Disaster Report 4: Summer Memories – Recensione

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Disastro di nome e di fatto

Disaster Report 4: Summer Memories – Recensione
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Disaster Report 4: Summer Memories proietta sull’ignaro utente lo stesso effetto che può causargli la locandina, o il trailer, di film come The Day After Tomorrow, San Andreas, Deep Impact, lungometraggi a loro modo catartici, certamente spettacolari, intimamente interconnessi con la nostra paura più profonda, quella di doverci confrontare con eventi naturali che non possiamo controllare, che per potenza e dimensioni non possono che sopraffarci.

Un po’ come capitò con il più che discreto Disaster: Day of Crisis per Nintendo Wii, limitandoci alla copertina la creatura di Granzella sembra promettere un’emozionante avventura ambientata in un setting inspiegabilmente poco cavalcato nel mondo dei videogiochi. Se siamo ormai veterani di mondi post-apocalittici di tutti i tipi, ben poche volte ci siamo confrontati viso a viso con cataclismi che minacciano la sopravvivenza della nostra specie.

Il primo impatto, insomma, non può che essere positivo, incuriositi da un’avventura di per sé inusuale, che ci proietta in uno scenario quanto mai realistico. A differenza dei passati capitoli della serie, difatti, non avrete a che fare con imponenti Kaijū, né con situazioni bizzarre.

Il vostro avatar, superficialmente personalizzabile proprio all’inizio del gioco, sta comodamente viaggiando sull’autobus quando un potentissimo terremoto sconvolge la metropoli che funge da ambientazione all’epopea, luogo che rischia di collassare su sé stesso da un momento all’altro, a causa delle scosse d’assestamento, e che proprio per questo va abbandonata il più in fretta possibile.

Un breve questionario che vi pone di fronte a situazioni al limite, in cui dovrete scegliere tra le opzioni disponibili il comportamento e le azioni che intraprendereste, restituisce l’impressione che la moralità costituirà un pilastro centrale dell’esperienza, rendendo l’incipit ancora più intrigante e promettente.

Purtroppo, scartata la copertina, i problemi si palesano sin dal primo momento in cui inclinerete lo stick analogico per muovere il vostro avatar. Abbandonato il carapace di metallo dell’autobus ribaltatosi durante il sisma, vi ritroverete prigionieri di un mondo digitale avaro di dettagli, con modelli poligonali appartenenti ad una generazione di console addietro, ostaggi di un opprimente aliasing, vittime di un frame-rate che non supera i 20fps.

Due elementi scagionano, ma solo in parte, il terribile comparto grafico di Disaster Report 4: Summer Memories. Innanzitutto, parliamo di un progetto che ha conosciuto numerose battute d’arresto, originariamente concepito per debuttare su PlayStation 3. Secondariamente, quanto testimoniato è valido su Nintendo Switch, sia in modalità portatile che non, con una situazione lievemente migliore su PlayStation 4, grazie a texture più definite ed una fluidità dell’immagine nettamente maggiore. Ciononostante anche sull’ammiraglia di casa Sony non aspettatevi una grafica degna di questa generazione di console.

Le zone da esplorare sono avare di zone segrete, né propongono enigmi ambientali degni di questo nome

Tuttavia, non stiamo parlando del solo aspetto del gioco che non ci ha convinti.

La narrazione, tanto per cominciare, potrebbe straniare chi non è solito interfacciarsi con un certo genere di produzioni di matrice nipponica. Il contesto estremamente serioso e realistico, è continuamente alternato a siparietti comici, conversazioni prive di senso, situazioni paradossali che sfociano nella demenzialità più disarmante.

Questa scelta narrativa non è un difetto di per sé, soprattutto in terra natia la commistione di registri ha il suo seguito, ma la trama non ci mette molto a palesare la sua sostanziale linearità, a discapito delle apparenti scelte che potrete effettuare nei dialoghi con i personaggi.

La privazione di potere decisionale fa il paio con un level design per nulla permissivo. Nonostante ci si trascini di area in area, ognuna con i suoi NPC, le sue missioni e obiettivi, il superamento di ogni prova prevede un copione immodificabile, per lo più scandito da operazioni ripetitive, poco divertenti, legate a doppio filo a lunghe e noiose fasi di backtracking.

Stando attenti ai bisogni fisiologici dell’avatar, pena un prematuro game over, dovrete recuperare oggetti, parlare con specifici personaggi, trarre in salvo i superstiti. Le zone da esplorare sono avare di zone segrete, né propongono enigmi ambientali degni di questo nome.

Si procede una location dopo l’altra, guidati da una lista di missioni che non subisce sensibili cambiamenti a seconda delle risposte fornite nei dialoghi o dalle scelte effettuate nei momenti topici dell’avventura.

Giusto sul finale questa meccanica si dimostra più coraggiosa ed esplorata dagli stessi sviluppatori, presentando bivi narrativi di non poco conto. La vera sfida, tuttavia, sarà arrivarci effettivamente all’epilogo, viste le scarse qualità palesate da Disaster Report 4: Summer Memories.

Conclusioni

Tralasciando il comparto estetico, dove Disaster Report 4: Summer Memories dimostra un’adeguatezza difficilmente ammissibile, la creatura di Granzella ha dalla sua un’ambientazione intrigante. Offre un’avventura di per sé inedita, che potrebbe assicurarsi le simpatie degli utenti attratti dalle produzioni di matrice nipponica.

Tuttavia, è impossibile soprassedere sui numerosi limiti del gioco. Dal level design lineare, passando per un gameplay di per sé ripetitivo, anche il sistema di scelte fa acqua da tutte le parti, se non nel pur emozionante finale.

C’è sicuramente di peggio da giocare, e non è da escludere che qualche amante dei disaster film possa anche trovarlo interessante, ma se proprio dovete sopperire a questo vostro bisogno, forse fareste meglio a (ri)giocare al ben più riuscito e divertente Disaster Day of Crisis. A confronto sembrerà un gioco molto più recente, credeteci.

 

Good

  • Tipologia d’esperienza atipica
  • La commistione di registri narrativi allieterà i fan

Bad

  • Graficamente indefinibile
  • Level design lineare
  • Missioni ripetitive e frustranti
5

Mediocre

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