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Digital Soul #0

Tra crowdfunding, competizione sempre maggiore e un’utenza in aumento esponenziale, la scelta che ogni giocatore si trova davanti, in particolare durante i periodi “magri”, è ormai “imbarazzante”, nel senso buono del termine: che sia l’ennesimo tripla-A con più marketing che anima, un Early Access all’avanguardia o un moderno “arcade”, come li si chiamava agli albori dei marketplace dell’ormai old-gen, quasi ogni giorno, da qualche parte del mondo, un singolo sviluppatore o un nutrito collettivo sta per premere “Invio”, dando così vita ad una nuova creatura digitale.

È però impossibile dar spazio a qualsiasi gioco, valido o meno, e al di là di qualche testata specializzata, riviste, siti e blog sono spesso costretti a dover sacrificare i pesci piccoli, in favore di ben più voraci squali. Ma non tutto è perduto: abbiamo infatti deciso di dare inizio ad una vera e propria rubrica, per ora a cadenza irregolare, grazie alla quale potremo parlarvi in maniera più sintetica (ma non per questo superficiale) di titoli meno conosciuti, analizzati, giudicati (tranne nel caso di titoli ancora in fase di sviluppo) e racchiusi in un unico articolo.

Le prime tre puntate verranno dedicate a Mastertronic, publisher inglese che ha continuamente supportato realtà con basso budget ma con creatività a non finire (incluse entità provenienti dal nostro paese).


0rbitalis

  • Sviluppatore: Alan Zucconi
  • Publisher: Mastertronic
  • Piattaforma: PC (Testato)
  • Lingua: Completamente in inglese

Catturare l’attenzione con un gioco tanto complesso, quanto magnetico, minimale e al contempo profondo, facendo leva su una delle tante forze che regolano l’universo, e lo rendono ancor più misterioso e affascinante: l’impresa di Alan Zucconi non è stata assolutamente semplice, eppure la sua ode alla forza di gravità può dirsi del tutto riuscita. Ma non con uno di quei giochetti banali in cui bisogna far finire una palla in un  buco, in 0rbitalis si vince con un click, un gesto apparentemente semplice ma che richiede ben più pianificazione di quel che si può pensare.

Al giocatore viene infatti chiesto di far fluttuare un satellite per un determinato lasso di tempo, durante il quale dovrà badar bene a non farlo uscire dall’orbita di uno dei 50 corpi celesti presenti, tra asteroidi, lune, nebuolse e supernove, e soprattutto, a non farlo schiantare contro il corpo stesso o contro stelle e meteoriti (rappresentati con uno stile artistico estremamente minimale). Prima di ogni lancio sarà possibile calcolare approssimativamente i primi secondi di tragitto, ma la traiettoria verrà influenzata, appunto, dalla forza di gravità, di cui non avremo alcuna info o comodi valori a cui riferirci.

Un po’ a caso, un po’ facendo dei rapidi calcoli astrofisici, è stato dannatamente divertente pianificare ogni lancio, spesso conclusosi drasticamente, ma le peculiari forme tracciate dal satellite, o le schivate al millimetro che eseguirà nostro malgrado, regalano ben più di un brivido dietro la schiena. 0rbitalis, ancora in Early Access unicamente per volontà dello sviluppatore di continuare ad espanderlo, è insomma il miglior modo per ripassare qualche utile lezione di astrofisica.

Voto: 8

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May’s Mysteries: The Secret of Dragonville

  • Sviluppatore: Studio V5
  • Publisher: Mastertronic
  • Piattaforma: PC (Testato)
  • Lingua: Completamente in inglese

È un peccato quando delle buone intuizioni vengono messe in ombra da una realizzazione poco intrigante e, peggio ancora, da una spiccata derivazione, neanche troppo nascosta, da un titolo più famoso. È il caso di questo May’s Mysteries, un’avventura a base di puzzle che strizza un po’ troppo l’occhio al celeberrimo Professor Layton fin nel minimo dettaglio, dall’interfaccia alla struttura dei quesiti, persino nell’animazione che vi confermerà il successo o il fallimento di una soluzione. E se la trama, basata sull’intelligente May, coinvolta in un incidente a bordo di una mongolfiera e impegnata a ritrovare il suo fratellino disperso nella misteriosa città di Dragonville, non brilla per originalità, è il comparto tecnico a mostrare i suoi maggiori limiti, con un design davvero di infimo livello e per nulla ispirato.

Ci pensano delle musiche piacevoli ma derivative e una discreta parte degli oltre 230 puzzle presenti, divertenti ed impegnativi al punto giusto, a dare un minimo di senso alla produzione, che dalla sua musa ispiratrice arraffa tutto, tranne l’appagante livello di difficoltà, appiattendo l’esperienza con l’eccessiva semplicità non tanto dei quesiti, quanto più delle modalità con cui è possibile evitarli o risolverli tramite aiutini: il gioco è infatti troppo generoso con gli Hint Points, accumulabili tanto durante l’avventura quanto nei Bonus Puzzle. Quest’ultimi saranno un divertisssment parallello che, da un apposito menu e in qualsiasi momento, sarà possibile spulciare per darsi ad oggetti da scovare, fiammiferi da spostare in poche mosse, immagini da ricreare (c’è anche una sorta di clone di Picross) e chi più ne ha più ne metta.

Nulla che faccia gridare al miracolo, sia chiaro, ma i fan di Layton che ormai conoscono a memoria ogni intrigo del carismatico personaggio potranno forse ricavare qualche sessione interessante, unicamente alla luce del prezzo ormai contenuto del titolo in questione. Tutti gli altri faranno bene a starne alla larga.

Voto: 5,5

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10 Seconds Ninja

  • Sviluppatore: GameDesignDan
  • Publisher: Mastertronic
  • Piattaforma: PC (Testato), Mac
  • Lingua: Completamente in inglese

Di platform ce ne sono a bizzeffe, ma raramente ci era capitato di trovarne uno così veloce, hardcore e al contempo appagante. 10 Seconds Ninja propone un buon numero di livelli da completare in brevissimo tempo (10 secondi, per l’appunto), una missione compiuta solo massacrando entro quello specifico lasso di tempo tutti i nemici presenti su schermo, dei robot (che diverranno via via più resistenti e richiederanno più colpi per morire) capeggiati da… Hitler.

O meglio, una versione sferica, robotica e fluttuante dello stesso. Alla fine di ogni gruppo di livelli, suddivisi in mondi distinti per design e struttura dei singoli quadri (boschi, sezioni glaciali o metalliche), dovremo vedercela proprio con un esilarante surrogato del feroce gerarca, protagonista di cutscene dannatamente esilaranti (vi siete mai chiesti il perché di quei baffi?). Il punto di forza, a tratti frustrante, del titolo è l’estrema velocità richiesta nel ripulire i livelli: forte di solo salto, spada e tre shuriken, il nostro eroe (e noi con lui) dovrà trovare il modo più rapido ed efficace per spazzar via i nemici, ad esempio trovando il modo di ucciderne due con un sol colpo, o trovando il percorso più veloce per ottenere più stelle possibili, necessarie per avanzare nel gioco.

Preparatevi a ripetere fino allo sfinimento lo stesso livello per ottenere una stella in più: la cosa metterà a dura prova i vostri nervi, ma un po’ per il suo ritmo frenetico, un po’ per l’immediatezza di esecuzione, sarà davvero difficile staccarsi da 10 Seconds Ninja.

Voto: 7,5

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