Dead Space 3: Hands on!

Dead Space 3: Hands on!

Toccata con mano la modalità single player!

L’ingresso nello stand EA è stato uno dei momenti più belli della passata GamesCom. Il solo entrare all’interno dell’area riservata dava i brividi per la compostezza e l’eleganza utilizzati per allestire lo spazio riservato alla stampa: a pochi metri da questo paradiso terrestre si sono svolte le presentazioni BCD (Behind Closed Doors) dei titoli più caldi della prossima stagione e a me è toccato l’arduo compito di testare la terza incarnazione di una delle saghe più riuscite degli ultimi anni.

Niente multiplayer: di questa modalità tanto discussa ed esaltata (dai programmatori, vista con scetticismo dalla fanbase NdDix@n) neppure l’ombra. La prova si è basata sulla modalità single player dura e pura, nella fattispecie ho potuto provare una build contentente le primissime fasi della terza incarnazione di questo franchise!

Abbandonarsi all’orrore potrebbe farci “perdere la testa”…

Veniamo subito al dunque… DEAD SPACE 3 FA ANCORA PAURA, un horror differente, forse meno intenso di quello dato dai due ottimi predecessori, ma di sicuro effetto: non mancano attacchi a sorpresa, nemici creduti morti che si rianimano attaccandoti quando meno te lo aspetti nonostante mutilazioni di vario genere e la risoluzione, contestualmente agli attacchi degli stessi, di puzzle atti ad una corretta progressione della trama. Rimane anche il potenziamento delle armi, massimizzato rispetto ai predecessori ma semplificato, limitando il tutto al ritrovamento di uno o più materiali per effettuare, mediante appositi banchi di prova, modifiche più o meno letali a parti dell’arma in oggetto.

Ciò che è cambiato è la spettacolarizzazione degli eventi: sin dall’inizio, cutscene e prime sequenze di gioco, si nota una maggiore impronta cinematografica sfociante in un tripudio di citazioni dai classici del genere, da Apollo XIII a 2001: Odissea nello Spazio, sezioni che, presenti in più occorrenze vanno si ad enfatizzare il pathos causato dagli eventi di gioco ma, ahinoi, anche a spezzare in modo innegabile la narrazione e la tensione causata dal lento incedere degli eventi, caratteristica tipica del primo fortunatissimo episodio: in poche parole anche Dead Space 3 sta strizzando l’occhio ad un’utenza sempre maggiore mantenendo fermi i capisaldi del suo successo ma vendendo (o meglio svendendo NdDix@n) parte della lugubre atmosfera per cui questa serie è diventata un blockbuster in favore di una più capillare diffusione in termini di copie vendute.

La mezz’ora abbondante di prova concessaci da Electronic Arts ci ha dato un buon antipasto, non sufficiente però ad una completa analisi del titolo, analisi che verrà sicuramente approfondita in sede di recensioni o di ulteriori preview su codici più aggiornati di quello visto a Colonia. Di sicuro possiamo dire che Dead Space 3 è il titolo che più ci lascia dubbiosi di quelli visti nella recente kermesse tedesca: molte innovazioni, forse troppe, riusciranno a mantenere invariati i principali elementi che ne hanno decretato il successo???

Stay Tuned on GameSoul per avere questa (ed altre NdDix@n) risposte!

L'Atari 2600 gli aprì una nuova prospettiva di vita; il PC, sin dagli arbori, fu la sua casa natale: dal 2008 è disperso nella wasteland alla ricerca di bamboline della Vault-Tec...

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