Trust GXT 880 – Recensione

Mai più membrana.

Trust GXT 880 – Recensione
Trust GXT 880 – Recensione

Tastiere meccaniche: questa tecnologia di costruzione per gli switch dei nostri dispositivi di input preferiti  è oramai una presenza che sta diventando sempre più una costante nella vita di noi giocatori Pc. Un boom che non esita a scemare, svariati costruttori anche non dediti al genere di periferica, hanno nell’ultimo lustro proposto la loro visione e le loro tecnologie al riguardo,  con diverse soluzioni implementazioni e layout, con risultati alterni. Trust, marchio che non è certo nuovo ne sconosciuto al settore del gaming, anche di livello pro, presenta la sua nuova gamma di tastiere meccaniche della serie GXT: i modelli 870 e 880, con il dichiarato intento di settare nuovi standard qualitativi rispetto il suo parco già nutrito, di periferiche dedicate. I due modelli si differenziano per il layout, la 870 offre un layout TKL (tenkeyless) più corto, privo di tastierino, maneggevole portabile e leggero,  il secondo modello la 880, invece possiede il classico layout esteso, con la presenza del tastierino numerico. In questo articolo andiamo a esaminare la Trust GXT 880, versione estesa.

Modello
GXT-880
Layout Estesa 104 tasti
Tempo di risposta 5ms
Modello switch GXT-white
Tipo Lineare
Dimensioni 39x470x171mm
Lunghezza cavo 1.75m
Colore LED Bianco
Peso 1.2 Kg
Prezzo 119€

 

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Primo impatto

L’imballaggio è robusto ed essenziale, in cartone rigido, rosso e nero, aggressivo. All’apertura facendo scivolare la copertura esteriore,  nessun orpello, una sagomatura di spugna rigida accoglie la tastiera, oltre ad essa troviamo la solita guida rapida, e un adesivo a tema, ispirato al prodotto. La GXT-880 denota immediatamente robustezza, come è d’uopo per una tastiera meccanica che si propone di resistere alle peggiori e continue sollecitazioni e ai rage quit più selvaggi. Trust sembra aver curato molto l’aspetto di questo suo dispositivo di punta: al primo tocco, la 880 risulta solida, il suo chilo e duecento grammi scarsi sono del tutto giustificati, e non appaiono eccessivi considerando poi che si tratta qui della versione estesa, non della TKL, il modello 870.

Il peso come detto di poco superiore al chilogrammo, le dimensioni sono di 39×470x175mm: continuando la valutazione esterna  notiamo  che non è presente alcun poggiapolsi, ne integrato ne opzionale, ottima scelta, quando si parla di tastiere gaming, non certo  da dattilografi, riducendone lo spessore e l’ingombro. Il cavo di connessione elegantemente cordonato, della lunghezza di un metro e settanta, è correttamente saldato alla tastiera; l’incisione dei tasti si presenta leggibile, pulita, senza sbavature. Il tasto invio (stile US di tipo rettangolare), potrebbe rapresentare una difficoltà per chi è abituato al tasto enter ad L, ma in realtà ci si fa rapidamente l’abitudine. Sul retro troviamo i classici piedini per sollevare il lato superiore della tastiera, alcuni canali per facilitare il cablaggio, e dei fermi gommati che garantiscono un perfetto grip al dispositivo.

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La scocca

La superficie è di tipo gommato, abitudine che oramai appare presente in moltissime soluzioni top: certamente a primo acchito offre al tatto una sensazione di pregio misto a comfort e superiorità, ma se non è di qualità a lungo andare diventa una terribile calamita per la polvere e la sporcizia; durante i test la tastiera è stata usata giornalmente e sollecitata per due settimane buone, e volutamente  senza precauzioni, ha accumulato il tipico sporco e unto caratteristico di queste superfici, maggiore di quelle di classica plastica dura e liscia,  ma dopo una rapida pulizia risulta praticamente come nuova. Sopratutto l’effetto “gommato” perdura dopo lunghissime sessioni di Overwatch anche sui fatidici tasti WASD e la barra spaziatrice, che sono chiaramente i più sollecitati. La Trust GXT-880 è dotata di layout esteso da 104 tasti: oltre ai tasti standard troviamo quattro tasti speciali posti superiormente al tastierino numerico, che sono il tasto G-Mode per la gestione delle macro, che disabilita anche il tasto windows, e tre tasti dedicati alla luminosità, uno per gestirne l’intensità, un secondo per ciclare fra le modalità dei led e l’ultimo per disattivare la retroilluminazione. Non ci sono altri tasti fisici dedicati, per selezionare le quattro modalità di programmazione G1 G2 G3 e G4 bisognerà agire in combinazione con il tasto Fn: lo stesso vale per usare le funzioni multimediali, che sono limitate al controllo volume e sono poste in corrisponenza dei tasti Stamp, Bloc e Pausa.

