The Last Night – Anteprima E3 2017

The Last Night – Anteprima E3 2017

Los Angeles – Quando durante la conferenza Xbox, tra i tanti titoli mostrati è venuto fuori il trailer di The Last Night, ci è quasi venuta la pelle d’oca. E non tanto per l’inconfutabile realizzazione tecnico-artistica dello stesso, abbinata alle sonorità dei Lorn con Acid Rain, quanto per il fatto che mentre la maggior parte delle persone venivano a conoscenza di quel gioco in quell’esatto momento, noi avevamo già un appuntamento fissato con gli sviluppatori per i giorni successivi. Parte del merito va al nostro caro Dex, che tra le decine di inviti ricevuti ce lo ha proposto: certo, non potevamo immaginare che quel titolo potesse avere una simile risonanza all’interno della fiera, ma se abbiamo deciso di dedicargli il nostro tempo era perché qualcosa di buono già lo avevamo intravisto.

The Last Night

D’altro canto così sconosciuto questo titolo non era, si era infatti già aggiudicato un premio nel 2014, quando fu realizzato in 6 giorni durante la cyberpunkjam, vincendola. Quella bozza è niente, soprattutto dal punto di vista grafico, rispetto a ciò che è diventato oggi The Last Night, tuttavia il concept è rimasto molto simile. Ambientazione cyberpunk che ricorda classici come Blade Runner ed un gameplay che invece strizza l’occhio ad Another World e soprattutto a Flashback. Questi due giochi, per chi non li ricordasse, fanno parte dell’era PC e console degli anni ’90, sviluppati da Delphine Software: univano azione (in 2D, stile platform) ad avventura, ma soprattutto un’atmosfera surreale ed affascinante.

Così come ci è stato detto proprio durante la presentazione a porte chiuse, questi due titoli sono la fonte d’ispirazione principale a livello di gameplay, ma come vedremo la loro intenzione è quella di approfondire ancor di più il lato “adventure” del gioco. Se non avete mai giocato a questi capolavori, sappiate che Another World lo trovate su diverse piattaforme nella versione 20th anniversary, mentre per Flashback dovrete ricorrere al retrogaming, il “remake/reboot” di qualche anno fa non ha nulla a che fare col titolo originale.

Tornando a The Last Night, ci troveremo in un futuro non precisato, dove le macchine sono la principale forza lavoro ed hanno superato l’uomo in quanto a precisione, intelletto e creatività. L’uomo è alla ricerca di identità e si definisce per quello che consuma invece che per ciò che fa. Charlie, il protagonista, è un cittadino di Lowtown di seconda classe che, anche a causa di un incidente avuto da bambino, non può fruire degli intrattenimenti e dei piaceri che la società offre. Si trova quindi a vivere un’esistenza apatica ed isolata dal resto del mondo, fino a che non gli si presenta l’opportunità che potrebbe cambiargli la vita, ma che da quanto abbiamo potuto vedere, lo metterà anche nei guai.

The Last Night

Non sappiamo molto altro sulla trama di The Last Night, ed a dire il vero nemmeno vogliamo saperne, quanto visto è stato sufficiente a farci capire che il contesto è di quelli che ci affascinano da sempre, con tanto di auto volanti, luci soffuse (tante) e quella pioggia perpetua che rende il tutto più misterioso. Da quanto ci è stato riferito, sappiamo che ci saranno molti dialoghi e che le scelte che faremo verranno salvate nel database del gioco, da quelle importanti, a quelle minori come il drink che prendiamo al bar o le persone con cui parliamo: ciò vorrà dire che il mondo e le persone con cui interagiremo, avranno memoria di quello che abbiamo fatto e quindi reagiranno di conseguenza.

In una sola parola, affascinante

Avremo tempo per saperne di più, certo è che The Last Night ha lasciato tutti di sasso dal punto tecnologico: pixel art bidimensionale unita ad un mondo ed effetti 3D, per un risultato che è a dir poco stupefacente. Durante la presentazione ci è stata mostrata proprio l’architettura che sta dietro a tutto questo, e dobbiamo dire che i ragazzi di Odd Tales stanno svolgendo un lavoro egregio, frutto della loro passione per il cinema e le avventure. La pixel art passa quasi in secondo piano, ad elevarsi sono gli effetti di luce, come lo stile generale dei personaggi (decine in contemporanea sullo schermo) e soprattutto dell’ambientazione. Le animazioni stesse donano quel pathos che pervade tutta la produzione.

L’altro lato della medaglia è il fatto che non ci è stato mostrato alcun gioco, ma solo diversi assets, con cui è stato anche realizzato lo spettacolare trailer. Il gioco, previsto per un imprecisato momento del 2018, è quindi probabilmente ancora in una fase precoce dello sviluppo e chissà quanto dovremo realmente aspettare prima di vederlo concretizzarsi. Un’altra cosa che purtroppo ci rattrista, è sapere che il gioco dovrebbe durare intorno alle 5 ore, ma se pensiamo a capolavori come Inside, questo aspetto diventa davvero secondario. Quello che ci è stato mostrato ci fa capire che i ragazzi hanno carattere e difficilmente ci deluderanno, ma non vorremmo facesse la fine di Below, annunciato ormai da tempo, ma del quale non si hanno notizie da un po’ ormai.

In ConclusionE3

Uno spettacolare trailer è tutto quello che abbiamo di The Last Night, ed è quanto ci basta per metterlo nella lista dei titoli che aspettiamo di più. Quanto ci è stato mostrato è la dimostrazione del fatto che anche con degli ingredienti “poveri”, in questo caso una grafica in pixel art, si possono ottenere grandi risultati. Sotto l’aspetto visivo, The Last Night non ha nulla da invidiare a titoli AAA e forse proprio per questo è stato mostrato durante la conferenza Microsoft, ma non si tratta solo di grafica. Dalle immagini trasudano amore per la cultura cyberpunk e sci-fi, per icone cinematografiche e videoludiche, il tutto pervaso da un velo di mistero, tristezza e solitudine; in una sola parola, affascinante.


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