Batora: Lost Haven – Anteprima

Stormind si dà all'Action-RPG

Batora: Lost Haven – Anteprima
Batora
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Dopo la saga horror di Remothered, l’italianissimo studio di Stormind Games ha cambiato genere per passare a un gioco di ruolo d’azione dai temi che mescolano fantasy e sci-fi. Così è nato Batora: Lost Haven, un titolo che vuole mettere alla prova i nostri riflessi e che cerca di stregare il/la giocatore/giocatrice con un’ambientazione evocativa e dai toni sovrannaturali. 

Abbiamo potuto passare qualche ora in compagnia della protagonista di Batora, Avril, e possiamo riportarvi le nostre impressioni, le quali però -devo dirlo- possono cambiare quando Batora: Lost Haven uscirà su tutte le piattaforme il prossimo autunno. Questo perché la versione che abbiamo provato è ancora un Work in Progress e lungi dall’essere quella definitiva, quindi bug/glitch e imperfezioni di sorta non possono essere presi in considerazione nella mia piccola analisi. Detto questo, cominciamo!

Batora: Lost Haven è un RPG d’azione post-apocalittico. Avete capito bene: il mondo di gioco dove Avril è cresciuta è stato colpito da un cataclisma devastante che ha ridotto la Terra a un cumulo di macerie. Molte persone sono morte, e la Londra che la nostra protagonista conosceva non è più stata la stessa.

Batora: Lost Haven

La protagonista del gioco, Avril, dovrà fare i conti con una grande responsabilità.

Il gioco di Stormind ci tiene innanzitutto a presentarci Avril e il mondo dove è cresciuta: la nostra eroina è avventata, piena di gioia per la vita e di ingenuità. Avril ha 16 anni e ha già perso molto: sua sorella maggiore, Rose, è perita nel cataclisma, e da allora Avril sopravvive alla giornata con la sua migliore amica, Mila. Insieme esplorano le rovine di Londra e vivono una vita più o meno spensierata (per quanto può essere senza pensieri un’esistenza in un mondo post-apocalittico). Durante una passeggiata nei sobborghi distrutti della sua città, Avril e Mila si imbattono in due amuleti connessi al potere del Sole e della Luna e a due divinità antiche e semi dimenticate che ne incarnano le caratteristiche. Sole e Luna scelgono Avril come loro campionessa, e si offrono di guidarla attraverso una strada tortuosa che riporterà equilibrio sulla terra e restaurerà il pianeta alle sue origini.

L’incontro con Sole e Luna cambia Avril, dandole alcune capacità sovrannaturali e un’arma magica in grado di sconfiggere qualsiasi nemico. Avril diventa quindi la “keeper of balance”, ovvero la custode dell’equilibrio, e dovrà imbarcarsi in un’avventura che troverà il suo percorso attraverso quattro diversi mondi Gryja, Huav, Mahdzam e Lume. Durante ognuna delle sue visite, Avril dovrà recuperare un’essenza elementale: serviranno tutte e quattro per fermare il male e salvare, letteralmente, il pianeta Terra.

Batora: Lost Haven

La visuale isometrica a volte regala scorci davvero ispirati.

Passando al gameplay, il primo contatto con Batora: Lost Haven mi ha ricordato vagamente Hades di Supergiant Games. I controlli mi sono sembrati leggermente più “rigidi” e meno fluidi, ma questo non ha influito troppo sulla mia esperienza di gioco. Dopo qualche cutscene e un po’ di world setting, siamo pronti a prendere il controllo di Avril e a gettarci nella mischia per recuperare le essenze elementali necessarie alla salvezza del pianeta. La nostra eroina ha a disposizione un set di mosse specifico basato su Sole e Luna: potremo decidere se utilizzare uno dei due stili di combattimento (focus su arcano e distanza utilizzando Luna, corpo a corpo e danni ingenti utilizzando Sole) e affrontare le sfide che ci si pareranno davanti. In Batora: Lost Haven avremo a che fare con orde di nemici, puzzle ambientali e impegnativi boss da affrontare con abilità e destrezza. Il mio primo contatto con il sistema di combattimento è stato positivo, anche se mi ha lasciato un leggero senso di deja-vu.

I combattimenti, dall’iniziale nota vagamente ripetitiva, vengono poi “svecchiati” da un sistema di personalizzazione basato su esperienza/livello e rune. Come moltissimi giochi di ruolo, Batora: Lost Haven basa il suo sistema di “livellamento” sull’accumulo di punti esperienza, i quali verranno assegnati sulla base del numero di avversari sconfitti. Ogni mob abbattuto conferisce un determinato punteggio di esperienza ad Avril, la quale può salire di livello anche durante un intenso fight. Quindi possiamo contare su una crescita incrementale di statistiche e danno anche durante i combattimenti (nessun recupero di punti vita, però. Peccato). Il gioco ci spinge quindi ad affrontare più mob possibile nel minor tempo possibile per massimizzare la crescita di livello e accelerare con la sconfitta degli altri avversari. Più velocemente maciniamo nemici, più velocemente Avril aumenterà le sue capacità belliche.

Batora: Lost Haven

Le cutscene sono ben gestite, ma avrei preferito un po’ più di impegno.

Batora: Lost Haven ci mette poi a disposizione un sistema di personalizzazione basato sui classici modificatori, incarnati nel gioco sotto forma di Rune. Come specificato da Stormind stessi, le rune saranno intrinsecamente legate all’orientamento di Avril, in base alle sue strategie di attacco (difensore/conquistatore). Quindi, tenendo in conto il nostro comportamento e il nostro stile di gioco, andremo a sbloccare “punti karma”, i quali ci daranno la possibilità di equipaggiare delle specifiche rune. Queste ultime andranno ad agire direttamente sulle statistiche di Avril, aumentando, ad esempio, la possibilità di effettuare un colpo critico o la resistenza fisica della nostra eroina. In questo modo il nostro approccio a Batora: Lost Haven varia a seconda delle nostre scelte e del nostro approccio al combattimento. Devo dirlo: l’arrivo di Stormind Games nel mondo dei GDR d’azione sembra promettere bene, anche se ci sono state alcune cose che mi hanno fatto storcere il naso.

Il doppiaggio è di alto livello, così come la colonna sonora, che sembra ispirata e in linea con il comparto narrativo. Devo dire che alcune scelte narrative, specie all’inizio, mi paiono un pelino forzate, ma non escono troppo fuori dal coro di una produzione valida. Sia chiaro, quello che ho provato mi è piaciuto, seppur nel suo stato “grezzo”. Il Combat System mi sembra abbastanza preciso, anche se qualche problemino sulle hitbox si fa sentire.

In generale, Batora: Lost Haven promette bene: voglio davvero vedere come si sarà trasformato il gioco al momento del rilascio; il titolo di Stormind ha tante potenzialità, ma necessita ancora di qualche accorgimento per trovare la sua forma. Come ho già scritto in alto, non ho parlato di bug o glitch perché il gioco è ancora in pieno sviluppo e cambierà molto prima del suo lancio previsto per l’autunno del 2022: certo è che il lavoro da fare e molto, e spero che il gioco riesca a esprimere le sue piene potenzialità entro il periodo di uscita. In bocca al lupo, Stormind.


Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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