Speciale 26 Giu 2025

Cyberpunk 2077 su Switch 2 è la vera sorpresa portatile del 2025

Acquista

Testa a testa con Steam Deck

Nel 2025 ci sono molte versioni di Cyberpunk 2077 in circolazione, e tutte raccontano una storia diversa. Dalla deludente release iniziale alle sorprendenti migliorie post-Phantom Liberty, il gioco di CD PROJEKT RED è ancora oggi un benchmark tecnico per PC high-end, uno stress test per le GPU e un simbolo di redenzione videoludica. Ma ultimamente, i riflettori si sono spostati su un dettaglio preciso: la versione portatile. Con l’arrivo della tanto attesa Nintendo Switch 2, Cyberpunk 2077 ha finalmente fatto il suo debutto su una console Nintendo — ed è un’uscita che non passa inosservata.

Non solo per il valore simbolico (una delle IP più mature degli ultimi anni che approda sul suolo Nintendo), ma perché la Ultimate Edition su Switch 2 offre prestazioni e resa visiva che superano quelle della concorrenza diretta, in particolare la versione giocabile su Steam Deck. Tra texture più definite, illuminazione volumetrica più realistica e un anti-aliasing più efficace, la console ibrida di casa Nintendo sembra aver trovato un perfetto equilibrio tra estetica e fluidità. E anche se il Deck mantiene qualche vantaggio, come i tempi di caricamento più rapidi e una resa delle ombre più profonda, l’esperienza globale su Switch 2 appare più stabile e meglio rifinita per il gioco in mobilità.

Ma prima di iniziare, vi avviso che ogni screenshot qui riportato è stato catturato da noi su Switch 2 in modalità portatile.

A livello prestazionale, è chiaro che Cyberpunk 2077: Ultimate Edition su Switch 2 beneficia di un hardware più moderno rispetto a Steam Deck. La macchina di Valve, seppur ancora valida, inizia a mostrare i segni del tempo, mentre Switch 2, più fresca di lancio, riesce a gestire meglio carichi grafici complessi, soprattutto in mobilità. Certo, chi cerca il massimo della potenza dovrà guardare altrove — nello specifico al prossimo ROG Ally X (co-brandizzato Xbox), che promette performance superiori ma a un prezzo decisamente più elevato e lontano dalla fascia “console portatile accessibile”. Per chi invece cerca il miglior compromesso tra prezzo, portabilità e resa visiva, la nuova Switch sembra davvero aver trovato la formula giusta.

Qualità vs performance: quando contano i 30 o i 40 fps

Il gioco offre due modalità grafiche ben distinte: la modalità Qualità, che punta tutto sulla fedeltà visiva con frame-rate bloccato a 30fps, e la modalità Performance, che adotta uno strano ma efficace target a 40fps. Entrambe sono disponibili anche in modalità portatile, anche se va segnalato che i 40fps in modalità docked sono sfruttabili appieno solo su schermi a 120Hz, poiché i 40 non si integrano bene con i comuni 60Hz. È una limitazione tecnica piuttosto specifica, ma che nell’uso quotidiano impatta poco o nulla sull’esperienza media dell’utente. Quello che invece colpisce è quanto bene funzioni il gioco in handheld, grazie allo schermo con supporto VRR della Switch 2 e a una resa visiva che lascia spesso a bocca aperta. Giocare a Cyberpunk 2077 in treno o sul divano, con una fluidità stabile e una qualità dell’immagine così nitida, è qualcosa che fino a ieri sembrava impossibile.

Tecnicamente parlando, la Switch 2 riesce a reggere molto bene anche le risoluzioni dinamiche e il carico di lavoro. In modalità docked, la modalità Qualità punta a una risoluzione 1080p con DLSS attivo, partendo da una base dinamica tra 720p e 635p, mentre la modalità Performance mantiene i 1080p grazie al DLSS ma parte da una base più bassa (635p/540p) per garantire i 40fps. In handheld, dove le risorse sono ovviamente più limitate, si parte da una base di 635p/504p in Qualità e 540p/480p in Performance, ma il DLSS lavora così bene che l’immagine resta sorprendentemente pulita sullo schermo più piccolo. Ed è proprio qui che si vede la vera differenza con Steam Deck: la console di Valve utilizza AMD FSR 2.0 per l’upscaling, che, non essendo basato su AI come il DLSS di NVIDIA, risulta meno preciso e nitido nei dettagli. A occhio nudo, la versione Switch 2 appare più chiara e definita, specialmente in modalità portatile.

