Age of Empires: Definitive Edition – Anteprima

Il ritorno di un vecchio compagno di giochi

Age of Empires: Definitive Edition – Anteprima
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Dopo uno sviluppo un po’ travagliato, che ha visto lo strategico di Microsoft Studios ritardare il suo arrivo sui nostri sistemi, Age of Empires: Definitive Edition sembra essere pronto per il suo grande ritorno, previsto nella seconda metà di questo mese, per colpire al cuore i giocatori più nostalgici. Ma come se la sarà cavata in questa closed beta dedicata al multiplayer uno dei più iconici RTS di sempre, a 21 anni dalla sua uscita originale su PC? Fortunatamente abbastanza bene, anche se con parecchie ombre e alcune inevitabili incertezze. Ad essersi occupato di questo nostalgico remaster è Forgotten Empires, un relativamente piccolo studio di sviluppo statunitense noto già per il suo lavoro sulla serie.

Age of Empires: Definitive Edition non ha passato una buona stagione natalizia, con un rinvio inatteso e una conseguente catena di rimborsi sul Microsoft Store. Tuttavia lo storico titolo sembra essere sopravvissuto, per tornare in ottima forma nella closed beta, attiva fino al prossimo 5 febbraio esclusivamente su ambiente Windows. Il lavoro originale che Ensemble Studios e Microsoft Games Studios fecero nel 1997 è stato rispettosamente ripreso e restaurato, cercando di mantenere intatto il feeling e lo spirito dell’iconico titolo entrato nella storia dei videogiochi. Dopo qualche ora passata sulla nuova incarnazione del primissimo Age of Empires, possiamo confermare che si prospetta come imprescindibile per gli appassionati e i più nostalgici, ma probabilmente inadatto agli utenti più casual del settore. D’altronde però è chiaro che questa Definitive Edition è un omaggio ad un altro tempo, un’altra epoca del gaming oramai lontanissima.

Age of Empires: Definitive Edition

Chi nel 1997 ha avuto la fortuna di giocare ad Age of Empires troverà le stesse interfacce e praticamente lo stesso impatto visivo generale. Ovviamente il comparto grafico è stato riadattato per gli schermi moderni, e le texture sono state riviste e ridisegnate per aggiungere un tocco di modernità ad un’estetica praticamente senza tempo. Il risultato è notevole, e le differenze che la Definitive Edition ha con l’originale sono decisamente evidenti, anche se ad un primo impatto avrete probabilmente la sensazione di giocare allo stesso gioco di 21 anni fa. Anche l’impatto con le unità e con alcuni particolari dell’ambiente, come acqua e boschi, è decisamente positivo, e tutto sembra essere stato realizzato a dovere: le animazioni sono fluide pur restando simili alla fonte originale, e gli ambienti risultano più vividi e interessanti che in passato. Insomma, il “lifting” di Age of Empires è riuscito, rimanendo comunque rispettoso e fedele al gioco del 1997. Ovviamente non dovrete aspettarvi vere e proprie novità o idee originali in questo remaster: il lavoro di Forgotten Empires è paragonabile più ad un meticoloso restauro che non ad una ricostruzione di un capolavoro del passato.

Il gameplay del titolo è rimasto sostanzialmente invariato, e questa particolarità rappresenta sia uno dei più grandi pregi che uno dei peggiori difetti di questa produzione Microsoft Studios. Tutto in Age of Empires: Definitive Edition richiama al gioco nato nel 1997 e le meccaniche non fanno (purtroppo) eccezione: lo studio ha provato ad introdurre alcune limitatissime migliorie, ma a tutti gli effetti vi sembrerà di giocare allo stesso gioco, e per quanto all’epoca il primo Age of Empires rappresentasse qualcosa di innovativo e rivoluzionario, nel 2018 sembra solamente… Vecchio. Non fraintendetemi, gli appassionati più dediti alla purezza dell’originale apprezzeranno molto la possibilità di rigiocare ad un titolo molto amato con il gameplay invariato; tuttavia la serie si è evoluta così tanto negli anni che anche la più banale delle migliorie avrebbe reso sicuramente meno ostica l’esperienza di gioco, la gestione delle risorse e della base senza sacrificare nulla dell’impianto tecnico originale. Per citarvi qualche esempio in questa produzione, esattamente come in quella del 1997, non esistono i cancelli. Avete capito bene; i muri fortificati possono essere costruiti, ma i cancelli sono stati introdotti solamente in Age of Empires II, e pertanto non sono disponibili in questo remaster: una scelta davvero poco comprensibile, che sacrifica una gestione intelligente della base per la totale fedeltà all’opera originale.

Age of Empires: Definitive Edition si prospetta come imprescindibile per gli appassionati e i più nostalgici

Questo discorso si applica su moltissimi altri fattori presenti in game, come la gestione dei magazzini, delle fattorie e della coda sulle ricerche degli edifici. Insomma, qualche piccolo miglioramento è stato introdotto, ma viene comunque seppellito dai difetti dell’originale. I puristi rimarranno comunque estremamente soddisfatti: il gioco è esattamente quello che si aspettano, e (purtroppo) nulla di più. Passando alla modalità online, dobbiamo riportare un altro tasto dolente, anzi dolentissimo. L’intero comparto multigiocatore giace in uno stato pietoso, con decine di errori, bug di varia natura, partite bloccate, crash su desktop, giocatori freezati sulla schermata di caricamento, e mi è capitato anche che la lobby sparisse completamente dalla schermata del PC. Tutto ciò è davvero incredibile a dirsi, sopratutto se pensiamo ad un beta test che vuole essere rivolto esclusivamente alla modalità multigiocatore. Quelle pochissime volte che il gioco funziona, in compenso, va davvero una meraviglia; per la stragrande maggioranza delle partite però vi ritroverete a piangere lacrime amare mentre i vostri nervi vengono messi a dura prova.

In conclusione, dalla prova di Age of Empires: Definitive Edition sono emerse reazioni contrastanti, venute a galla durante queste parecchie ore di gioco. Da un lato c’è un lavoro certosino nella ricostruzione di uno dei più amati classici del genere strategico, che sicuramente appagherà gli appassionati dell’originale e gli amanti delle esperienze retro; dall’altro però, un comparto online decisamente scadente fa pensare davvero al peggio, ed è rimasto davvero poco tempo a Forgotten Empires per sistemare tutti questi problemi. Non abbiamo potuto provare la campagna in giocatore singolo e le schermaglie, che saranno disponibili solo all’uscita del gioco, ma c’è da ribadire che quando funziona, Age of Empires: Definitive Edition è davvero tutto quello che un giocatore nostalgico possa aspirare di ottenere, pregi e difetti (purtroppo) inclusi.


 

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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