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Si percorre quindi la strada della snellezza, senza riempire questa gaming keyboard di tanti tasti accessori, (che rimangono spesso a far scena e a prendere polvere, più che per un reale giornaliero utilizzo) ma razionalizzando efficientemente quelli presenti, per quanto i giocatori avidi di macro troveranno forse alcune difficoltà e limitazioni. Le quantità di combinazioni registrabili sono comunque numerose: ben 60 azioni a profilo (un’azione è un singolo evento, quindi una pressione e rilascio sono due azioni) garantiscono dunque per i 4 profili disponibili un totale di 240 combinazioni; la memoria integrata permette il salvataggio permanente delle varie macro, così da non dover smanettare con software e salvataggi vari. Nota negativa è la presenza della sola retroilluminazione bianca: i Led sono veramente potenti e brillanti, ma una scelta più ampia di colori, seppur non RGB sarebbe stata un plus gradito. Le programmazioni di default della retroilluminazione consistono in solo tre scelte: illuminazione fissa totale, illuminazione crescente e un’animazione di led che percorre la tastiera. Sono infine possibili sei preset personalizzati, per memorizzare le configurazioni di tasti da illuminare per le esigenze personali, nei contesti più disparati, esempio classico è una programmazione dove solo la zona WASD è Shift Ctrl C R, e insomma i tasti più comuni in ambito FPS, rimangano illuminati. Software di corredo non ve ne sono e la programmazione avviene totalmente da tastiera: ciononostante è veramente semplice e intuitiva.

La meccanica

gxt-whiteTrust non si è affidata ai classici Cherry switch ma ha studiato una propria soluzione che va sotto il nome di GXT-white, uno switch ineare, sulla linea dei Cherry MX Red; il che vale a dire che la resistenza esercitata dal meccanismo è la stessa per tutta la sua corsa, che è di 4mm, benchè l’attivazione dell’input avvenga a 2mm. Ottimo feedback, la meccanica GXT-white offre quello che promette: tasti sensibili e rapidi nella digitazione, il polling altissimo conferisce una latenza bassa, si parla di 5ms, e un efficientissimo sistema N-key rollover antighosting, che previene l’errato invio di input.

La GXT-880 è stata utilizzata con vari tipi di giochi, ed impiegata nella normale digitazione lavorativa e social: il possedere un setup completo di tasti, incluso quindi il tastierino numerico è sicuramente un vantaggio per chi la usi anche in ambiti di studio e lavoro. In campo gaming il feedbak è perfetto, in Overwatch e nel recente Titanfall 2 ma in generale negli FPS, da il meglio di se: lo switch lineare è reattivo, veloce e preciso, i relativamente pochi tasti per la programmazione macro possono creare problemi sono in generi come gli MMO.

 

 

 

Conclusioni

Trust fa il suo ingresso nel campo delle tastiere meccaniche, proponendo una periferica di gran classe, esteticamente piacevole, sobria, che non solo fa la sua figura nei grandi tornei pro, ma che trova il posto perfetto e il contesto adatto, anche in un ambiente professionale e d’ufficio.

La tecnologia GXT-white non teme il confronto con più blasonata Cherry MX: si batte ad armi pari, e ci offre un buon tempo di risposta, oltre ad un feedback tattile lineare che, seppur lievemente freddo, non sbaglia mai un colpo, coadiuvato da un perfetto antighosting, un alto polling rate e una garanzia di 50 milioni di pressioni. Unica nota dolente la presenza della sola retroilluminazione bianca, anche se la possibilità di configurare sei preset di illuminazioni è invece un piacevole lato positivo.

La fascia di prezzo in cui si situa la GXT-880 è interessante, per un prodotto che non è certo budget; trattandosi di una tastiera meccanica gaming a layout esteso i 119€ di listino sono decisamente abbordabili. Consigliata caldamente a qualsiasi giocatore Pc che voglia completare una nuova fiammante configurazione,  senza sobbarcarsi un prezzo improbo, o per chi voglia abbandonare il mondo delle tastiere a membrana provando l’ebrezza di un controllo perfetto, preciso, confortevole e immediato.

 

Good

  • Ottima prestazione degli switch GXT-white
  • Notevole Polling rate
  • Possibilità di memorizzare sei profili led.

Bad

  • Led monocolore.
7.5

Niente male

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