Batman: The Enemy Within – Recensione Ep. 1

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Il ritorno del Cavaliere Oscuro.

Batman: The Enemy Within
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Batman: The Enemy Within è la seconda stagione dell'avventura Telltale Games dedicata all'uomo pipistrello. Con l'arrivo di un agente federale spietato e di un Joker alle prime armi, Batman deve darsi molto da fare tra alleanze ed inganni.

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Dopo un altalenante inizio con la prima stagione di Batman – The Telltale Series, lo studio californiano di San Rafael torna a lavorare sul Cavaliere Oscuro, quasi a sorpresa. Annunciato durante lo scorso mese di luglio, The Enemy Within è la continuazione della storia di Bruce Wayne, tormentato multimilionario che ha da poco iniziato la sua carriera parallela come vigilante nella città con il più alto tasso di criminalità del mondo. La Gotham City vista da Telltale Games è forse ancora più spietata di quella originale, e i personaggi che perdono la vita non possono tornare indietro grazie agli escamotage presenti nei fumetti. Questa rivisitazione di Batman è forse ancora più cruda, più forte e più violenta rispetto alla controparte cartacea.

Alla fine della prima stagione abbiamo lasciato il crociato incappucciato a vegliare su una città sconvolta, devastata da un’escalation di eventi che ha portato alla caduta di Harvey Dent, una volta paladino della giustizia diventato poi lo psicopatico noto come Due Facce. Gotham è una città che fa fatica a guarire, e la cicatrice lasciata da Lady Arkham e dalla sua pazzia è ancora pienamente visibile sotto gli occhi di tutti. In questo scenario poco rassicurante, Bruce Wayne è tornato ad essere CEO della Wayne Enterprise, e guarda con interesse al futuro della sua città e della sua compagnia. The Enemy Within riprende la storia esattamente da dove l’avevamo lasciata, grazie anche alla possibilità di importare i salvataggi dalla prima stagione. 
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Il primo episodio di questa nuova serie è intitolato The Enigma, ed è facile capire chi sia il primo antagonista che Batman dovrà affrontare in questa nuova interazione del franchise Telltale. Stiamo parlando proprio di Edward Nigma, alias The Riddler (l’enigmista), ma questa incarnazione del famigerato criminale in verde è leggermente diversa da quanto siamo stati abituati a vedere durante gli anni nel corso delle decine di rivisitazioni che la storia di Batman ha avuto fra fumetti, serie animate e film. Nelle due ore di gioco che caratterizzano questo episodio, avremo più e più volte a che fare con questo sociopatico dallo smisurato ego e dall’incredibile ingegno. L’Enigmista metterà a dura prova il nostro codice morale, testando i limiti dell’uomo pipistrello fino al punto di rottura.

La storia che The Enigma racconta è veloce ma dura, carica di colpi di scena e di pesanti perdite. L’impianto narrativo di questo nuovo episodio funziona molto bene, e riesce nell’intento di catturare il giocatore all’interno di una vicenda perversa e difficile, nella quale Bruce Wayne si ritroverà ad affrontare le pesanti conseguenze di una grave perdita ed a districarsi all’interno del folle e spietato piano dell’Enigmista. Telltale ha confezionato un’inizio avvincente e carico di spunti validi, che offrono una base per le vicende future forse ancora più solida e interessante rispetto a quella vista nella scorsa stagione.

L’Enigmista metterà a dura prova il nostro codice morale

Sin dalle prime battute è evidente che lo studio californiano ha deciso di rivedere con perizia il character design, migliorando e approfondendo diversi personaggi principali. A partire dai dialoghi con l’Enigmista, ben realizzati e convincenti, questo nuovo capitolo sembra aver compiuto un passo in avanti nello sviluppo dei personaggi rispetto alla prima stagione. Il rapporto fra Bruce Wayne/Batman ed i suoi alleati sarà messo a dura prova, e non solo grazie alle diaboliche macchinazioni dell’Enigmista. Fa infatti il suo ingresso in scena anche Amanda Waller, leader della misteriosa Agenzia (una rivisitazione dell’FBI). La Waller è una donna spietata e determinata, famosa per conseguire i suoi obiettivi con ogni mezzo a sua disposizione. Il suo arrivo rappresenta un vero e proprio terremoto che sconvolgerà il già precario equilibrio delle forze dell’ordine a Gotham City. In The Enigma fa il suo ritorno anche John Doe, il misterioso “proto-Joker” che abbiamo imparato a conoscere nei corridoi del manicomio di Arkham negli episodi passati.

