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Berserk or Die – Recensione

Pronti a cambiare tastiera?

Berkser or Die fa parte di quella cerchia di videogiochi dal gameplay estremamente semplice, a volte persino volutamente limitato e vagamente ridondante, in grado di attivare quasi inspiegabilmente un continuo e costante rilascio di endorfine da cui è davvero difficile staccarsi. Se leggendo queste parole, la mente è corsa nei pressi di Vampire Survivors, sappiate che avete praticamente fatto centro e per più di un motivo. Da una parte, infatti, c’è una diretta assonanza tra i due in termini ludici. Dall’altra, l’autore di Berserk or Die, Nao Shibata, consapevole dell’evidente somiglianza, ha chiesto direttamente a Poncle, team responsabile di Vampire Survivors, di pubblicare il gioco mettendoci qualche soldo che ne garantisse il completamento.

Da questa fortunata liaison, nasce un roguelike atipico, un’esperienza da vivere in partite mai troppo lunghe, che metteranno in serio pericolo le vostre tastiere. Il gameplay alla base del tutto, difatti, prevede il controllo di un eroe, inizialmente un legionario romano, in contrapposizione ad una serie virtualmente infinita di orde di nemici. Nella bidimensionalità della scena, il nostro potrà spostarsi a destra o a sinistra, a seconda di dove compaiono i nemici, solo attaccando. Non ci sono tasti deputati al movimento dell’avatar, insomma. Il tutto si risolve in sfuriate più o meno potenti a seconda di quanti pulsanti premerete contemporaneamente.

Sì, avete capito bene. In Berserk or Die la vostra tastiera è divisa in tre parti. Premendo furiosamente i pulsanti nella parte sinistra sposterete e attaccherete tutto ciò che è rivolto in quella direzione. Discorso assolutamente simile per la sezione di destra. Al centro, una sottile linea di pulsanti che attiveranno la difesa in una direzione o nell’altra.

Si palesa immediatamente uno dei difetti del gioco. Se è la frenesia a fare da padrone in ogni singola partita, è lo stesso sistema di spostamento ed attacco ad incentivarla, attivare la difesa tramite la precisa pressione di una sottile linea di tasti, per controbattere alle offensive nei nemici e, soprattutto, alla pioggia di frecce che di tanto in tanto si paleserà tramite fasci di luce che ne anticipano la traiettoria, è una contraddizione che causa più di qualche problema. Certo, la pratica aiuta a perfezionarsi, è innegabile, ma è tutt’altro che semplice rendere la difesa una strategia efficace, presi come si è a battere come ossessi sulla propria tastiera.

Vale la pena anche fare un piccolo plauso al comparto estetico, tutto in pixel art, tutto rigorosamente in 2D

In questo senso viene in aiuto l’utilizzo del pad, periferica che, pur guadagnando in precisione, sabota completamente il concetto alla base del gioco, lo stesso che crea una diretta assonanza tra videogiocatore e protagonista, entrambi, a modo loro, chiamati a picchiare come berserk o a perire. Con un controller, in cui ad ogni pulsante corrisponde un’azione ben precisa, è tutto più gestibile, ma anche dannatamente meno affascinante.

Fortunatamente, Berserk or Die non è solo premere pulsanti più o meno a caso per attaccare. Tanto per cominciare, al termine di ogni giornata virtuale farà la sua comparsa un venditore. Utilizzando le monete raccolte sul campo di battaglia sconfiggendo i nemici e distruggendo casse e quant’altro potrete acquistare bonus di varia natura, recuperare energia persa, potenziare attacchi base e abilità speciali attivabili quando la relativa barra è completamente piena.

Inoltre, passate cinque giornate, dovrete vedervela con un potente boss, un nemico dotato di una barra della vita propria, che andrà colpito in momenti specifici, stando ben attenti a difendersi nel momento più propizio. Anche in questi casi la natura caciarona del titolo non viene meno, beninteso, ma va da sé che bisogna approcciare alla battaglia con un minimo di raziocinio e cognizione di causa.

