Battlefield Hardline – Hands on

Battlefield Hardline – Hands on

L’età media dei partecipanti alla fiera non mi fa sentire (troppo) vecchio, a differenza della fila di 15enni pronti e carichi per provare l’ultima iterazione dello sparatutto EA, che nelle ormai collaudate mani di Visceral Games promette di cambiare le carte in tavola provando a cambiare direttamente la tavola. Eccomi quindi in fila, a sentire aspettative, pregiudizi e desideri di un franchise che agli occhi di molti ha ormai stancato e annoiato. Curioso di capire il gamer medio di Battlefield, scambio quattro chiacchiere videoludiche con i miei compagni di fila, e la sinfonia è proprio quella che mi aspettavo. Da chi ex-coddaro ha abbandonato la barca Activision dopo Modern Warfare 2, spostandosi su Battlefield per il numero di giocatori e il livello di distruzione ambientale tipico del franchise, a chi ritiene il nuovo COD un Titanfall senza titani e il nuovo Battlefield Hardline un DLC del 4.

I miei compagni di fila sono pronti a essere stupefatti, ma confessano di non essere minimamente sorpresi dalla possibilità di profonde (e cocenti) delusioni, per lo più incentrate su instabilità dei server, crash mastodontici e una metodica creativa il più delle volte limitata a un “copia e incolla” degli anni precedenti. Tocca a noi, ora: Dualshock alla mano e cuffia ben piazzata sulla testa, si parte pieni di speranze ma anche carichi dei pregiudizi di due capitoli non proprio soddisfacenti. Pronti, attenti, via.

Joypad alla mano è sempre il caro vecchio Battlefield, tanto nella presentazione tattica della situazione quanto nel “realismo” delle armi utilizzabili. La modalità ci piazza 5 contro 5, e ruota intorno agli ostaggi presenti nella mappa di gioco: i buoni (poliziotti) devono intervenire e liberare i poveri malcapitati, i cattivi devono evitare che questo succeda. Un timer rende il tutto più dinamico e scattante, la mappa di medie dimensioni non guasta al ritmo di gioco, e (almeno al primo round) tutto si consuma velocemente, tanto da concludere la partita ben prima del 2º minuto. Piacevole sorpresa la presenza di una sorta di “permadeath” che alla morte del giocatore lo costringe a osservare le gesta di chi ancora non ė caduta in battaglia. Non siamo ai livelli di straordinarietà di Rainbow Six Siege, ma una feature di questo tipo sembra essere pienamente capace di spingere chi gioca a calcolare ogni mossa con attenzione, valutando rischio e guadagno di ogni singolo proiettile sparato.

Nulla di nuovo, insomma, rispetto a quanto già provato durante l’E3 e la GamesCom, eventi durante i quali EA ha presentato e confermato la sua particolare visione di shooter online. Hardline ancora non sembra aver molto da raccontare, con una grafica ormai datata e una struttura di gioco basata (per ora) su quella che in tutto e per tutto potrebbe essere un DLC “Guardie e Ladri” di Battlefield 4. Visceral non racconta nulla di nuovo, lasciando una sensazione di già visto a chi scrive e anche ai 9 compagni di questa (breve) avventura.

Alla fine della fiera (no pun intended) ė sempre il solito Battlefield, con i pro e contro del caso.

Platinum passa e chiude.

Dopo un'infanzia passata davanti al Gameboy e un'adolescenza trascorsa in continue maratone di TimeCrisis,il Dottor Carter "de noantri" eleva la sua passione all'ennesima potenza ed è pronto a viaggiare oltre i confini del tempo e dello spazio ("Spaaaaaaaaaaaaaaaaaace!!!") per portarvi in giro nel fantastico luccicoso mondo del "gaming", fra notizie,rumor, e opinioni "off the wall".

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