Cinque strambe pubblicità di videogiochi da vedere per farsi una cultura

Viaggio nei bei tempi andati degli spot che oggi definiremmo cringe

Cinque strambe pubblicità di videogiochi da vedere per farsi una cultura

Prima o poi arriva per qualsiasi videogiocatrice o videogiocatore il momento in cui si è del tutto sicuri di averle viste praticamente tutte. Sei lì, a tavola, col tuo pranzo un po’ improvvisato e preparato in fretta e furia. La televisione è accesa, ma più per un’abitudine ereditata dai tuoi genitori, che per un reale bisogno di essere intrattenuto. Non la guardi davvero, sta lì a farti compagnia e a consigliarti stufe a pellet di dubbia qualità. Può capitare, tuttavia, che ogni tanto ti sorprenda, mostrandoti inaspettatamente la pubblicità di Cyberpunk 2077 (sigh) o quella, bellissima e suggestiva, di PlayStation 5. Cavoli, ne hanno fatta di strada i videogiochi nel mondo degli ADV.

Una strada battuta da tanti illustri predecessori, che invece, negli anni della pubblicità più sconvolgente e d’impatto, ci hanno regalato perle rare. Un misto tra le fantasie più strane e le cose più brutte concepibili da mente umana. Per puro spirito filologico, e per un’inspiegabile e congenita attrazione fatale per il trash, ce le andiamo a riguardare, visto che ho selezionato personalmente quelle che secondo me meglio incarnano questa tendenza a far convergere genialità e disagio in un unico punto.

Preparatevi dunque ad un viaggio breve ma intenso, soprattutto se siete giovani e non avete avuto modo di godervi in prima persona certi spot che oggi verrebbero bollati con il termine cringe. Già vi ci vedo a mandare ai vostri amici uno di questi reperti storici: “Oh, sta roba è forte, prova!”.


1 The Legend of Zelda: A Link to the Past

A Link to the Past è un capolavoro, ma lo spot giapponese ancora di più. Letteralmente un musical con una filastrocca che descrive alla perfezione l’avventura che avrebbe sconvolto tutti i giocatori di Super Famicom (Super Nintendo). Una danza coreografata e con un budget che per l’epoca era probabilmente di tutto rispetto. Costumi di scena e comparse travestite da nemici e dallo stesso Ganon. Impossibile guardarlo solo una volta, qui siamo ai livelli di un tormentone del Festivalbar: bellissimo ed efficace. Peccato che questa pubblicità non abbia superato l’oceano giungendo fino a noi, con un adattamento in italiano della canzone avremmo fatto faville. Roba da entrare nella storia, come le sigle di Cristina D’Avena.


2 Middle-earth: Shadow of War

La serie di Middle-earth, ambientata nel mondo de Il Signore degli Anelli è stata breve ma intensa. Ha avuto successo per le sue peculiarità, tra cui il sistema di gioco Nemesis. Questo spot prova a far capire al giocatore che ogni sua scelta ha un peso, anche quando si ha a che fare con i nemici. Thrak e Brian, una storia di amicizia profonda e rispetto reciproco. A quando una serie tv? Non penso che a Tolkien disturbi più di tanto. Ah, dite di sì?


3 Super Smash Bros.

Poche pubblicità sono realmente in grado di trasmettere con esattezza di cosa tratti il gioco. Spesso è una scelta di marketing oculata, altre volte è pura follia. Questo spot dell’originale Smash Bros. ci riesce molto bene. Un paio di botte qui e là in live action, con Pikachu che viene lanciato di peso e con una certa violenza. Un punto in più per l’inizio, che ha chiaramente ispirato la nascita dei Teletubbies.


4 Resident Evil 4

Una dolce vocina femminile esordisce con una frase molto significativa: “Immaginate il posto dove vi siete sentiti più al sicuro”. Salvo poi ricordarvi che il mondo è brutto e cattivo e quel posto non esiste più. Uno spot bandito, le immagini sono in effetti un po’ forti, e mai andato in onda, forse per una buona ragione.


5 Pole Position

Una famiglia americana si prepara alla scampagnata domenicale. Lui è un uomo d’affari, con gli occhialoni e i capelli tirati da un lato. Lo stereotipo geek figlio degli anni ’80, dove la Monster e le Doritos erano ancora un lontano miraggio. Perché questa pubblicità è bellissima e assurda? Perché è cringe, esplosiva e folle: tutto condensato in 1 minuto. Ma soprattutto perché mi ricorda la presentazione di Playstation 3 con “It’s Ridge Racer!!”, solo che qui urlano “POLE POSITION!!!!”. Grazie Atari, ora comprendo molte cose.


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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