Crash Bandicoot N. Sane Trilogy

GDC 2017

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy – Anteprima GDC 2017

Play again, Crash.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy

San Francisco – Ci sarebbero miliardi di modi interessanti per iniziare come si deve questa anteprima, rendendo omaggio ad uno dei personaggi più indimenticabili e leggendari dell’universo PlayStation. Potremmo usare paroloni ampollosi per celebrare questo attesissimo ritorno o ricordare come, quand’eravamo ragazzini, ogni nuovo gioco di Crash meritasse di essere segnato sul calendario come festa nazionale. La realtà dei fatti è che, per oggi, scegliamo la via comoda: e vi diciamo non solo che Crash Bandicoot è tornato, ma che è invecchiato (bene) alla grandissima. Ed è una figata fuori misura.

Ok, c’è del personale nell’affermazione di cui sopra. Del resto, chi vi scrive ha fuso un paio di PlayStation nel tentativo di fare a stelle e strisce il fondoschiena del Dottor Neo Cortex, soffrendo come pochi per la scomparsa progressiva dai riflettori del palcoscenico di uno dei propri idoli adolescenziali. Quello di cui vi parliamo oggi non è certo un nuovo capitolo (difficilmente avrei potuto reggere il colpo, lo ammetto), ma vista la qualità della remaster che abbiamo provato oggi, possiamo dirvelo senza indugio: fate un bel cerchio attorno alla data del 30 Giugno sul calendario, mettetevi da parte i soldini necessari e, assieme a me, iniziate a contare i giorni. Perché ne vale dannatamente la pena.

Parlare di gameplay e di meccaniche di gioco nel contesto di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy appare ai limiti del ridicolo: è Crash nudo e crudo al 100%. Quella formula magica che una manciata di generazioni fa aveva rivoluzionato il platform tridimensionale, facendo innamorare milioni di giocatori – che proprio grazie a Crash Bandicoot si avvicinarono al brand PlayStation – permane inalterata. Salti calibrati al millimetro, piroette vorticose per eliminare i nemici, trappole letali e baratri senza fondo dietro ad ogni angolo, pronti a punirci alla minima distrazione. Non serve girarci troppo attorno, il concept ludico alla base di questa trilogia rimasterizzata di lusso non è cambiato di una virgola da quanto visto un paio di decenni or sono: e, che ci crediate o no, non solo è giocabilissimo oggi come allora, ma estremamente divertente.

crash bandicoot
Nella demo di oggi, oltre ad esserci visti la cutscene di apertura originale del primo Crash Bandicoot in veste rigorosamente rimasterizzata, cosa che ci ha fatto scendere più di qualche lacrima dagli occhi, ci siamo avventurati in due livelli estratti dal citato capostipite: N. Sanity Beach e Heavy Machinery. Il primo, doveste esservelo dimenticati, è l’ultra-classico scenario ambientato nella foresta, con scorrimento prevalentemente verticale, che richiede al bandicoot più famoso dell’industria di saltellare da una piattaforma all’altra, eliminando la resistenza nemica presente sul percorso, raccogliendo mele a volontà e fracassando casse come se non ci fosse un domani. Il meccanismo di power up (legato alla maschera Aku Aku) è esattamente al proprio posto, con quegli effetti sonori che a distanza di anni ricordiamo ancora distintamente. Il secondo, nettamente più complesso, è ambientato all’interno di una fabbrica avveniristica, con tubi incandescenti, trappole e altre amenità pronte a spedirci al creatore in pochi secondi. Nonostante la nostra presunta esperienza, abbiamo dovuto fare i salti mortali, cercando di tirar fuori il miglior tempismo dei tempi andati per districarci tra le numerose peripezie. Indubbiamente, tuttavia, ne è valsa la pena: il comparto tecnologico di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, che abbiamo provato su PS4 Pro, è una gioia per gli occhi, un tripudio di colori vividi, di nemici ridicoli e di scenette scanzonate. Il passato ritorna prepotente, mollandoti uno schiaffone deciso in volto e facendoti ricordare perché, circa tre generazioni fa, hai inveito come un matto contro quel farabutto del Dottor Cortex.

Difetti non ce ne sono, e anche se ce ne fossero non sarebbe certo chi vi scrive a raccontarveli… Fatta questa premessa, è davvero impossibile trovare qualcosa di storto nella demo odierna presso il booth di Sony. Crash lo conosciamo tutti, il suo gameplay è vincente a distanza di anni e tecnologicamente ci siamo. Potremmo chiederci quanti, dopo averlo stra-finito a tempo debito, sarebbero disposti a guadagnarsi i gironi più infimi dell’inferno imbarcandosi in un platform 3D che tutto è tranne facile, specie dopo il primo giro di boa. Probabilmente l’effetto nostalgia si farà sentire maggiormente nei cuori dei più attempati, ancora inclini alle lusinghe delle vecchie piattaforme: ma al netto di questo, la trilogia di Crash Bandicoot si preannuncia grandiosa: e tutti, ma proprio tutti, dovrebbero darle una chance.

Impressioni dalla GDC 17

Non vogliamo essere ripetitivi, anche perché ve l’abbiamo già ripetuto una mezza dozzina di volte nel corso dell’anteprima. Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è Crash Bandicoot all’ennesima potenza. Impossibile trovare dei difetti in questa breve demo, (quasi) impossibile lasciare il pad di PlayStation 4 al prossimo giocatore in fila che, pazientemente, attendeva che il sottoscritto terminasse la propria prova tra urla sguaiate, grida di gioia e occhioni lucciconi sbandierati all’intera GDC. Non ci sono storie, Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è una remastered che gli amanti del platform e di Crash non dovrebbero lasciarsi sfuggire per nessuna ragione al mondo. Neanche tutti i restanti giocatori, a dire il vero: ma questa è un’altra storia.

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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