Bayonetta & Vanquish 10th Anniversary Bundle – Recensione

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Streghe e soldati del futuro, evidentemente, non invecchiano mai

Bayonetta & Vanquish 10th Anniversary Bundle – Recensione
Bayonetta and Vanquish 10th Anniversary Bundle immagine in evidenza
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Bayonetta & Vanquish 10th Anniversary Bundle, è bene specificarlo sin dalle premesse, non è un remake in stile Resident Evil 2. A ben vedere, non è neanche una vera e propria remastered, per lo meno non nello stesso senso e nella stessa forma del The Last of Us per PlayStation 4 e di molte altre trasposizioni che hanno arricchito il catalogo di questa generazione di console.

La proposta di Platinum Games è difatti un porting che non aggiunge nulla e aggiorna solo superficialmente il comparto grafico dei due giochi che, come il titolo stesso del bundle dichiara a chiare lettere, compiono in questo 2020 dieci anni dalla loro originaria pubblicazione nel territorio occidentale.

La risoluzione è stata aggiornata per il pieno supporto al 4K, a patto di essere in possesso di PlayStation 4 Pro e Xbox One X. Il frame-rate è fisso sui 60fps, tranne inspiegabilmente in alcune cut-scene di Vanquish. L’immagine appare più pulita e nitida che mai. Tuttavia texture, modelli poligonali, persino certe animazioni tradiscono le antiche origini delle due produzioni tirate in ballo.

Sarebbe comunque ingiusto parlare di mera tecnica con due giochi del genere, capolavori indimenticabili, distinti nel genere di riferimento: action puro da una parte, sparatutto in terza persona dall’altra, indissolubilmente accomunati dall’imperativo del punteggio, dall’implicita e indiretta richiesta di esibirsi nella partita perfetta.

Vincere non è il solo obiettivo che ci si dovrebbe porre approcciandosi alle due produzioni di Platinum Games. Lo si può fare, naturalmente, scoprendo ambientazioni affascinanti, vivendo combattimenti adrenalinici, appassionandosi a trame non particolarmente complesse, ma vivacizzate da lore intriganti e soprattutto da strepitosi protagonisti.

Tuttavia, solo con la costante ricerca della prestazione priva di sbavature si può carpire a fondo la filosofia che si cela dietro a questi due giochi che fanno dello stile, dell’eleganza, della massima efficienza i perni attorno a cui ruotano i combattimenti.

Vanquish prende in prestito la lezione impartita da Gears of War e la impepa con un ritmo, con una velocità d’azione sconosciuta alla fortunata serie partorita da Epic Games. Le coperture sono al loro posto, ma ora per raggiungerle ci si può esibire in infinite scivolate, divertendosi a rallentare il tempo, di tanto in tanto, per abbattere con tutta calma gli avversari più forti.

Bayonetta e Vanquish sono due giochi estremamente divertenti, tutt’altro che superati

Tutto è vincolato al cooldown delle abilità del soldato del futuro protagonista dell’epopea spaziale. Furiose sparatorie si alternano a momenti lievemente più tattici, mentre si aspetta la ricarica dell’esoscheletro o si seleziona l’arma più efficace per abbattere più velocemente i nemici. Le pause, in ogni caso, durano appena una manciata di secondi, il tempo di tirare il fiato prima dell’ennesimo scontro spettacolare, caratterizzato da tempeste di esplosioni e giganteschi robot da abbattere vuotando decine e decine di caricatori.

Bayonetta, se possibile, estremizza ulteriormente il concetto. Strizzando l’occhiolino a Devil May Cry, vi metterà al centro un’eterna lotta tra Angeli e Demoni, facendovi vestire i sinuosi panni di una sensuale strega a caccia di vendetta. Lo sfacciato erotismo, il gusto per l’esagerazione, un certo grado di demenzialità arricchiscono straordinariamente il bizzarro intreccio narrativo.

Pad alla mano, si scopre un picchiaduro a scorrimento certamente classico, eppure tremendamente divertente, adrenalinico, coinvolgente. Mosse speciali e violente raffiche di proiettili si alternano con ipnotica naturalezza, mentre mostruosità sempre più grandi, e dal design tremendamente grottesco, vi coinvolgeranno in scontri epici, mastodontici, soddisfacenti.

Oggi come ieri, insomma, Bayonetta e Vanquish sono due giochi estremamente divertenti, tutt’altro che superati o invecchiati malamente. Non fosse per il comparto grafico che tradisce il passare del tempo, nonostante art design e pulizia dell’immagine ci mettano una bella pezza, si faticherebbe e non poco ad intuire il gap generazionale che separa gli attuali hardware da quelli che originariamente accolsero i due giochi.

Conclusioni

Bayonetta & Vanquish 10th Anniversary Bundle è un acquisto praticamente obbligato per gli amanti degli action e degli sparatutto in terza persona, con il pallino per l’high score, per la performance che rasenta la perfezione.

Artisticamente parlando siamo di fronte a due autentiche perle di stile giapponese. Personaggi bizzarri, ambientazioni stupefacenti, un certo gusto per la sensualità perversa, sono cifre che entrambi i giochi palesano con un certo orgoglio.

Sotto il profilo del gameplay ci troviamo di fronte a due giochi attualissimi, che potrebbero ancora insegnare qualcosa a colleghi con molti meno anni sulle spalle.

Trattandosi di un porting, chi è in possesso di entrambe le produzioni SEGA può tranquillamente rifiutare l’offerta. Non ci sono nuovi contenuti, né la rivisitazione grafica è tale da giustificare l’esborso di altro denaro, nonostante l’invitante prezzo budget e l’idea di potersi gustare queste perle di gameplay nello splendore dei 4K rappresentino fortissime tentazioni.

 

Good

  • Prezzo budget
  • Ludicamente parlando ancora attualissimi
  • 4K e 60fps fissi

Bad

  • Qualche texture tradisce il passare del tempo
  • Nessun nuovo contenuto
8

Imperdibile

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