Control – Anteprima

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Nuovo contatto, nuove sensazioni molto positive

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Control – Anteprima

Dai creatori di Max Payne e di Alan Wake arriva Control, un titolo action-adventure in terza persona che unisce gli scontri a fuoco che hanno reso celebri i precedenti videogiochi di Remedy con le abilità soprannaturali. Un’agenzia segreta newyorkese è stata infiltrata da una terribile minaccia ultraterrena, i giocatori interpretano il ruolo di Jesse Faden, il nuovo direttore dell’agenzia che deve tentare di riprenderne il controllo.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:

Il 27 agosto, data di uscita su PS4, Xbox One e PC di Control, si avvicina. E dopo averlo provato ancora una volta, l’attesa si fa sempre più insopportabile, un po’ perché Remedy è Remedy, e ha fame di riscatto dopo il mezzo passo falso di Quantum Break, un po’ perché, al netto di qualche difetto puramente tecnico e, si spera, risolvibile dalla patch Day One già in lavorazione, il gioco è già da ora splendido da vedere e da giocare. La build che abbiamo provato è pressoché definitiva, e ci ha lasciato con la voglia di saperne di più sulle vicende di Jesse Faden, la protagonista.

Prima di impugnare il pad, la speranza era di iniziare a capirci qualcosa di più, ed è stato possibile muovendo i primissimi passi all’interno del quartier generale del Federal Bureau of Control. Un dettaglio emerso dalla prova è il motivo che ha spinto Jesse a finire nell’ufficio del Direttore dell’agenzia governativa, e a ritrovarsi suo malgrado a prenderne il posto: il fratello Dylan, scomparso proprio a causa loro. Ed è da questo ruolo “privilegiato”, in cui però la nostra eroina sembra trovarsi fin troppo a suo agio, che dovremo esplorare la Oldest House in ogni suo anfratto, e scoprire che fine abbia fatto il povero Dylan.

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Ma ci è voluto poco per ritrovarsi con tante altre domande in testa, complice l’alone di mistero che aleggia attorno ad ogni figura non ancora intaccata dall’Hiss, la minaccia che ha preso possesso della struttura e dei dipendenti dell’agenzia, tanto quelli di basso rango quanto quelli di rilievo, che hanno tutte le carte in regola per rivelarsi i boss e i mid-boss dell’avventura (stando a quanto provato finora). Evitiamo di entrare troppo nei dettagli per non spoilerare alcunché, anche perché la trama è parte fondamentale del gioco, quasi quanto il suo esplosivo gameplay.

Rispetto all’altra build, essendo partiti dall’inizio, abbiamo potuto sperimentare meno con i poteri, vero punto di forza di Control, saggiando però la naturale progressione e il modo in cui questi vengono ottenuti da Jesse. Avanzando nella Oldest House, ci imbatteremo sempre più spesso nel Piano Astrale, sorta di dimensione parallela in cui dovremo svolgere prove di sopravvivenza legate ai poteri e alle meccaniche di gioco. Il primo potere sbloccato sembra essere, o almeno è la nostra impressione, quello più cool di tutti, ovvero il lancio degli oggetti: puntandolo contro un elemento dell’ambientazione, è possibile scaraventarlo contro i nemici (meglio ancora se muniti di scudo). Lo stesso vale per proiettili e missili che ci spareranno contro, ma anche, come ultima ratio, di intonaco e pezzi di pavimento “strappati” via dai livelli, con effetti particellari sempre incredibili, anche da vedere.

Il problema però è che il poderoso motore di gioco proprietario, il Northlight, sembra non reggere le grandi ambizioni del team, almeno sulla PS4 Standard su cui lo abbiamo giocato: Control sembra infatti richiedere un certo sforzo extra alla console, uno sforzo che si traduce in dei cali di frame-rate non così pericolosamente frequenti, ma indubbiamente evidenti, anche quando non ci sono troppi nemici su schermo. Ad appesantirlo è con molta probabilità l’estrema e realistica distruttibilità degli elementi dell’ambientazione, come detto sfruttabili come se fossero dei proiettili, problema noto al team che sta già lavorando ad una patch D1 mirata. La speranza, ovviamente, è che vada a smussare quello che, al momento, è l’unico vero difetto di Control, e che le versioni “potenziate” delle console, oltre a quella PC, soffrano meno, ma su questo punto bisogna necessariamente attendere la recensione.

Per il resto, invece, c’è davvero tanto di cui restare entusiasti, anche la struttura del mondo, lasciata in sospeso nella precedente prova, che qui abbiamo invece potuto testare con mano. Le varie aree appaiono già da ora vaste e ricche di zone segrete, accessibili con abilità e chiavi specifiche, ma anche shortcut da “creare” una volta addentratisi nelle profondità dell’area stessa, regalando un profondo senso di soddisfazione una volta sbloccata una porta o creato un nuovo percorso, al pari di un Dark Souls a caso, la cui influenza non è chiaramente tenuta nascosta. Anche i checkpoint, da “purificare” (insieme all’area circostante), sono simili ai falò del gioco di From Software, necessari per spostarsi velocemente da un punto all’altro, così da ridurre al minimo il tedio da backtracking, necessario in un titolo dalla vocazione metroidvania come Control.

Al netto di qualche problema tecnico, Control è uno dei giochi più promettenti e interessanti di questo 2019

Ma anche per ripartire dopo la morte, che non sarà così rara: siamo morti un bel po’ di volte, e non solo contro i boss. Il gioco di Remedy propone infatti un tasso di sfida alto e soddisfacente, che spinge il giocatore a sfruttare al massimo tutti i poteri a disposizione (scatto e lancio in primis), senza ricorrere troppo alle più classiche meccaniche di shooting puro, migliorate lato gunplay rispetto al passato, ma mai così realmente efficaci (giustamente). La frustrazione di morire prima di trovare il nuovo checkpoint è pari a quella di un Dark Souls, ma fortunatamente le azioni principali svolte tra una fase della missione in corso e l’altra vengono mantenute, al massimo dovrete solo ripercorrere della strada in più.


Nuovo contatto con Control, nuove sensazioni sempre molto positive. La storia è ancor più ricca di mistero, l’atmosfera resta pazzesca, e il gameplay appare ancor più smussato e spettacolare rispetto all’ultima prova, dove il gunplay in primis non aveva convinto pienamente. I poteri di Jesse restano il punto di forza della produzione di Remedy, insieme alla sua capacità di trasmettere tutta la sua personalità attraverso i personaggi, i racconti, lo stile artistico, oltre a tanti dettagli che reclamano la paternità dello studio finlandese.

L’unica macchia, per ora, è il frame-rate, che sulla PS4 Standard su cui lo abbiamo provato non è apparso così stabile come speravamo. Non ci resta che affidarci a Remedy e capire solo in sede di recensione quanto ne risentiranno tutti gli altri aspetti, assolutamente positivi, che non impediscono a Control di essere uno dei giochi più promettenti e interessanti di questo 2019.

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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