Battuto il boss, nonostante l’alternanza notte e giorno prosegua sino all’inevitabile sconfitta del protagonista, si ottengono diversi sbloccabili. Armi, bonus, ma soprattutto personaggi e ambientazioni. I periodi storici coinvolti sono molti e alcuni davvero sorprendenti. Il gameplay di base è sostanzialmente identico in ogni livello, ma si introducono qui e lì piccole novità. Alcuni personaggi, per esempio, invertono il senso di marcia e di attacco. Nuove tipologie di nemici rendono necessario il fermarsi sul posto per qualche secondo.

In tutto questo, vale la pena anche fare un piccolo plauso al comparto estetico. Tutto in pixel art, tutto rigorosamente in 2D, Berserk or Die è una piccola gioia per gli amanti della parallasse, degli sprite, delle animazioni che si ripetono di continuo. Sembra di vedere un vecchio cabinato, in un tributo all’arte 16-bit davvero convincente. Anche le musiche, costantemente coperte dai suoni della battaglia, seguono bene l’azione e infondono ulteriore adrenalina all’azione.

Complesso il discorso sulla longevità. Berserk or Die è un gioco che può tenervi impegnati anche per mesi, a seconda del vostro desiderio di concedervi un veloce livello di tanto in tanto, per il solo gusto di registrare un nuovo high score. Di per sé, per sbloccare ogni livello e personaggio una quindicina di ore al massimo sono più che sufficienti, contando, e ipotizzando, i numerosi tentativi che alcuni livelli vi richiederanno prima di essere superati con successo.

Conclusioni

Berserk or Die è effettivamente un parente stretto di Vampire Survivors. Lo è nel mood e nel ritmo dell’esperienza che veicola, non tanto nel genere di riferimento o per l’efficacia del gameplay. L’idea di premere come forsennati sulla tastiera per muovere l’avatar e farlo attaccare è divertente, ma mortifica la fase difensiva dove è invece prevista una stridente precisione. Giocare con il pad è una soluzione a questo problema, certo, ma banalizza l’intera esperienza.

Al tempo stesso, per quantità di contenuti Berserk or Die è una produzione di per sé limitata, almeno per il momento. Tutto ciò a fronte di alcune meccaniche ludiche che infondono varietà e profondità al tutto. I boss offrono una sfida impegnativa. I tanti potenziamenti acquistabili costringono a scelte strategiche. Nuovi personaggi e ambientazioni presentano ostacoli inediti.

In questa forma, Berserk or Die è il perfetto passatempo per chi cerca un action bidimensionale immediato, divertente, soddisfacente nella sua ripetitività.

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  • Good
    +Picchiare la tastiera regala enormi soddisfazioni
    +Ogni livello presenta ostacoli specifici
    +Pixel art ispiratissima
  • Bad
    -Con il pad si guadagna in precisione ma si tradisce il concetto di fondo del gioco
    -Difendersi con la tastiera è estremamente difficile
    -Ripetitività di fondo che allontanerà molti videogiocatori
  • 7 Caciarone
Conclusioni

Berserk or Die è effettivamente un parente stretto di Vampire Survivors. Lo è nel mood e nel ritmo dell’esperienza che veicola, non tanto nel genere di riferimento o per l’efficacia del gameplay. L’idea di premere come forsennati sulla tastiera per muovere l’avatar e farlo attaccare è divertente, ma mortifica la fase difensiva dove è invece prevista una stridente precisione. Giocare con il pad è una soluzione a questo problema, certo, ma banalizza l’intera esperienza.

Al tempo stesso, per quantità di contenuti Berserk or Die è una produzione di per sé limitata, almeno per il momento. Tutto ciò a fronte di alcune meccaniche ludiche che infondono varietà e profondità al tutto. I boss offrono una sfida impegnativa. I tanti potenziamenti acquistabili costringono a scelte strategiche. Nuovi personaggi e ambientazioni presentano ostacoli inediti.

In questa forma, Berserk or Die è il perfetto passatempo per chi cerca un action bidimensionale immediato, divertente, soddisfacente nella sua ripetitività.

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  • Good
    +Picchiare la tastiera regala enormi soddisfazioni
    +Ogni livello presenta ostacoli specifici
    +Pixel art ispiratissima
  • Bad
    -Con il pad si guadagna in precisione ma si tradisce il concetto di fondo del gioco
    -Difendersi con la tastiera è estremamente difficile
    -Ripetitività di fondo che allontanerà molti videogiocatori
  • 7 Caciarone

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