DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2 – Recensione

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La fine di un'era?

DOOM Eternal
DOOM Eternal The Ancient GoDS Part 2

DOOM Eternal porta sugli schermi tutta la potenza innovativa di un combattimento in prima persona rapido e brutale. Si torna nei panni dell'Uccisore del Destino per reclamare vendetta contro le armate dell'inferno.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:,

Il franchise di DOOM sta godendo di una (meritata) seconda giovinezza dopo il reboot del 2016 che ha permesso anche alle nuove generazioni di giocatori di conoscere e apprezzare uno degli sparatutto più iconici del videoludo. Quattro anni dopo, nel 2020, DOOM Eternal ha fatto capolino per portare avanti l’arco narrativo iniziato con DOOM e solo oggi, un anno dalla sua uscita, si conclude con l’arrivo di The Ancient Gods Part 2, la seconda e ultima parte del contenuto scaricabile dedicato all’uccisore del destino. Dopo la ben riuscita campagna principale di DOOM Eternal, id Software ha deciso di portare avanti una nuova storia, forse addirittura più ispirata di quella vista nella main story del gioco base. Appare subito chiaro che l’intenzione di id Software è di chiudere il sipario e riportare alla calma la caotica linea narrativa del gioco, un compito assolutamente non facile dopo l’esplosivo susseguirsi degli eventi narrati in DOOM, Doom Eternal e The Ancient Gods Part 1. 

Ma dove eravamo rimasti? Il nostro Doom Slayer, una forza inarrestabile di pura vendetta e, se vogliamo, equilibrio, ha distrutto la Khan Maykr, piantato la lama del crogiolo nella testa della gargantuesca Icona del Peccato, mandato a quel paese il Serafino Samur (il fu dottor Hayden) e risvegliato niente di meno che l’Oscuro Signore, che altro non è che il riflesso oscuro e distorto del Doom Slayer stesso. Il finale del primo episodio ci ha quindi lasciati carichi di aspettative per un secondo capitolo pieno di azione e vendetta. Ed effettivamente è proprio quello che succede in questo The Ancient Gods Part 2 che, anche se con qualche punto oscuro qua e là, arriva a dare una degna conclusione alla storia del Doom Slayer. Almeno fino a quanto id Software non decida di richiamare nuovamente il suo miglior guerriero dalle viscere dell’eternità.

Doom Eternal: The Ancient Gods Part 2

Le nuove versioni di alcune facce conosciute sono un ottima ragione per tornare su Doom Eternal.

Dicevamo, ora la super nemesi del nostro Doom Slayer è arrivata e ci aspetta la battaglia finale, lo scontro più difficile. O almeno così pensavo. In realtà il conflitto finale dipinto in questo capitolo di Doom Eternal non è difficile quando il predecessore. Probabilmente id Software ha ascoltato le richieste (o le preghiere?) della community che aveva notato un incremento sostanziale della difficoltà di gioco in The Ancient Gods Part 1 e ha aggiustato il tiro in questo secondo capitolo. Non sta a me dirvi se questa sia una scelta giusta o sbagliata, ma posso sbilanciarmi asserendo che ho gradito un po’ di più il rinnovato equilibrio di questo episodio rispetto al suo predecessore. La struttura del gioco rimane invece sostanzialmente la stessa, con alcune differenze per quanto riguarda il climax da battaglia campale. Tornano quindi i puzzle ambientali e tutta quella parte di gameplay legata più al mondo dei platform che non a quello degli sparatutto in prima persona che già abbiamo imparato ad apprezzare nei due capitoli principali di DOOM. Interessanti i punti di appiglio per il rampino semoventi, che aumentano la verticalità e ci permettono di usare un po’ di più la funzione secondaria della doppietta. 

Una degna conclusione alla storia del Doom Slayer

Iniziamo dalle novità più gradite di questo contenuto scaricabile: la prima, senza ombra di dubbio, è il nuovo Martello delle Sentinelle, che va a colmare il vuoto lasciato dalla Lama del Crogiolo (che ci è tanto mancata in The Ancient Gods Part 1). Si tratta di un’arma ricaricabile con le uccisioni epiche (o colpendo alcuni punti specifici dei demoni) che “stunna” i nemici e li danneggia entro un’area delimitata: pensatelo un po’ come il Mjolnir di Thor, ma in versione ammazzademoni. Con il martello possiamo anche distruggere gli scudi e ridurre le “fasi” necessarie per uccidere qualche demone più coriaceo. Accoppando demoni con il Martello delle Sentinelle avremo diritto a un drop maggiore di risorse, il che non fa mai male nell’ottica della risicata economia di munizioni e salute del gioco. Tutti questi vantaggi vanno a controbilanciare l’aumento dei demoni, con nuove aggiunte e alcune rivisitazioni di volti ben noti. Fra i nuovi demoni s’annoverano i Predatori, che rallentano e “avvelenano” il nostro nerboruto omaccione (per levarsi il debuff occorre dargli il pugno di sangue), e gli Urlatori, che danno un boost agli altri demoni quando crepano. Insomma, l’aggiunta di questi demoni (come potrete facilmente intuire) cambia la scala delle priorità del Doom Slayer, e di conseguenza le scelte strategiche che andremo a effettuare sul campo. 

