Bladestorm: Nightmare – Recensione

Bladestorm: Nightmare – Recensione

Non molto tempo fa, qui sulle pagine di GameSoul.it, vi abbiamo presentato le ultime produzioni videoludiche in fatto di genere Musou, l’hack’n’slash in cui un coraggioso combattente si trova ad affrontare infiniti avversari. Parliamo di Samurai Warriors 4 e Dynasty Warriors 8: Empire, due titoli piuttosto simili, ma che racchiudono al loro interno centinaia e centinaia di anni di storia. Parliamo della storia con la S maiuscola, quella vera ovviamente, ed in particolare di quella del medioevo giapponese e di quello dei Tre Regni cinese, ripercorse rispettivamente nelle saghe sopra citate, e che altri non sono che i titoli di punta di Tecmo Koei, ed i pilastri indiscussi appunto del genere Musou. Molti però non sanno che, oltre a questi due filoni prettamente orientali, esiste anche un Musou ambientato in luoghi molto più vicini a noi, più precisamente nel conflitto che fu chiamato la Guerra dei Cent’anni, che ha visto affrontarsi gli eserciti inglesi e francesi per oltre un secolo sui campi di battaglia. Bladestorm ritorna così sulle nostre console, permettendoci di tornare in campo al fianco di Giovanna D’Arco, contro un nuovo nemico del tutto inatteso.

Anche se Bladestorm: Nightmare torna con un nome “semi nuovo”, dobbiamo sfortunatamente constatare che per le mani avremo l’ennesima edizione rimasterizzata (o remake) di un titolo vecchio di circa otto anni fa. Per distinguersi dalla “monotonia” dei titoli del suo genere però, Bladestorm ha due assi nella manica. Il primo, è il fatto di essere ambientato nella nostra cara Europa, in un periodo storico che sicuramente tutti abbiamo studiato a scuola almeno una volta. Il secondo, è l’essere un musou atipico, in cui non guidiamo esclusivamente un singolo combattente, ma un comandante in grado di gestire delle truppe di soldati che combatteranno per noi e con noi. Poco infatti sarà il nostro apporto alla battaglia se saremo da soli, e tutto dipenderà da come riusciremo a gestire le nostre truppe. Uno stile di gioco che potremmo definire quasi ibrido quindi, tra lo strategico e l’hack’n’slash, ma che può dare soddisfazioni e gradevoli sorprese.

Nella trama principale, vestiremo i panni di un mercenario che venderà i propri servigi indistintamente ad inglesi o francesi, seguendo solamente le ragion del vil denaro. Oltre alla Guerra dei Cent’anni, questa nuova edizione introduce la modalità Nightmare. Il nostro ruolo sarà sempre quello di un mercenario, ma ci ritroveremo davanti ad un un nemico comune, che riuscirà a far creare un’alleanza tra i reggenti di Francia ed Inghilterra grazie al pericolo che farà incombere su entrambe le nazioni. Questo misterioso avversario infatti, sembra essere in grado di comandare delle orde di mostri, e per le fazioni di quell’eterna battaglia, non resterà altro che unirsi per un fine comune.

A giudicare a prima vista il complesso, il motore utilizzato nel titolo pare essere lo stesso del recente Dynasty Warriors 8: Empire, cosa che onestamente non ispira proprio il massimo della fiducia visto il risultato estetico dell’ultima produzione. Fortunatamente però, non è proprio tutto uguale uguale eh… All’interno del gioco, indipendentemente da quale delle modalità presenti nel titolo avrete scelto per cominciare, tutto avrà inizio con la creazione di un nostro personaggio, ovvero il mercenario che ci porterà al successo sul campo di battaglia, e che sarà anche motivo di chiacchiere all’interno della taverna in cui bivaccheremo tra una missione e l’altra.

