Zombie ai caraibi pt.2
La prova a porte chiuse cui abbiamo assistito, condotta da componenti del team di programmazione, è stata effettuata su di una “Pre-alpha version”, per cui il livello di sviluppo del prodotto da noi visionato è risultato essere in uno stato più che embrionale: ciononostante questa prova ci ha dato modo di farci una idea ben distinta su questo sequel, sui suoi pregi e sull’alacre lavoro di raffinamento che i ragazzi di Techland stanno svolgendo giorno dopo giorno. Veniamo al dunque…
La storia di Dead Island: Riptide riprende esattamente li dove il primo episodio era terminato: scopriremo dunque cosa attende i superstiti e saremo protagonisti, insieme a loro, di un’altra lotta per la sopravvivenza contro dei nonmorti su di un’altra isola (questa si chiama sfiga… NdDix@n). La prova cui abbiamo assistito iniziava all’incirca a 6-7 ore di gioco. Memori dei difetti e degli evidenti glitch grafici del primo episodio siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal livello grafico-tecnico ottenuto, seppure lo sviluppo del titolo sia ben lungi dall’esser terminato, nella versione mostrataci. La grafica risulta essere infatti molto più pulita rispetto a quella del diretto predecessore e, inaspettatamente, menzione d’onore merita la gestione dei fluidi e dei riflessi nell’acqua che tante beghe aveva creato in passato. Pur se non ai livelli di masterpiece come Far Cry 3, la resa grafica dell’ambientazione tropicale è a dir poco sconvolgente, così come la resa fisica del movimento delle barche (utilizzabili, parimenti alle autovetture nel precedente capitolo, come mezzo di locomozione NdDix@n): i feedback degli utenti sono stati ascoltati… Deo Gratias…
Il motore grafico utilizzato dai Techland Studios è una versione iperpotenziata del Chrome Engine 4 che, già allo stato attuale, fa gridare al miracolo: gli sviluppatori hanno però voluto specificare che tutto ciò che abbiamo visto altro non è che una minima parte delle implementazioni che saranno presenti nel prodotto finito: che si tratti del debutto del Chrome Engine 5?
Altra differenza sostanziale con l’illustre predecessore sarà una ben maggiore presenza di armi da fuoco: nella build provata abbiamo infatti visto i personaggi maneggiare pistole, fucili, torrette mitra semovibili (spostabili alla bisogna…) indirizzando dunque il gameplay non più esclusivamente sul close combat. La maggiore o minore presenza di armi all’interno del gioco sarà direttamente correlata alla tipologia di finale ottenuta in Dead Island 1: a tal pro vi informiamo che sarà possibile importare i salvataggi per partire da un livello di esperienza maggiore. Non è comunque necessario aver giocato al primo episodio per poter fruire correttamente di questo sequel ma, ovviamente, molte parti della trama saranno intelligibili esclusivamente a coloro che avranno terminato l’episodio pilota della serie.
Dulcis in fundo… le condizioni meteo cambieranno dinamicamente in corso d’opera, in modo completamente NON SCRIPTATO: il gameplay verrà dunque rivoluzionato e l’approccio ai nemici dovrà cambiare a seconda della condizione del tempo!
Come vedete, di carne al fuoco ce n’è davvero tanta e, memori del mezzo disastro (parlando di ottimizzazione del codice NdDix@n) compiuto con Dead Island 1, non si potrà far altro che migliorare.
A seguire l’intervista concessaci in esclusiva dagli sviluppatori della Techland!
Buona visione!