Doom Eternal: The Ancient Gods Part 2

Amici scudi, preparatevi a incontrare il mio martellone

Sono presenti anche delle nuove sfide che ricalcano un po’ quelle dei Cancelli Slayer visti nella storia principale di Doom Eternal. Sostanzialmente si tratta di incontri sensibilmente più difficili, completando i quali avremo accesso a nuove skin per il nostro protagonista o nuovi potenziamenti per il tanto amato Martello delle Sentinelle. Come ho già avuto modo di dire in precedenza, la difficoltà più calibrata permette a chiunque di avvicinarsi a questo secondo DLC di Doom Eternal, dando soddisfazione a chi invece cerca una sfida più impegnativa con la difficoltà incubo e con le sopracitate challenge Escalation.

Il level design si attesta a buoni livelli, anche se probabilmente non arriviamo all’epicità di alcune scene dei primi due capitoli principali. Il gioco schiaccia sul pedale dell’acceleratore verso l’ultima parte, fino al conflitto con il Signore Oscuro in persona, che per l’occasione si è improvvisato pilota una sorta di Gundam pronto per affrontare il nostro Doom Slayer. Diciamo che mi sarei aspettato una boss fight un tantino diversa, ma nel complesso è risultato tutto godibile e tamarro, come la serie ci ha abituato negli ultimi cinque anni.

Doom Eternal: The Ancient Gods Part 2

Alcune ambientazioni sono particolarmente evocative.

Questo contenuto scaricabile richiede circa quattro ore per essere completato (un po’ di meno se siete dei veri professionisti della macellazione dei demoni) e regala dei momenti davvero epici (praticamente chiunque vi dirà che alcune scene sembrano uscite fuori dall’ultimo film degli Avengers). La colonna sonora è interessante ma (purtroppo) si vede che è rimasta orfana da un pezzo da novanta come Mick Gordon, che aveva curato le colonne sonore di DOOM (2016) e Doom Eternal, senza però approdare ai due contenuti scaricabili a causa di non precisate divergenze con id Software.

Ottimo anche il doppiaggio, anche se, come è ovvio, non dovete aspettarvi delle grandi linee o dialoghi particolarmente profondi e ispirati da questo capitolo finale di Doom Eternal. C’è da dire che nonostante la storia serva più da collante narrativo che non come vera e propria motrice trainante di The Ancient Gods Part 2, la sceneggiatura si fa piacevolmente esplorare e gli sprazzi di lore presenti qua e strappano facilmente qualche sorriso al giocatore, anche se The Ancient Gods Part 2 cerca (invano) di prendersi un pochino più sul serio rispetto al passato.  

Conclusioni

Il capitolo finale della storia del Doom Slayer è finalmente arrivato, e segna probabilmente la fine di un’era. The Ancient Gods Part 2 contiene tutto quello che avete amato e apprezzato in DOOM (difetti compresi) in una breve ma intensa battaglia finale carica di momenti da cardiopalma. L’aggiunta del Martello delle Sentinelle vi farà provare momenti di vero piacere videoludico, e le nuove sezioni da “combat platform” arricchiscono l’esperienza che vi porterà via una manciata di ore cariche di botte adrenaliniche.

Con scenari corali davvero esaltanti e (purtroppo) qualche piccola caduta di stile, The Ancient Gods Part 2 ci porta a gran velocità verso l’atto finale, un combattimento già anticipato dalla key art che ci vede combattere contro l’oscuro signore che inspiegabilmente qui è un pilota di Patlabor. A parte gli scherzi, se avete amato DOOM non potete non apprezzare questo capitolo conclusivo. Anche solo per dare un giusto e degno saluto al nostro tanto amato Slayer. 

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Good

  • Il Martello delle Sentinelle è FANTASTICO
  • Nuove sezioni da combat platform
  • Battaglia finale esaltante...

Bad

  • ... ma un po' incomprensibile il design del Signore Oscuro
  • Più breve del capitolo precedente
8

Imperdibile

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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