Nella modalità principale, quella presente anche nel titolo originale del 2007, tutto parte appunto dalla taverna, ritrovo di tutti i mercenari in zona, e dove interagiremo con l’oste che ci suggerirà tutte le eventuali battaglie a cui potremo partecipare, e di conseguenza anche in quale schieramento potremo ottenere il guadagno maggiore. Qui avremo la possibilità di comprare e vendere oggetti ed equipaggiamento dal mercante, ascoltare eventuali pettegolezzi sulla guerra in corso, nonché assoldare le legioni disponibili che ci accompagneranno nelle future battaglie. Le varie missioni che ci accingeremo a compiere di lì a poco seguiranno all’incirca lo svolgersi della famosa guerra, e come ogni altro titolo musou che si rispetti, richiederanno determinate condizioni di vittoria (difendi il nobile X, conquista la città Y, raggiungi il punto di incontro Z, etc etc), e qui viene il bello. Come vi abbiamo detto infatti, in campo avremo la possibilità di comandare una squadriglia di soldati, che seguirà fedelmente i nostri ordini fino alla propria morte o fino a che non ne avremo trovata una migliore.

Ogni squadra è attrezzata con un tipo diverso di arma, che può andare dalla semplice spada lunga alla mazza chiodata, o dall’alabarda alla balestra. Potremo prendere il controllo di queste legioni solo ed esclusivamente se non sono comandate da altri ufficiali, e se avremo già appreso della conoscenza (libri) sul tipo di arma che usano. Il numero dei componenti del drappello e le loro caratteristiche di attacco e difesa invece, cresceranno in conseguenza a quanti punti avremo speso per potenziarne la categoria. Oltre alla tipologia di arma, i gruppi di soldati si differenziano anche a seconda del tipo di stile di combattimento usato in battaglia (spada e scudo per esempio, oppure doppia spada o spada singola), e ci metteranno a disposizione tre attacchi speciali che si ricaricheranno col tempo dopo ogni nostro uso.

Si evince quindi chiaramente che più numeroso e potente sarà il nostro piccolo esercito, e più letali ed inarrestabili saremo sul campo di battaglia.
Nella modalità Nightmare, il funzionamento della battaglia sarà pressoché identico, e le differenze principali si restringono esclusivamente alla trama decisamente più fantasy, al fatto che le missioni durano leggermente più del solito, e che sarà possibile guidare squadre di mostri al posto dei soliti soldati inglesi e francesi (ivi compresi tra l’altro grifoni, ciclopi e draghi giganteschi).
A margine delle due attività sopra indicate, la possibilità di giocare i livelli in cooperativa con un amico, la solita modalità libera, onnipresente ormai nei titoli musou, e la possibilità di “parcheggiare” i propri mercenari nelle regioni interessate dalla battaglia, e farli partecipare alle battaglie di altri giocatori online.

Il titolo ha subito anche un leggero ritocco estetico, che sfortunatamente non è stato troppo incisivo, mentre invece per quello che riguarda le meccaniche non si notano miglioramenti sostanziali o numerosi. L’unica nuova feature che possiamo definire degna di citazione, si rivela essere la possibilità di poter guidare fino a quattro condottieri durante le nostre battaglie. Con essi potremo infatti passare agevolmente dal comando di uno al comando dell’altro con un semplice tasto, e ci sarà consentito unificare le truppe di due di loro per sferrare attacchi di massa ancora più potenti e devastanti.
La modalità Nightmare, in soldoni, non è in fondo nient’altro che un gradevole DLC, di una durata nemmeno eccessivamente lunga, e che, se escludiamo i nuovi tipi di unità, non introduce praticamente nulla al già esplicitato gameplay del titolo. Tale gameplay, alla fine si traduce in sistema non eccessivamente complesso, che ovviamente diventa sempre più semplice una volta presa la mano nell’uso delle truppe, delle loro abilità e delle loro debolezze e punti di forza. Una volta capito il tipo di approccio per ogni unità nemica, o dopo aver potenziato così tanto le proprie truppe da non riuscire più a subire perdite nemmeno per sbaglio, la difficoltà crolla drasticamente, il gioco perde di mordente, e la scarsa reattività nemica non è di certo di aiuto.

