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Deus Ex: Mankind Divided – Anteprima E3 2015

Los Angeles: I colpi lanciati nelle settimane immediatamente precedenti l’E3 2015 continuano a far sentire la loro eco in modo forte e chiaro, generando un misto di curiosità ed hype che rende la presenza alla odierna fiera losangelina pregna di significato

Forte del successo di Deus Ex: Human Revolution, uno dei titoli più sorprendenti della passata generazione, Square Enix ha rilasciato qualche settimana fa il primo trailer di Deus Ex: Mankind Divided, che riprende le fila della storia esattamente dal punto in cui le avevamo lasciate alla fine del diretto predecessore.

Nel 2029, due anni dopo gli eventi narrati in Human Revolution l’opinione pubblica è sempre più divisa, ma searebbe meglio dire ostile, riguardo l’utilizzo di impianti cibernetici e l’esistenza di individui equipaggiati con gli stessi. Adam Jensen, protagonista del passato episodio e straniero in questa terra, torna determinato a cambiare questo trend: mosso dal motore proprietario Dawn Engine, diretta evoluzione del Glacier Engine 2 (gia visto all’opera in Hitman: Absolution), Deus Ex: Mankind Divided uscirà su Pc, Ps4 ed Xbox One.


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La demo mostrataci proviene da una versione alpha del titolo e ha comunque asservito, nonostante evidenti problemi di giovinezza del codice, allo scopo illustrativo cui era preposta. Divisa in due parti, una demandata all’illustrazione del contesto storico in cui Mankind Divided viene ad ambientarsi, l’altra a mostrare l’evoluzione del sistema di combattimento, la demo ci ha guidato attraverso le innovazioni che ci attenderanno di qui ad un non meglio specificato 2016, finestra di uscita di questo ennesimo capitolo delle avventure di Adam Jensen.

La prima parte della demo, sezione strettamente dialogica, ci vede incontrare, presso la stazione della città una sua vecchia collega/compagna d’armi: l’incontro in questione ci porta a conoscenza della situazione sviluppatasi negli ultimi due anni. Se prima si poteva parlare di malcelata tolleranza nei confronti dei soggetti dotati di impianti cibernetici, ora si è arrivati al punto di non ritorno, un punto in cui gruppi di liberi cittadini hanno formato dei fronti comuni in opposizione ai loro alter-ego cibernetici, prendendo parte ad una rivisitazione high-tech fatta di apartheid e razzismo, sullo sfondo di un governo iper-oppressivo alla guisa di quello presente nell’orwelliano grande fratello. Ciononostante l’umanità contina ad evolversi!

L’ingresso nella stazione ci mette in contatto con lo stato di iper-sorveglianza cui i cittadini sono sottoposti, una oppressione mirata a bloccare nellla stessa città qualsiasi abitante, impedendo ingressi indesiderati nella stessa e uscita di persone non autorizzate. La sezione si conclude con l’assegnazione ad Adam Jensen di un assassinio su procura, poco prima che lo stesso protagonista, unitamente alla sua collega, venga coinvolto in un attentato terroristico nella stazione di cui sopra.

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Se nella prima parte della demo abbiamo avuto modo di conoscere le strutture dialogiche di questo Deus Ex: Mankind Divided, nella seconda parte la colloquialità e la diplomazia lasciano il posto alle dinamiche di infiltrazione, marchio epistemiologico della serie. Come da tradizione sarà possibile adottare una differente serie di approcci per farsi largo nelle sezioni di infiltrazione: potremo scegliere l’approccio stealth, ignorando qualsiasi nemico e ponendo l’attenzione nell’eludere qualsivoglia sorveglianza o, alternativamente, potremmo prediligere l’ingresso ad armi spianate in modo da far tanto rumore quante vittime, avvalendoci delle armi a disposizione di Adam Jensen e, ovviamente dei potenziamenti cibernetici disponibili.

Scegliere di percorrere la strada della violenza ci porterà ad allertare la sorveglianza e ci costringerà a ricorrere all’immensa serie di gadget ipertecnologici a nostra disposizione: prima novità rispetto all’attack system di Human Revolution è di poter disporre simultaneamente di svariati tipi di proiettili caricati nell’arma, ognuno con una sua peculiarità, al fine di riuscire nel compito di infliggere il maggior numero di danni possibili al nemico di turno, un proiettile esplosivo o un proiettile ad induzione elettrica per disattivare telecamere e torrette di sorveglianza.

Anche il comparto degli strumenti di dissuasione (proiettili non letali- immobilizzatore) ha subito una revisione che permette ora al targeting system di agganciare più di un obiettivo, come già possibile nel passato episodio per le armi standard. Rinnovate anche le features di esame ambientale che ora permettono di ricercare debolezze strutturali in modo da trovare vie di fuga alternative ed ampliare ulteriormente il novero di approcci possibile ai nemici. Ritornano inoltre le tattiche di camuffamento avanzate mediante le quali potremmo renderci invisibili per qualche secondo eludendo l’attacco o realizzando assalti stealth per concludere i combattimenti: lo stesso è stato ampliato al fine di effettuare camuffamenti camaleontici e sfuggire alla vista dei nemici confondendosi con le superfici adiacenti. Torna, seppure immutato, il sistema di hacking che ci permetterà di aggirare le difese informatiche e volgere a nostro favore l’operato di torrette di guardia e di sistemi informatici di difesa proattiva.

Nel complesso il combat system beneficia di una maggiore dinamicità se comparato con quello di Human Revolution, sia per il ritmo dell’azione (maggiore rispetto al predecessore), che per svariate feature di crafting che ci permetteranno di modificare dinamicamente i proiettili, che per la maggiore presenza di nemici a schermo.Torna inoltre l’approccio dialogico alle boss fight: se dotati di abbastanza carisma, scegliendo le giuste parole potremo evitare quasi del tutto il combattimento.

L’umanità contina ad evolversi

Deus Ex: Mankind Divided si presenta in ottima forma all’appuntamento dell’E3 dandoci un piccolo assaggio di quello che vedremo di qui al 2016, mostrando però sin da ora i muscoli sia in ambito grafico che in quanto a giocabilità: da profonde radici non può che nascere un solido albero che, vi assicuriamo, non mancheremo di seguire in ogni fase della sua lenta ma inesorabile crescita.

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