Steep – Anteprima gamescom 2016

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Open world winter sports simulator ...

Steep
Steep – Anteprima gamescom 2016

Steep è l’enorme open world di Alpi e Alaska, dove poter affrontare le vette più famose al mondo con snowboard, tuta alare, parapendio e sci. Nell’espansione di Road to the Olympics si ha la possibilità di esplorare le iconiche montagne del Giappone e allenarsi per i Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang 2018 in Corea del Sud.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

Colonia – Se avete un cuore e avete avuto una PlayStation 2, il nome SSX dovrebbe dirvi ben più di qualcosa. Un gruppo di scavezzacollo con musica punk a palla nelle orecchie, tute coloratissime e nessun pregiudizio nei confronti dei reparti di ortopedia che, con la stessa naturalezza con cui un essere umano normale sorseggia un bicchier d’acqua, si gettavano a bordo del proprio snowboard lungo discese impressionarti, sfiorando alberi all’ultimo secondo e facendo il proverbiale pelo a precipizi mentre eseguivano l’ennesimo trick ammiccando al pubblico. Quello dei winter sport estremi è un genere particolare, che proprio con il franchise di SSX (e qualche lusinghiero ammiratore) ha avuto il momento di massima espansione per poi sparire definitivamente e in silenzio, lasciando breve spazio ai cugini dello skateboard – anch’essi, si sa, destinati a vita comunque breve. Viene dunque da chiedersi perché, nel corso dell’ultima Press Conference di Ubisoft a Los Angeles l’ultimo annuncio, quello storicamente riservato a bombe da far slogare la mascella, fosse rivolto alla nuova IP dei giovanissimi di Ubisoft Annecy, Steep.

Sì, ricordate bene. Nessun Watch Dogs 2, The Division o Assassin’s Creed a sorpresa: Steep, un nuovissimo open world (proprio come piace a Ubisoft) interamente dedicato agli amanti della neve e della frattura facile, che nella meravigliosa cornice delle Alpi Francesi permette al giocatore di cimentarsi in totale libertà con quattro discipline “una più emozionante dell’altra”: sci, snowboard, parapendio e – rullo di tamburi – wingsuit. Il tutto, rigorosamente, in un universo persistente always on line, al cui interno i giocatori potranno incontrarsi e fare qualche acrobazia insieme, per poi salutarsi e cimentarsi in qualcosa di più complicato in solitaria. Di tutto questo ne parliamo con calma, tranquilli: ma se fino a pochi minuti fa vi stavate chiedendo perché il Publisher d’Oltralpe riponesse tutta questa fiducia in una nuova IP sportiva, già ora dovreste avere qualche dubbio in meno.

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La mission di Steep, stando a quanto riferito da Ubisoft nel corso del nostro incontro in quel di gamescom, è tanto semplice quanto ambiziosa: dare al giocatore un senso di completa libertà, senza vincolarlo in alcun modo a schemi prestabiliti ma, al contrario, garantendogli la possibilità di iniziare una discesa in parapendio e interromperla in qualsiasi momento per raggiungere un’altra disciplina in un qualsivoglia punto della mappa. La location a nostra disposizione, le cime innevate delle Alpi franco-italiane, appare interamente “esplorabile” sin dall’inizio: entrato in modalità mappa, basterà selezionare uno dei numerosi hot spot evidenziati per accedere alla lista di attività disponibili, ciascuna suddivisa in base alla propria difficoltà con un intuitivo sistema a bandiera (nel caso aveste dubbi, quella nera sta ad indicare una pista non propriamente adatta ai principianti). Due click e via, insomma, dritti al cuore dell’azione e pronti a stupire il mondo a suon di trick: alla faccia dei menu più classici.

Pur basandosi sul citato sistema di fast travel, sarà comunque possibile esplorare “abbastanza” liberamente l’intero setting in senso più tradizionale, sfruttando in questo frangente parapendio e tuta alare: data la velocità raggiunta da questi ultimi e, di conseguenza, la ragguardevole distanza ricoperta in breve tempo, esse rappresentano la via preferenziale per colmare distanze maggiori gustandosi l’evocativo scenario di montagna, facendo allo stesso tempo pratica con queste due discipline semplici soltanto all’apparenza. Le cose si fanno più interessanti considerando tuttavia la natura always online del titolo: una natura che non si limita soltanto all’installazione di classifiche worldwide con tracciatura dei tempi migliori, ma al contrario mira a creare una sorta di community persistente di aficionados della neve con cui imparare, confrontarsi e, perché no, darsele di buona ragione.