Graficamente, anche se con il trucco rifatto per l’occasione, Bladestorm resta un titolo che non riesce ad essere all’altezza delle attuali produzioni per le console di nuova generazione, e mostra esattamente gli anni che possiede. Ad avallare ulteriormente questa tesi, ci pensa la modalità principale del titolo, che mostra per l’appunto gli stessi filmati in CG usati all’epoca per il gioco originale, cosa che onestamente è una scelta leggermente discutibile. Va un po’ meglio nella nuova modalità Nightmare, che essendo stata implementata appositamente per questa nuova edizione, si presenta con delle proprie cutscenes renderizzate in tempo reale (più o meno), in cui è possibile infatti ammirare il nostro mercenario mentre indossa l’attuale dotazione di equipaggiamento che gli abbiamo amorevolmente fornito.

Anche qui i gruppi di soldati nemici sfoggeranno tranquillamente la stessa skin dimostrando una ristretta varietà di modelli, ma almeno stavolta lo si può giustifica per il fatto che fanno parte tutti della stessa unità.
Per quello che riguarda il comparto audio, la colonna sonora va in sottofondo in maniera piuttosto liscia, ma a lungo andare potrebbe risultare vagamente monotona. Ovviamente, di una qualsivoglia localizzazione in italiano non se ne parla nemmeno, ed anche in questo nuovo titolo Tecmo Koei ci dovremo accontentare di un gioco completamente in inglese, in cui al massimo potremo usufruire di una traccia in giapponese per i dialoghi.

A nostro avviso, quello che delude maggiormente nel titolo è la mancanza di un piccolo boost intellettivo agli avversari, che nonostante gli anni passati sono restati gli stessi “dummies” incontrati nel titolo precedente. L’intelligenza (si fa per dire) artificiale dei soldati nemici infatti, stenta a fare la differenza nella battaglie, e spesso viene sopraffatta totalmente dalla nostra truppa migliore senza che si subisca la minima perdita. Non pensate però che il numero di neuroni digitali dei vostri compagni sia esageratamente più alto, perché questi non saranno nemmeno in grado di comprendere di essere di intralcio al vostro passaggio, e non sposteranno di un millimetro il loro destriero per consentirvi di proseguire oltre.

Oltre ai soliti problemi legati alle varie collisioni tra i corpi, su cui ormai non ci soffermeremo più, sono da segnalare anche delle problematiche piuttosto serie legate alla fisica del gioco. Nei momenti concitati della battaglia infatti, sarà piuttosto normale notare movimenti poco realistici nei corpi dei nemici sconfitti, ma sarà sfortunatamente normale anche vedere le cavalcature a testa in giù, ma a zampe dritte come se fossero già in rigor mortis da tempo. Il problema delle collisioni tra l’altro è anche reversibile, nel senso che stavolta è la mancata compenetrazione ad essere il problema. I nemici di grandi dimensioni come giganti, draghi e così via infatti, una volta sconfitti non scompaiono immediatamente, ed in alcuni casi, specie quando cadranno nelle vicinanze di porte o del loot della città, vi impediranno di passare o di raccogliere il vostro meritato premio.

In conclusione…

Seppur Bladestorm: Nightmare possa essere ancora considerato un buon titolo legato al genere musou, dobbiamo ammettere che non riesce ad elevarsi più di quanto non abbia fatto la versione originale ai tempi della prima uscita. Grazie alle sue meccaniche di gioco legate all’intera truppa di soldati piuttosto che al singolo combattente, con un po’ più di cura nella riedizione avrebbe potuto di certo scalare di qualche ulteriore gradino la classifica finale. In termini di gioco comunque il titolo riesce ancora a divertire, ed offre un’esperienza leggermente più duratura grazie alla nuova campagna a sfondo fantasy, che dona una motivazione più o meno plausibile alla parola Nightmare contenuta nel titolo.

Un livello di difficoltà forse troppo poco incisivo, che va ulteriormente a decrescere con l’acquisizione di skill e con la progressione dei livelli del personaggio e delle varie unità. Presenza di problematiche ancora da risolvere, ed un numero troppo esiguo di aggiunte e migliorie, non segnano di sicuro punti a favore per questo ennesimo remake/remastered che raggiunge la next-gen. In parole povere e spicce, se avete amato il Bladestorm del 2007, probabilmente anche questo non vi dispiacerà, ed a meno di non venirvi a noia lo adorete. Se ve lo siete perso ai tempi, dateci tranquillamente uno sguardo, ma se il genere non vi interessa minimamente, non perdeteci troppo tempo.

Voto: 6/10

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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