Prestazioni coerenti anche in mobilità

Va detto che il frame-rate medio di Steam Deck è più alto, soprattutto nelle scene leggere dove può superare i 50fps. Tuttavia, nelle sezioni più impegnative, come le città piene di NPC o le fasi di guida intensa, può scendere anche intorno ai 30fps, mentre la Switch 2 mantiene una stabilità maggiore, soprattutto nella modalità Performance. L’unico vero difetto rilevato è un leggero stuttering durante i salvataggi automatici, che si verifica brevemente mentre si guida. Curiosamente, questo problema non si presenta su Steam Deck. Ma si tratta davvero di dettagli: nel quadro generale, l’esperienza su Switch 2 è solida, curata, e — inaspettatamente — più rifinita rispetto a quella sulla rivale di casa Valve.

Un aspetto spesso trascurato ma fondamentale quando si parla di gaming portatile è la durata della batteria, e anche qui la Switch 2 riesce a dire la sua. Nei test comparativi, la nuova console Nintendo ha leggermente superato la Steam Deck, attestandosi su una media di circa 2 ore di autonomia, contro l’ora e 45 minuti circa del dispositivo Valve. Si tratta ovviamente di valori indicativi e legati a impostazioni specifiche (modalità Performance, luminosità media, Wi-Fi attivo), ma resta un dato interessante per chi gioca spesso fuori casa. In uno scenario in cui ogni minuto di gioco in più può fare la differenza — magari in viaggio, o durante una pausa senza presa elettrica a portata — quei 15 minuti extra possono trasformarsi in una missione completata in più, o in un checkpoint salvato per un pelo.

Ma Switch 2 non si limita a offrire un buon compromesso tra potenza e autonomia: prova anche a sperimentare sul piano del controllo, con risultati curiosi e in parte sorprendenti. Uno degli extra meno discussi ma più particolari è il supporto ai Joy-Con 2 in modalità “mouse”, che consente di utilizzare i sensori di movimento per puntare lo schermo con una certa precisione, quasi come si facesse uso di un puntatore laser. Tuttavia, questa modalità è penalizzata da un frame rate più basso (25-30 fps), che la rende più una curiosità da testare che una reale alternativa al controllo tradizionale. Ma la vera chicca, quella che strappa un sorriso e allo stesso tempo fa dire “ma davvero l’hanno fatto?”, è la modalità Motion Patterns.

Disponibile solo quando si gioca con i Joy-Con staccati e senza grip, questa modalità trasforma letteralmente il nostro corpo in un controller. Muovendo le braccia o compiendo gesti specifici si possono mirare armi, ricaricare, curarsi, o eseguire altre azioni contestuali, rendendo l’interazione con il gioco ancora più fisica e immersiva. Non è perfetta, e sicuramente non è pensata per sessioni lunghe o competitive, ma è una trovata che funziona meglio di quanto ci si aspetti. Certo, può capitare di curarsi per sbaglio dopo uno starnuto, o di sprecare una granata per un movimento mal interpretato, ma è anche questo il fascino di una feature così fuori dagli schemi. È una di quelle aggiunte che non cambiano le regole del gioco, ma che trasmettono l’intento di CD PROJEKT RED di creare qualcosa di davvero pensato per l’ecosistema Switch 2 — con attenzione, coraggio e un pizzico di sana follia.


Fateci sapere cosa ne pensate qui sotto con un commento o nel nostro gruppo Facebook ufficiale, a portata di click! Non dimenticate poi di curiosare tra gli sconti e i vantaggi offerti dal nuovissimo GS Pro Club, a questo link, che offre anche la possibilità di ottenere l’accesso anticipato alle console e collectors più esclusive.

Acquista ora su Gamestop.it

Acquista ora su Gamestop.it

Commenti