Non sarà infatti così raro che, nel mezzo di una nostra sciata o di una rischiosissima discesa alare ci si ritrovi in compagnia di un perfetto sconosciuto, incuriosito dalla nostra performance e proprio per questo desideroso di seguirci. La natura “social” di Steep appare dunque anche da una tale scelta di design: basterà un semplice messaggio (o chat ingame, a seconda della piattaforma di gioco dell’utente) per organizzare un tour in un’altro punto dell’area e, perché no, organizzare una piccola sfida “amatoriale”. Sfide che, è comunque il caso di dirlo, saranno presenti in abbondanza: Ubisoft Annecy ha pensato praticamente a tutto, riempendo le Alpi di sfide crono a tempo, slalom tra gli alberi o corse furiose a checkpoint, dove maggiore sarà il numero di trick portati a casa, maggiore sarà il punteggio finale guadagnato. E anche qui, ancora una volta, la parola d’ordine è libertà: sarà possibile seguire il percorso predefinito, oppure avventurarsi per pericolosi sentieri alternativi ad altissimo tasso di pericolo ma, proprio per questo, forieri di maggiori ricompense.

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I trick, chiaramente, rappresentano la parte più succulenta delle nostre esecuzioni. Non è un segreto, già dai tempi di SSX, che se l’esecuzione liscia ci farà attraversare il traguardo indenni, quella estemporanea, temeraria e totalmente devota alla spettacolarità è destinata a consacrarci alla gloria. Come riuscirci, tutto sommato, non è così difficile, a patto di avere una sana dose di riflessi, tempismo e lucidità mentale – quella che, in sostanza, ci impedisce di effettuare un salto mortale con avvitamento in snowboard a pochi centimetri da un precipizio o da un albero. All’equazione composta dalla leva sinistra, che impartisce la direzione, e dal trigger sinistro, deputato al salto base, vanno aggiunti stick e trigger destri per le evoluzioni: dalla rotazione del primo, unito alla pressione del secondo scaturiscono un ragguardevole set di piroette funamboliche, dipendenti chiaramente dalla velocità del nostro alter ego digitale, dallo stacco effettuato e da una miriade di altre variabili fisiche. Che, se mal calcolate, si concludono con un secco capitombolo con grazioso suono di ossa spezzate come grissini. Il control schema, che a Los Angeles soffriva di qualche imperfezione e di poca reattività, è stato ri-tarato in modo sensibile, e permette di trovarsi a proprio agio già dopo pochi salti. Ovvio, l’importante è saper dosare l’istinto: una condizione che imparerete nell’arco di un paio di discese. Specie in wingsuit. Per ogni trick eseguito correttamente e, di conseguenza, ogni evento concluso con un punteggio da medaglia (bronzo, argento e oro a seconda delle soglie superate) Steep premia il giocatore con un numero variabile di Reputation Point, dai quali dipende chiaramente la reputazione generale del giocatore: maggiore sarà questa, maggiore sarà il parco eventi sbloccati e disponibili alle sfide.

Ambizioso, divertente, emozionante.

Dal punto di vista tecnologico, Steep segna alcuni passi avanti rispetto alla versione testata in quel di Los Angeles: le location appaiono ispirate e ragionevolmente dettagliate, seppur sia necessario un ulteriore lavoro di rifinitura per una resa visiva complessiva come si deve. Le animazioni degli atleti sono veritiere e convincenti, con una fisica ben trasposta e un rag doll, nel caso delle cadute, accentuato da una componente sonora che in alcuni casi rischia di regalare qualche brivido lungo la schiena. La parte da leone spetta alla telecamera in prima persona, eccellente nel trasmettere un senso di velocità ai limiti dell’incredibile – nonostante un conseguente aumento della difficoltà nelle piste più complesse, specie se non si ha ancora la giusta esperienza con lo schema di comandi e annessi trick. Davvero interessante, lo ribadiamo anche questa volta, è la partnership con GoPro siglata da Ubisoft: ciascun atleta avrà una piccola action cam installata sul proprio casco, in modo da immortalare nel classico formato che tutti conosciamo le acrobazie più incredibili (e possibilmente riuscite) con una visuale in primissima persona. Sarà possibile salvare le sequenze più spettacolari e, si spera, condividerle direttamente sui social per bullarsi con gli amici. Attenti però a non abbracciare qualche albero inatteso mentre immortalate il vostro profilo migliore.

Forse è ancora presto per dire che Steep rappresenti per Ubisoft una scommessa vinta. C’è coraggio nel lavoro dello studio di Annecy, coraggio e dedizione, oltre che una smodata passione per quelle cime innevate che separano il nostro paese dalla Francia. Steep punta a dare nuova vita ad un genere assente da parecchio tempo dal palcoscenico, optando per un approccio open world (oramai un marchio di fabbrica per il Publisher d’Oltralpe) dove a dettar legge è la sola libertà decisionale di chi gioca. Un progetto complicato e ambizioso, che mese dopo mese sembra assumere una forma più definita nonostante alcune magagne tecniche da affinare. Di sicuro Steep è un titolo divertente ed entusiasmante, capace di galvanizzare quando la nostra wingsuit ci fa sfrecciare come proiettili lambendo gli strapiombi meno accessibili o, allo stesso modo, dopo un trick da paura a bordo del fedele snowboard. Resta da vedere se l’ideale “community oriented” dello sviluppatore, il desiderio di creare un mondo iper-attivo online persistente, troverà effettivo riscontro una volta uscito il titolo – previsto per il prossimo dicembre. Le premesse ci sono tutte: speriamo in una buona nevicata.


GC2016anteprime

 

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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