Borderlands 2 (PS Vita) – Recensione

Borderlands 2 (PS Vita) – Recensione

Ehi voi. Io vi conosco. Voi siete proprio i tipi che vogliono ascoltare un’altra storia. Beh questa forse non è nuova, ma sono successe tante altre cose da quando l’ho raccontata l’ultima volta, e le novità potrebbero essere parecchio interessanti. In ogni caso, che lo vogliate o no, io ve la racconto lo stesso… E sono sicuro che vi piacerà così tanto, che ben presto me ne chiederete un’altra, magari una molto più vecchia… Ma cominciano con i protagonisti. Io li chiamo… Cacciatori della Cripta

Tanto tempo fa, sempre su queste pagine, abbiamo avuto il piacere di parlarvi di uno dei migliori titoli di Gearbox, il monumentale sparatutto in prima persona che risponde al nome di Borderlands 2. Beh, che ci crediate o no, a distanza di più un anno a mezzo, torniamo su questo argomento per un evento che prova a dare un piccola spinta al brand, in modo da risollevarlo un attimo nell’attesa che arrivi finalmente tra le nostre mani il tanto attesosequel prequel. Ci riferiamo chiaramente all’uscita della versione portatile per PS Vita di questo secondo capitolo di Borderlands, una conversione abbastanza attesa, ma che forse non ha fatto bene i conti con la realtà dell’utenza che c’è ancora su questo titolo.

Per chi non conoscesse la versione originale (anche se credo che tali individui siano veramente pochi),Borderlands 2 è uno sparatutto in prima persona (eh si che ve l’avevamo già detto XD), in cui sono stati sapientemente integrati i principi base del gioco di ruolo classico. Questo significa che al suo interno troverete quattro differenti personaggi (sei con i dlc), ognuno con le proprie abilità e le proprie specializzazioni, che altri non sono che le classi (mestieri all’incirca) usate nei comuni GDR/RPG. Per il resto è tutto un susseguirsi di missioni da completare, compiti da portare a termine, tesori da trovare, compagni da salvare e cattivi da uccidere con le letali armi delle marche più famose. Che detto così sembra quasi una cosa semplice… Quasi…

Per sviscerare in maniera più ampia il titolo originale, vi rimandiamo alla nostra vecchia recensione basata sulla versione PS3 del titolo, mentre per quello che riguarda la versione PS Vita da poco sul mercato, cercheremo di descrivervene il risultato finale indicandovi pochi punti fissi ma ben argomentati. Here we go.

Borderlands 2

PiattaformaPS Vita

Genere: FPS

Sviluppatore: Gearbox Software / Iron Galaxy

Publisher: 2K Games

Giocatori: 1

Online: 2

Lingua: Completamente in Italiano

Versione Testata: PS Vita

Tanto per rinfrescarvi un pochino la trama, ve la riassumiamo brevemente. Jack il Bello, ha convinto un vecchio gruppo di Cacciatori, a cercare la Cripta, illudendoli che al suo interno ci avrebbero trovato un immenso tesoro. Ma quando l’hanno trovata, la cosa più simpatica al suo interno è stata un’orgia di tentacoli bisognosi di affetto, che non desideravano altro che abbracciare i nuovi amici che erano passati a trovarli. L’apertura della Cripta però ha portato anche a due importanti scoperte. La prima è stata la diffusione sul pianeta dell’Eridium, un minerale di origine alieno che ha trovato subito numerosi impieghi, ma soprattutto ha portato alla scoperta di una nuova Cripta, molto più grande, ed in cui si narra sia custodito un potentissimo Guerriero.

Da lì, il potere di Jack il Bello è cresciuto esponenzialmente. La Hyperion, la sua società, ha fatto passi da gigante grazie all’Eridium, ed in pratica può essere considerato il padrone indiscusso su Pandora. Il suo nemico naturale diventano quindi i nuovi Cacciatori della Cripta, che lui provvede prontamente ad eliminare per assicurarsi l’esclusiva della caccia al Guerriero. Per sapere se riuscirà o meno nel suo intento, dovrete indossare quindi i panni di uno di questi cacciatori, lanciandovi allo sbaraglio contro Jack il Bello e l’intero esercito della Hyperion, sperando di riuscire laddove tanti (ma veramente tanti) hanno fallito.

