Activision Blizzard, arriva la denuncia da New York City per l’accordo con Microsoft

L'accordo non è piaciuto a tutti

Activision Blizzard Microsoft

Non è ancora finito l’incubo per Activision Blizzard, che dopo le continue segnalazioni per mistrattamento sul luogo di lavoro pensava di poterla scampare semplicemente affibbiando l’intera baracca a Microsoft.

Evidentemente il piano ha fallito, perché ancora una volta la compagnia è chiamata a figurare in corte da niente meno che la città di New York. Per essere precisi è il New York City Employees’ Retirement System ad aver richiesto l’udienza, in qualità di investitore.

L’organizzazione ritiene infatti che l’accordo con Microsoft sia stato fatto “in fretta e furia” per tentare di svicolare dalla difficile situazione in cui Activision versava per via delle precedenti accuse. Per questo motivo l’offerta di Microsoft sottovaluterebbe il reale valore della compagnia… nonostante quest’ultima abbia offerto 95$ per azione, che sarebbe all’incirca la quota a cui si trovavano in borsa prima che il suddetto cataclisma si abbattesse su Kotick & Co.

Data la responsabilità di Kotick verso il terribile stato del posto di lavoro, sarebbe dovuto essere chiaro al consiglio degli azionisti che non era la persona adatta per negoziare la vendita della compagnia. L’accordo permette a Kotick e ai suoi direttori di sfuggire alle responsabilità per la loro egregia rottura degli oneri fiduciari.

C’è poco da discutere su questo punto: è chiaro che quella fosse esattamente l’intenzione del CEO. Bisogna anche dire che non c’erano molte altre chance per Activision Blizzard di togliersi dalla spinosa situazione in cui si trovava: vendere al miglior offerente è stata probabilmente la scelta più saggia da parte del consiglio degli azionisti, per evitare di finire in perdita rovinosa.

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Fonte

Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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