Cooler Master MasterKeys Pro L (White Edition) – Recensione

Un altro centro per l'azienda taiwanese

Cooler Master MasterKeys Pro L (White Edition) – Recensione
Cooler Master MasterKeys Pro L (White Edition)

Cooler Master MasterKeys Pro L (White Edition

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Per alcuni, la tastiera è un semplice strumento con cui dare qualche pigro input per commentare su Facebook la foto di quel compagno delle medie che non si vede da anni (e ci sarà anche un buon motivo a giustificare questa “latitanza”, no?). Per altri, è uno strumento di lavoro inseparabile. Per altri ancora, l’arma definitiva con cui dominare ogni campo di battaglia… ovviamente virtuale. Cooler Master è sempre più una garanzia in ambito periferiche, e abbiamo già testato alcuni suoi interessanti prodotti, dedicati proprio a quest’ultima categoria di “tastieristi”, quei gamer alla ricerca del prodotto definitivo per migliorare la propria esperienza di gioco, e perché no, anche le proprie skill.

La MasterKeys Pro, in formato L (ci sono anche in “taglia” M e S, di cui trovate la nostra recensione a questo link), viene proposta proprio come una valida via di mezzo, che inoltre non chiede di rinunciare minimamente all’estetica, merito di una marea di led grazie ai quali trasformare la propria postazione di gioco in uno di quei tir stracolmi di lucette che siamo soliti incrociare in autostrada, lucette che spesso compongono i nomi di un’amata lontana, o di qualche santo particolarmente venerato dal dominatore della strada di turno.

Perché per quanto le performance restino le stesse, anche l’occhio vuole la sua parte!

Cooler Master MasterKeys Pro L (White Edition)

La presentazione della MasterKeys Pro L, tanto per quanto riguarda la confezione quanto il design della tastiera stessa (meccanica, con layout italiano), è indubbiamente all’insegna della sobrietà: un cavo USB-Micro USB rimovibile e lungo un metro e mezzo (che è possibile far passare lungo la “canaletta” sottostante), un estrattore per rimuovere i copritasti e un rivestimento in tela molto semplice, utile più per coprire la tastiera quando non la si usa che per trasportarla in giro, rappresentano il contenuto della scatola, e anche il design della tastiera stessa non spicca per ghirigori, ammennicoli e stravaganze di sorta, ricordando quello di altri modelli dell’azienda taiwanese. Le scritte sui tasti sono chiare e ben visibili, anche i simboli più piccoli presenti su buona parte dei tasti secondari (come quelli da F1 a F12 e i vari Ins, Canc e così via), i quali rimandano a funzioni alternative attivabili previa pressione del tasto “FN”, e l’unica eccezione è rappresentata dal logo dell’azienda, che trova maggior spazio sul retro ed è collocato anche al posto di quello di Windows sui relativi tasti. Per il resto siamo al cospetto di un prodotto dal design semplice e compatto, oltre che estremamente solido: il peso, che supera il chilogrammo, conferma questa impressione, e il rivestimento in plastica gommata in color matte black è bello da vedere da toccare, anche se, come accaduto con altri prodotti Cooler Master, è un po’ troppo incline ad aloni, ditate e alla polvere, sporcizia che si annida con molta facilità anche tra un tasto e l’altro, e che con l’ottima retroilluminazione, enfatizzata da una base in metallo che riflette la luce e rende ancor più bianca e intensa la luce emessa dalla base dei tasti, viene però a sua volta posta in risalto. Come un bolide nero su cui si vedono con troppa facilità anche i graffietti più infimi, anche qui servirà manutenzione extra per mantenerla pulita (ma grazie al pratico – e curioso – estrattore sarà un processo davvero semplice).

La MasterKeys Pro L è un fulmine, sia che la usiate per scrivere o per l’editing video (e non), che per il puro gaming

Il target principale di questa tastiera, come accennato nell’introduzione, sono i videogiocatori: gli switch sono i Cherry MX Red, che con la loro sensibilità dosata al punto giusto offrono una precisione esemplare senza la necessità di premere per intero il tasto risultano perfetti per ogni partita. Sulla MasterKeys Pro L si scorre (e corre) su che è un piacere, con click per nulla rumorosi, fattore che la rende poco adatta per chi la usa principalmente per scrivere e preferisce un feedback sonoro maggiore (ma ci si scrive su che è una meraviglia, soprattutto rispetto alle più “appesantite” Quickfire – sempre di Cooler Master – che abbiamo avuto modo di provare). Anche i tasti più grandi ricevono l’input indipendentemente dal punto in cui li si preme, e solo con la barra spaziatrice abbiamo notato qualche cigolio di troppo (ma nulla di drastico). L’antighosting è stellare e vengono tranquillamente rilevati tutti i tasti che sarete in grado di premere con le 10 dita, quindi non la spaventano complesse combinazioni o digitazioni iper-rapide, e grazie alla frequenza di ripetizione (da 1X a 8X) i tasti diventano ancora più scattanti (forse, ad 8X, anche troppo), velocizzando la digitazione (in particolare nel caso di mantenimento della pressione su un tasto). Un fulmine, insomma, sia che la usiate per scrivere, per l’editing video e non, che per il puro gaming, merito anche e soprattutto delle utilissime macro, estremamente personalizzabili in base alle proprie esigenze.