Se paragonata al fratello maggiore, la qualità grafica è di un livello visibilmente inferiore, sia per quello che riguarda la resa estetica in game, che per i filmati in cg

Cominciamo subito da ciò che salta immediatamente all’occhio del giocatore, quello che volgarmente viene anche detto “comparto grafico”, e che punta ovviamente solo al mero aspetto estetico.
Se rapportiamo questa versione portatile con il fratello maggiore militante sulle console di vecchia generazione, notiamo subito che la qualità grafica è di un livello visibilmente inferiore, sia per quello che riguarda la resa estetica in game, che per i filmati in cg. I filmati in full motion prerenderizzati, danno l’impressione di avere un velo sullo schermo della console, che in qualche modo ne offusca lievemente la visuale; mentre per quello che riguarda la grafica in game invece, il “velo” sarà forse meno evidente, ma il livello qualitativo non è comunque paragonabile a quanto ci si sarebbe aspettato da una produzione del genere, soprattutto perché vanta alle spalle un titolo originale di una certa importanza.
Nemmeno la resa tecnica riesce ad uscire da questa mediocre situazione visiva, subendo troppo spesso dei rallentamenti o addirittura dei brevi freeze durante il corso del gioco. Alcuni di questi “cali” sono dovuti molto probabilmente al loading degli stage, e si vanno ad accompagnare alla problematica legata ad un particolare ritardo che si nota durante il caricamento delle texture quando si raggiunge tramite teletrasporto una nuova zona della mappa. Quest’ultima però, ad onor del vero, non è una problematica nuova; era infatti presente già nella versioni per home console, ed è direttamente collegata al motore grafico sfruttato dal gioco.

Tra le abilità speciali dei vari personaggi base, quella del Soldato sarà sicuramente la più utile che possiate trovare

 

Il gameplay ovviamente non poteva e non doveva essere cambiato (Capitan Ovvio docet), ma i comandi hanno dovuto subire necessariamente una rimappatura; sia per sfruttare le peculiari featured hardware a disposizione della console portatile di Sony, sia perché la disponibilità di tasti della piccola creatura della casa giapponese è oggettivamente in inferiorità numerica rispetto a quelli di un normale pad.

Croce direzionale, pulsanti dorsali, funzionamento standard delle levette, ed i quattro classici pulsanti azione, hanno conservato la propria funzionalità, ma nasceva così l’esigenza di collocare le azioni “importanti” quali la corsa, l’attacco corpo a corpo, l’abilità speciale specifica per ogni personaggio ed ovviamente il lancio delle granate. Ed è qui che entrano in campo touchscreen e touchpad posteriore della console. Entrambi sono stati divisi in due zone, principalmente destra e sinistra, e ad ognuna è stata assegnata una funzione precisa. Toccando il touchpad posteriore a sinistra cominceremo a correre, per esempio, mentre a destra azioneremo l’attacco corpo a corpo. Per quello che riguarda invece il touchscreen il funzionamento è simile, solo che invece del semplice tocco avremo bisogno di “strisciare” dall’alto verso il basso il dito. In questo modo, strisciando sulla parte sinistra dello schermo useremo la nostra abilità speciale di classe, mentre strisciando sulla destra lanceremo semplicemente una granata.

I comandi hanno dovuto subire necessariamente una rimappatura; sia per sfruttare le peculiari featured hardware a disposizione della console portatile di Sony, sia perché la disponibilità di tasti della piccola creatura della casa giapponese è oggettivamente in inferiorità numerica rispetto a quelli di un normale pad

Ma se a livello teorico la cosa può sembrarvi piuttosto semplice, nella pratica è leggermente più complessa, perché già i comandi standard non sono prettamente comodi e precisi (vedi mira del personaggio un po’ fuori fase rispetto a quanto mostrato a schermo), e poi perché i comandi speciali elencati poco fa, non sempre rispondono per tempo e come dovrebbero. A causa della posizione del touchpad posteriore, vi capiterà infatti molto spesso di cominciare a correre per errore, o di urtare lievemente l’attacco corpo a corpo magari durante qualche fase non tanto tranquilla, interrompendo così la vostra azione ed esponendovi al fuoco nemico.

Di conseguenza, se avete un po’ esperienza e di dimestichezza con la velocità di giochi del genere presi nei momenti critici e caotici, potete sicuramente immaginare cosa può succedere se, per un piccolo ritardo, vi va a vuoto l’attivazione della torretta del Soldato… Un misero secondo in più, e l’Hyperion vi ringrazierà per essere stato rigenerato al costo un’insignificante percentuale del vostro denaro (insignificante dal loro punto di vista ovviamente).

Inutile dire che nel complesso, per un titolo del genere, si va incontro ad una buona dose di scomodità nei comandi, costringendo il giocatore ad assumere delle posizioni delle dita poco naturali nella presa della console, in modo da evitare delle pressioni involontarie dei comandi.

