Speciale 18 Apr 2025

Anime of the Week – Metallic Rouge

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Androidi, Marte e dilemmi esistenziali nell’anime originale che celebra i 25 anni dello studio Bones

In un panorama sempre più affollato di adattamenti da manga e light novel, Metallic Rouge si distingue come una rara e preziosa gemma: un anime completamente originale, ideato e prodotto dallo studio Bones in occasione del suo venticinquesimo anniversario.

La serie, disponibile anche con doppiaggio italiano su Crunchyroll, è diretta da Motonobu Hori (già regista per Carole & Tuesday) e si presenta fin da subito come un’opera d’autore ambiziosa, visivamente audace e tematicamente complessa.

Ci troviamo in un futuro lontano in cui l’umanità ha colonizzato Marte, rendendolo un nuovo polo di sviluppo e tensioni geopolitiche. Al fianco degli esseri umani convivono i Nean, androidi esteticamente indistinguibili da persone reali, ma profondamente diversi sul piano etico e funzionale: sono infatti vincolati dalle Tre Leggi della Robotica di Asimov, che ne limitano l’autonomia e li mantengono subordinati al volere umano.

Ma non tutto è così semplice.

La protagonista, Rouge Redstar, è una “Proto-Nean”, una versione sperimentale e avanzata degli androidi: non è soggetta alle Tre Leggi, e questo la rende libera. O almeno così crede. Insieme al suo partner umano Naomi Orthmann, Rouge è incaricata di eliminare i Nove Immortali, un gruppo di Nean ribelli che rappresentano una minaccia per l’ordine stabilito.

E qui entra in gioco la componente più interessante dell’anime: la riflessione sul libero arbitrio.
Man mano che la sua missione avanza, Rouge si scontra con la realtà di un mondo che le ha dato la libertà solo per usarla come arma. Chi sono davvero i ribelli? E chi stabilisce cosa sia giusto e cosa sbagliato? Quanto è sottile il confine tra libertà e manipolazione?

Metallic Rouge colpisce anche dal punto di vista visivo: ambientazioni cyberpunk, design raffinato, combattimenti fluidi e un’estetica elegante e malinconica che richiama i grandi classici della fantascienza giapponese. Lo stile è inconfondibilmente Bones, con animazioni curate, personaggi espressivi e una regia che non ha paura di prendersi il tempo per scavare nei dettagli interiori dei protagonisti.

La colonna sonora accompagna in modo perfetto l’alternarsi di sequenze d’azione e momenti di introspezione, mentre la trama, pur muovendosi su binari familiari, riesce a sorprendere grazie a un worldbuilding solido e a un cast che si arricchisce episodio dopo episodio.

Se ami gli anime che mettono in discussione il concetto di umanità, ti piacciono i futuri distopici pieni di zone grigie, o semplicemente sei un fan dello studio Bones, Metallic Rouge è una visione obbligata. Non è solo una storia di caccia e ribellione: è una riflessione sulla coscienza, sull’identità, e sul prezzo della libertà in un mondo che sembra offrirla solo a parole.

Con una prima stagione già in corso e una narrazione che promette colpi di scena fino all’ultimo episodio, Metallic Rouge si candida come una delle serie più interessanti e sottovalutate dell’anno.

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