2dark

GDC 2017

2Dark – Anteprima GDC 2017

Persi nel buio ...

2dark

San Francisco – Quante volte avete sentito la frase “Non lasciatevi ingannare da una direzione artistica così old school, siamo di fronte ad un titolo che non ve ne perdonerà una“? Ammettetelo, non ci avete mai creduto una sola volta. Ebbene, nel caso di 2Dark vi consigliamo di tenere bene a mente quanto appena detto. Un titolo insolito, quello di Gloomywood, una di quelle esperienza al limite dell’indipendente dal fascino palpabile che, vuoi per quello stile così weird nei suoi pixel colorati, vuoi per delle musiche particolarmente disturbanti, finisce per catturare ogni tua attenzione nell’arco di pochi minuti di gioco. 2Dark è un avventura a metà strada tra il thriller e l’horror, dove grottesco e assurdo si mescolano in una storia torbida

La storia di Smith, genitore depresso di due figli sottratti alla sua custodia e vedovo, da ormai sette anni, di una moglie misteriosamente assassinata. Un tizio fortunato, non c’è che dire: non che gli ultimi sette anni siano stati particolarmente clementi con lui, costretto ad una vita da eremita in un appartamento desolato e infestato di ratti nella periferia più malfamata di Gloomywood.

La parte più interessante di 2Dark è la natura ibrida del proprio gameplay, un miscuglio interessante di generi differenti che, all’apparenza, potrebbero sembrare gettati quasi senza senso. Uno stealth che si mescola con un adventure game, che si mescola a propria volta con un survival horror pieno zeppo di nemici e trappole mortali: mettici un’atmosfera di quelle che difficilmente dimenticherete, ed ecco che tutto funziona alla meraviglia. Nei vari scenari di 2Dark ci ritroveremo a camminare in ambienti aventi una struttura simile a quella di un labirinto, con ostacoli da superare e puzzle di varia natura da risolvere. Sarà necessario recuperare qualche arma, chiavi o tessere magnetiche per accedere a zone altrimenti precluse, trovare il giusto travestimento per non dare nell’occhio e muoversi indisturbati sino all’obiettivo dello scenario corrente. Una missione facile solo a parole, laddove la presenza di nemici pazzi da legare, guardie e altri pericoli su due gambe renderanno necessaria un’attenzione e una pianificazione oculata di ogni mossa. Sarà possibile ricorrere anche all’utilizzo delle armi da fuoco – e considerando che i vostri nemici sono rapitori di bambini, trasformarli in pezzi di groviera sarebbe cosa particolarmente piacevole: le munizioni, tuttavia, sono centellinate con il contagocce. Il che, inutile dirlo, ci obbliga a sparare con oculatezza e parsimonia.

2Dark

2Dark ci ha convinti sotto parecchi punti di vista. In termini narrativi, l’agghiacciante tema del rapimento di bambini viene contestualizzato in un universo dai tratti deliranti e malati, con personaggi aberranti e location lontane anni luce dal concetto di lucidità. Un titolo che racchiude la propria essenza nello stesso nome che porta: da un lato è chiaro, l’atmosfera dark che si respira in ciascun livello buca lo schermo e traspare da ogni singolo pixel presente a video. Dall’altro, e questa è la cosa più importante, proprio perché l’oscurità rappresenta l’elemento più importante del gameplay del titolo. Muoversi in silenzio in perfetto stile stealth, pedinare le ombre che popolano questi ambienti deliranti senza dare nell’occhio, diventare tutt’uno con le tenebre: non c’è modo di uscire vivi da quest’avventura approcciando ogni sfida con arroganza o supponenza. Ogni passo va soppesato, studiato osservando l’ambiente con attenzione, mosso soltanto quando le variabili in gioco soddisfano la nostra equazione: muoversi a caso ci farà diventare alla lunga bersagli in movimento, e ritrovarsi a correre senza meta sperando di eludere gli occhi nemici, in molte circostanze, ci farà cadere in baratri mortali o incappare in trappole altrettanto letali.

Sotto questa luce, anche il comparto audio rappresenta un aspetto spettacolare di 2Dark. Non solo in termini di colonna sonora, che già dalla schermata iniziale mette ben in chiaro il proprio mood regalando una sonata a metà strada tra il folle ed il malinconico. Il grosso spetta ai tradizionali effetti sonori, visto e considerato che qualsiasi rumore eccessivo da noi prodotto può condannarci inesorabilmente a morte. Da un lato dovremo dunque cercare di diventare leggeri come piume, scongiurando in questo modo l’attenzione nemica; dall’altro, tuttavia, potremo sfruttare questa sensibilità acustica per attirare la potenziale vittima verso un punto designato e, da qui, abbatterla comodamente.

Non abbiamo riscontrato punti deboli particolarmente evidenti, nella demo odierna. Di sicuro 2Dark è un titolo difficile e punitivo come pochi, che obbliga il giocatore a ripetere una stessa sessione almeno una mezza dozzina di volte prima di memorizzarne pattern o eventuali contrattempi dell’ultimo secondo. L’oscurità, per quanto affascinante, rischia alle volte di rivelarsi forse eccessivamente infida, laddove in alcuni passaggi (nello scenario all’interno del circo degli orrori, ad esempio) rende pressoché impossibile individuare la posizione di una trappola al suolo. Un consiglio? Imparate ad usare come si deve la vostra torcia, potrebbe salvarvi la vita.

Impressioni dalla GDC 17

2Dark è uno di quei titoli che, ad un primo sguardo distratto, potrebbe sembrare meno interessante di quanto effettivamente sia. Lo stealth horror prodotto da Big Ben Interactive non solo vanta una direzione artistica convincente, ma trova nel proprio gameplay un valore aggiunto tutto tranne che trascurabile: non si tratta certo di un’avventura alla portata di tutti, vista e considerata una curva di difficoltà tutto tranne che docile. Ma con la giusta pazienza e la doverosa attenzione, 2Dark regala scariche emotive memorabili, quanto memorabile è quell’atmosfera decadente, depressa e visceralmente folle che contraddistingue le avventure di Smith. Foste alla ricerca di un horror sui generis, dalla narrativa tanto ermetica quanto appassionante, 2Dark potrebbe davvero fare al caso vostro. L’importante è non lasciarsi spaventare dall’oscurità.

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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