Passando al comparto multiplayer, settore sicuramente non estremamente fondamentale, ma che rimane comunque uno dei punti realmente di forza del titolo originale, notiamo che la versione per PS Vita ha subito un piccolo ridimensionamento del personale. Il numero di giocatori massimo consentito per una partita cooperativa, scende infatti drasticamente da 4 a 2, limitando l’esperienza online multigiocatore ad una versione surrogata e monca di quella casalinga.
Il multiplayer online con gli amici su Borderlands 2, era onestamente un qualcosa che innalzava esponenzialmente il divertimento durante le sessioni di gioco, ed il ridurlo ad un solo compagno è già stata di per sé una brutta cosa. Di conseguenza, sopportare tutte le frequenti problematiche di connessione/disconnessione fa onestamente passare tutta la voglia di giocare insieme a qualcun altro. Già il sistema ha qualche problema tecnico con la rete fin dal menù principale, figuriamoci cosa può venire fuori se si devono mettere d’accordo più giocatori e di conseguenza più sistemi…
L’unica cosa azzeccata (si fa per dire) pare essere il sistema di cross-save, che permette di trasportare il proprio personaggio tra le due piattaforme, portando quindi il proprio eroe sempre a portata di mano.

Non ci soffermeremo sul nostro eterno gioire dovuto ad una localizzazione completa nella nostra lingua (l’abbiamo già fatto la volta scorsa), ma teniamo a segnalare una versione alternativa (anomala) dei dialoghi di gioco, che potrebbe venir fuori senza avvisare, e soprattutto senza essere coadiuvata dai sottotitoli, che resteranno invece ancorati a quella classica che abbiamo sempre ascoltato (quindi se dovesse assalirvi un senso di disagio dovuto alle incongruenze tra dialoghi e sottotitoli, sapete con chi potete prendervela).
Ultima nota dolente, i contenuti aggiuntivi inclusi “aggratis” in questa nuova edizione. Sebbene la versione digitale distribuita per la stampa che abbiamo potuto testare, non porta con sé nessun tipo di contenuto aggiuntivo (leggasi i vari DLC usciti l’anno scorso), la versione retail o comunque quella che è possibile acquistare dallo store Sony, contiene quasi tutto il materiale che al tempo era incluso nel season pass. Il quasi, è riferito al fatto che fanno eccezione i due contenuti dedicati a Sir Hammerlock ed a Tiny Tina; un’assenza piuttosto pesante, ma che è stata sopperita con l’aggiunta dei due personaggi extra, ovvero la Mechromante e lo Psycho.

Come avrete capito, a sommare tutti i numeri, il totale non è così soddisfacente come ci si potrebbe immaginare. Il risultato finale è praticamente un titolo che, da capolavoro indiscusso, si ritrova ad essere un’imbarazzante tentativo di conversione, che detto in termini marinareschi, fa acqua da tutte le parti.
Il livello grafico è stato abbassato in maniera eccessiva, ma nonostante questo le prestazioni in game sono comunque terribilmente sofferenti in fatto di rallentamenti a volte troppo pronunciati. Le problematiche presenti nel titolo originale non sono state corrette, anzi se ne sono aggiunte altre che di certo non sono molto gradite.
Molto comoda la presenza del cross-save, e sicuramente apprezzata anche la presenza di parte dei contenuti aggiuntivi, cosa che rende un vero peccato la grande assenza del DLC di Tiny Tina, che a mio parere è il migliore tra tutti quelli usciti.
Ma tutti gli extra a disposizione non giustificano comunque lo scomodo sistema di comandi e la mancanza di precisione e reattività, tutte cose che snaturano completamente l’esperienza di gioco che invece nella versione casalinga del titolo potrebbe essere considerata quasi sublime.
Se siete particolarmente affezionati al titolo originale, sarebbe una buona idea conservare così il vostro ricordo, evitando di rovinarlo con la versione portatile. Allo stesso modo, se volete avvicinarvi al brand, vi consigliamo di preferire la versione casalinga del titolo, in modo da avere un’esperienza completa, avvincente ed inimitabile insieme a Jack il Bello ed i Cacciatori della Cripta. Se poi il vostro desiderio è quello di avere il vostro gioco preferito sempre nel palmo della vostra mano, non saremo noi ad impedirvelo, ma fate attenzione, perché Cacciatore avvisato, mezzo salvato.
Ah, dimenticavo, un vecchio amico comune vi manda i suoi saluti: Stallone da Culo dice ciao…
Voto: 5/10

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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