla storia, attraverso delle vere e proprie spedizioni da un luogo sicuro verso l’ignoto, con la speranza di trovare la giusta via, avere il giusto party per affrontare i nemici e scoprire un pezzettino nuovo di mappa prima di tornare indietro per la notte.

Già al primo impatto il gdr Capcom mostra la sua natura ibrida

Abbiamo accennato alla trama senza approfondire: ebbene anche le vicende di Dragon’s Dogma in qualche modo ricalcano l’aspetto ibrido del titolo. Nel video introduttivo vediamo un drago che arriva su una spiaggia, devasta un villaggio e ruba (letteralmente) il cuore del nostro protagonista. La cicatrice che gli rimane sul petto gli conferisce dei poteri particolari, tra cui la possibili di evocare le Pedine. Al giocatore spetterà quindi il compito di capire chi è il drago, cosa vuole e magari nel frattempo recuperare il cuore. Se questa sembra la trama di un classico e banale gioco di ruolo occidentale, Capcom vi inserisce alcuni elementi particolari, come contorti plot-twist tipici dei jrpg e le sopracitate Pedine.

Il nostro personaggio, che dopo lo scontro iniziale col drago si fregia del titolo di Arisen, è infatti capace di accedere alla Faglia, un luogo simile al limbo nel quale l’Arisen può scegliere tra alcuni personaggi che vagano senza scopo, se non quello appunto di servire un padrone. Le Pedine sono dotate di una volontà limitata che gli permette quindi di camminare, parlare e combattere, ma non di prendere decisioni determinanti, rimandando queste ultime al giocatore. Un’altra caratteristica interessante delle Pedine è la loro capacità di coesistere in diversi universi paralleli: potremo infatti spedire la nostra Pedina nella Faglia e se verrà usata da qualcun altro tornerà con un bel bagaglio di esperienza, oggetti e magari anche consigli su come affrontare una determinata situazione se l’ha già vissuta in un’altra partita.

La selezione delle Pedine avviene tramite diversi parametri: innanzitutto avremo bisogno di una valuta necessaria per ingaggiarle e successivamente dovremo cercarne una adatta al nostro livello e soprattutto di una classe che possa essere utile al nostro party.
I personaggi di Dragon’s Dogma, che siano l’Arisen o le Pedine, possono scegliere tra le classiche tre classi del gioco di ruolo: guerriero, mago e arciere. Tutte le classi, oltre un certo livello, possono accedere a delle specializazzioni ibride che ampliano le abilità del giocatore, come il classico paladino mago. Il party è composto quindi dall’Arisen e tre Pedine: un buon numero che riesce così a spaziare tra molte delle abilità presenti nelle varie classi e sottoclassi una volta scesi sul campo di battaglia. Gli scontri di Dragon’s Dogma sono in tempo reale e a seconda della classe selezionata l’approccio cambia moltissimo, portando quasi il giocatore a ripetere l’intera avventura selezionando una build dell’Arisen diversa.

Dragon’s Dogma è un gioco di ruolo molto complesso e profondo, talvolta ostico, ma raramente frustrante.

Se con un Arisen guerriero Dragon’s Dogma sembra simile ad un Dark Souls, con un Arisen mago la questione cambia radicalmente. Nel primo caso si è coinvolti direttamente, ci si può arrampicare su i mostri più grandi (caratteristica pressoché inedita e a pensarci bene raramente ripresa) e oltre al livello conta molto anche l’abilità del giocatore. Utilizzando un mago la dinamica cambia completamente: si ha un approccio a distanza, da regista dello scontro con un tempo di cast delle magie spesso così lungo da far sembrare Dragon’s Dogma quasi un gdr a turni. Questo gameplay molto complesso richiede numerose ore per essere compreso a fondo ed essere poi quindi sfruttato appieno, facendo di Dragon’s Dogma un gioco di ruolo molto complesso e profondo, talvolta ostico, ma raramente frustrante.

In conclusione…

Qual è dunque, nel 2016, il senso di questa versione PC di Dragon’s Dogma? Innanzitutto è un’ottima occasione per recuperare un gioco di ruolo che merita l’attenzione di tutti gli appassionati del genere. In secondo luogo potrebbe essere un buon modo per sondare il terreno nell’eventualità, ormai molto remota, di un sequel o piuttosto della distribuzione in occidente di Dragon’s Dogma Online, al momento in esclusiva in Giappone su PlayStation 3, PlayStation 4 e PC.

Purtroppo sul fronte grafico non è stato svolto un lavoro di rifinitura tale da invogliare chi ha già giocato a questo gdr quattro anni fa a tornare su Dragon’s Dogma, ma per tutti i giocatori PC è arrivata finalmente l’occasione di vivere l’avventura dell’Arisen, impreziosita per altro dell’espansione Dark Arisen che dà accesso ad una nuova zona riservata ai livelli più alti, la tetra l’isola di Bitterblack, ancora più ostile (se possibile) della campagna principale.

Voto: 8/10

Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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