Cooler Master MasterKeys Pro L (White Edition)

La versione che abbiamo testato, la White Edition, presenta qualche lieve limitazione rispetto alla controparte RGB, non essendo possibile assegnare colori specifici alle singole macro (dato che la luce è solo ed esclusivamente bianca, e al massimo diventa un po’ più intensa per i tasti programmati) e non essendo presente alcun software (funziona tutto tramite la memoria on board di 512 kb e al rinnovato processore a 32 bit ARM Cortex M0), che per quanto comodo in situazioni on the fly, dato che è possibile selezionare uno dei 4 profili programmabili con la sola pressione di un tasto, richiede maggior tempo di “assestamento” per prendere confidenza con le meccaniche di customizzazione, non proprio intuitive (per via anche di un manuale per nulla esaustivo – fortunatamente Cooler Master ha caricato sul suo canale YouTube un video decisamente più utile), oltre alla necessità, di volta in volta, di riprogrammare da zero e manualmente le macro, non potendo caricare dei profili già pre-confezionati dalla community di questo o quel gioco (o software). Una volta assimilati i fondamenti, la programmazione delle macro è tanto utile quanto precisa ed efficace, essendo possibile impartire anche lunghe sequenze o singole combinazioni di tasti (nel caso della L e della M sfruttando anche il tastierino numerico, assente nella “taglia” S), così da velocizzare o semplificare le proprie sessioni di gioco, ma anche di lavoro: abbiamo ad esempio creato un profilo specifico per le shortcut di Photoshop, e uno per l’editing di scrittura con su le shortcut del nostro CMS, e una volta a nostro agio con la programmazione e con il passaggio tra i vari profili, abbiamo ottimizzato e non poco il nostro lavoro.

Con la MasterKeys Pro L anche l’occhio ha la sua parte, merito dei LED

Ma anche l’occhio vuole la sua parte, e ci pensano i LED a creare l’atmosfera giusta, oltre che a dare una mano alle macro (e di riflesso anche alle performance, soprattutto in-game): programmabili anch’essi (sempre senza software, ma direttamente sulla MasterKeys Pro L), offrono 10 diverse animazioni (dalla classica pulsazione alla “pioggia” di luci e all’illuminazione dei soli tasti che vengono premuti, la cui durata e intensità è anch’essa regolabile), tutte davvero ben realizzate e belle da vedere, oltre alla possibilità di selezionare i singoli tasti da retroilluminare, il tutto associabile ad uno specifico profilo. Potrete così dare risalto ai tasti a cui sono associate singole macro e combinazioni, oppure a quelli di cui avete bisogno per il vostro gioco preferito (così da poterli individuare più rapidamente): nel caso della White Edition l’unica opzione è quella di disattivare tutti gli altri, mentre in quella RGB potrete assegnare colori diversi, così da “catalogare” le macro in base al loro utilizzo, una soluzione decisamente più utile e intuitiva, oltre che esteticamente gradevole (a meno che nella vostra postazione non stia proprio bene la retroilluminazione bianca, la cui intensità, nella White Edition, non è paragonabile a quella della versione RGB, non proprio “pura”). E per gli “smanettoni” c’è persino un SDK con cui personalizzare ulteriormente la retroilluminazione (ma serve una buona infarinatura di C++).

Potrete insomma personalizzare ognuno dei 4 profili nel modo che più preferite, con un’illuminazione tutta sua, una specifica frequenza di ripetizione e macro ad hoc (con singola o persino infinita ripetizione, in base alle esigenze).

Conclusioni

Come scritto nell’introduzione, Cooler Master è sempre più una garanzia, e la Master Keys L White Edition si rivela un prodotto perfetto per i videogiocatori alla ricerca della performance perfetta (grazie alle macro, alla tipologia di switch e alla qualità della tastiera stessa), con un occhio di riguardo anche all’estetica, grazie alle numerose animazioni offerte dai led. L’assenza di un software non impedisce di personalizzarla in completa libertà (anche se al primo impatto sarà un’operazione non proprio semplice), e una volta presa dimestichezza si riuscirà ad ottimizzare le proprie sessioni, tanto di gioco quanto quelle di lavoro (ma avremmo gradito la possibilità di caricare profili pre-confezionati).

L’unico difetto è forse rappresentato dal prezzo: per quanto ampiamente giustificato, spendendo la stessa cifra è possibile portarsi a casa una tastiera lievemente più completa. Ma se Cooler Master è il vostro credo, non rimarrete delusi nemmeno questa volta.

Good

  • Solida
  • Ampiamente personalizzabile
  • Rapida e scattante

Bad

  • Incline alla sporcizia e agli aloni
  • L'assenza di un software potrebbe farsi sentire
  • Prezzo poco più alto del dovuto
8.3

Imperdibile

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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