Il sistema di gioco ha subito qualche modifica rispetto al precedente capitolo, e lo scopriamo sin dal primissimo scontro ambientato in un casinò della città. I truculenti combattimenti sembrano essere un po’ più soddisfacenti, grazie alla possibilità di scegliere fra due approcci ogni volta che affronteremo un criminale. Questa piccola aggiunta, oltre a rendere il combattimento più vario, riesce a dare al giocatore una maggiore sensazione di coinvolgimento durante gli scontri, che sono purtroppo però ancora regolati da un susseguirsi di quicktime events piuttosto semplici.

Il resto del sistema di gioco riprende quanto già visto in “Batman – The Telltale Series”, senza stupire. Sono presenti piccole fasi esplorative alternate da momenti dedicati all’investigazione, nel corso dei quali dovremo “linkare” le prove l’una all’altra per dedurre gli avvenimenti di una particolare scena del crimine. Gli enigmi e le sfide proposte non sono particolarmente impegnative, e la loro risoluzione risulta estremamente semplice. Ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più dall’Enigmista, ma apprezziamo la scelta di non voler frustrare troppo il giocatore per favorire lo scorrere della trama. Infatti, il vero punto di forza di questa produzione è il rinnovato sistema di scelte e conseguenze, che influenzerà in maniera più incisiva lo svolgersi degli avvenimenti.

Le nostre azioni hanno quindi un peso maggiore nei rapporti interpersonali di Bruce Wayne rispetto al passato: questa volta potremo rischiare di inimicarci un alleato, di spezzare la morale ad un amico o di allontanare una persona cara. La sfida duale vale anche per Batman, che vivrà in prima persona le conseguenze del suo operato sulla pelle dei suoi più stretti collaboratori. La sceneggiatura si sposa sapientemente con questo nuovo sistema, e più volte ci troveremo a rimuginare sulle nostre scelte e sulle conseguenze a lungo termine delle nostre azioni. Telltale Games ha decisamente iniziato questa nuova serie con il piede giusto, perfezionando una formula che lo studio conosce già alla perfezione.

Il punto di forza di The Enemy Within è il rinnovato sistema di scelte e conseguenze

Dal punto di vista tecnico c’è ben poco da aggiungere a quanto visto nei precedenti capitoli della serie e nei titoli dello studio di San Rafael più in generale. Il Telltale Tool sta iniziando purtroppo a mostrare i suoi limiti, e ci chiediamo quando lo studio deciderà di fare un salto di qualità per proporre titoli graficamente più appaganti. Nonostante qualche incertezza e qualche calo di framerate nelle situazioni più concitate, il titolo riesce comunque ad essere fruibile. Inoltre alcune animazioni sembrano piuttosto legnose, ma nel complesso The Enemy Within riesce a guadagnare la sufficenza. Il comparto audio è invece un piccolo gioiello, con musiche evocative e mai banali che traggono sicuramente ispirazione dai più recenti lavori di Hans Zimmer. Troy Baker torna di nuovo nel ruolo di Bruce Wayne/Batman, dandoci una convincente interpretazione del Cavaliere Oscuro che mostra ancora una volta la caratura del famoso doppiatore americano.

Notevole anche l’interpretazione di Anthony Ingruber, un John Doe/Joker sempre più vicino alle performance di Mark Hamill, e di Robin Atkin Downes che dà al suo Riddler un tono più maturo e autoritario di quanto ci aspettassimo. Purtroppo, come tutte le produzioni Telltale Games, questo titolo è privo di localizzazione italiana. Questa caratteristica è oramai una costante nei giochi dello studio di San Rafael, e tende sicuramente ad allontanare i meno anglofoni fra i giocatori nostrani.

Conclusioni

Batman: The Enemy Within rappresenta un nuovo inizio per la serie, ed un promettente passo in avanti nel terribile e corrotto mondo del Cavaliere Oscuro per come lo ha re-immaginato Telltale Games. Il primo episodio è convincente e credibile, con una sceneggiatura a tratti brutale ma sicuramente avvincente che non fatica a tenere il giocatore incollato allo schermo per circa due ore. Il ritmo narrativo è sempre alto, e siamo confidenti nel dichiarare che probabilmente The Enigma ha superato in tutto e per tutto il primo episodio della stagione precedente.

Se i prossimi episodi manterranno l’elevato ritmo che la sceneggiatura di The Enigma ha dimostrato di avere, potremmo trovarci davanti ad uno dei migliori lavori dello studio californiano. Per ora tuttavia consigliamo The Enemy Within a tutti coloro che hanno apprezzato la prima stagione di Batman o agli amanti dei lavori di Telltale Games più in generale.

Good

  • Un nuovo inizio molto promettente
  • Colpi di scena imprevedibili
  • Le scelte hanno un peso più evidente

Bad

  • Il Telltale Tool necessita di rinnovamento
  • Manca l'adattamento italiano
8

Imperdibile

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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