The Elder Scrolls: Blades – Anteprima gamescom 18

Avventure tascabili

The Elder Scrolls: Blades – Anteprima gamescom 18
The Elder Scrolls: Blades – Anteprima gamescom 18
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Colonia– Che The Elder Scrolls sia una delle serie più amate nel giro delle “serie videoludiche storiche” è cosa certa e assodata. Eppure se non contiamo gli esperimenti sui vecchi cellulari, non c’è mai stato da parte di Bethesda un tentativo di portare la sua serie di punta su smartphone, in una forma mobile che in qualche modo riuscisse a traslarne il feeling e il sapore su un piccolo schermo, magari giocato con una mano sola.

The Elder Scrolls Blades è un proverbiale fulmine a ciel sereno quindi, con un sistema di gioco espressamente pensato per Iphone e telefoni di fascia alta Android, provando ad adattare le parti migliori dell’esperienza Elder Scrolls alla portata di un dito. Ok, non siamo di fronte all’ennesimo porting di Skyrim e il risultato è piuttosto unico e differente, ma le ambizioni non mancano. In quel di Colonia ho giocato per un po’ a The Elder Scrolls Blades su un Iphone X, e le mie sensazioni sono assolutamente entusiaste per il contesto in cui questo titolo esce, sia per la comodità di utilizzo.

La demo da provata era l’esplorazione della foresta, la classica ambientazione di The Elder Scrolls fatta di scheletri e ragni che imperversano in ogni dove, pronti a farvi la pelle tra un lussureggiante prato e un albero. Senza particolari motivazioni o contesto ho esplorato raccogliendo monete dai nemici caduti e facendomi strada a colpi di fendenti e attacchi speciali.

Muoversi è molto semplice: si muove la telecamera col dito e si clicca nel punto in cui ci si vuole spostare; in caso di attacco non c’è molto da dire, l’inquadratura diventa fissa sul nemico e bisogna farsi furbi e capire come infliggere il maggior numero di danni. Qui il sistema di combattimento tenta di simulare in qualche modo quello a base di fendenti e magia che abbiamo imparato ad amare e conoscere negli anni, ma lo adatta ovviamente alla necessità di utilizzare un touch screen e un solo dito (l’ho provato di potrait mode con l’Iphone X in verticale): per sferrare attacchi fisici si tocca su una parte del nemico, con conseguenti danni circostanziali rispetto a dove si colpisce, e si tiene premuto fino a che il cerchio non diventa d’oro.

Dopodiché si rilascia e si infliggono danni secondo la bontà del colpo e le nostre statistiche. Parare invece ci richiede di tenere premuto nella parte bassa dello schermo, con il nostro personaggio che alzerà lo scudo e sarà pronto a difendersi da ulteriori attacchi. Non mancano attacchi speciali, attivabili premendo dei tasti sull’interfaccia, come l’attacco con scudo che infligge ingenti danni ai nemici o l’uso del magicka.

The Elder Scrolls Blades non si giocherà come il classico titolo Bethesda ma la sensazione di avere un piccolo mondo tascabile sul telefono era molto forte, complice anche una spettacolare resa grafica su Iphone X che ha reso ogni scontro e scorcio un piccolo quadretto in movimento, quasi fosse uscito da una delle tante ambientazioni di Skyrim.

L’incognita riguarda chiaramente tutto il pacchetto, l’esperienza completa che The Elder Scrolls Blades ha da offrire. Se da un punto di vista prettamente pratico l’idea di Bethesda sembra funzionare più che degnamente, è tutto il resto ad essere ancora avvolto da dubbi.

La modalità Town ad esempio, che dovrebbe ricordare l’avventura di un Elder Scrolls qualsiasi, con quest da superare e dungeon da affrontare per ridare prosperità alla propria città. Ma anche la modalità con i dungeon generati proceduralmente: sono tutti aspetti che se funzionano a dovere potrebbero consacrare Blades come un ottimo titolo mobile, ma anche come un più che degno The Elder Scrolls da giocare in treno con la facilità di un tocco a separarci dal nostro prossimo bottino.

Chi l’avrebbe mai detto che saremmo finiti a parlare di un Elder Scrolls espressamente pensato per il mobile e che, sorprendentemente, potrebbe rivelarsi un’ottima esperienza? Probabilmente ci avrebbero scommesso in pochi, eppure il risultato ottenuto da Bethesda viaggia su ottimi binari, con un sistema di controllo semplice e funzionale e una progressione che risulta discretamente divertente e soddisfacente.

Le incognite certo sono ancora tante e riguardano tutte le modalità disponibili e la loro eventuale capacità di darci un vero e proprio gioco tascabile, e non una tech demo con cui bellarsi alle cene del proprio nuovo top di gamma. Fiducia a Bethesda, insomma.


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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