State of Decay 2 – Anteprima E3 2017

State of Decay 2

PC Xbox One
Acquista Ora
7.8

Niente male

State of Decay 2 – Anteprima E3 2017

State of Decay 2 – Anteprima E3 2017

Los Angeles – Di solito, quando si parla di giochi che coinvolgano gli zombies e la sopravvivenza, si tende a farlo presente agli sviluppatori, poiché si tratta di una combinazione ormai molto utilizzata nel panorama del gaming. A quelli di State of Decay 2, invece, non è stato necessario fare alcuna domanda: fin dall’inizio della presentazione sono sembrati ben convinti di poter dare ai giocatori un’esperienza nei canoni del primo capitolo, ben diversa dagli altri giochi e soprattutto che non finisca per annoiare.

State of Decay 2 arriva dopo parecchi anni dal primo titolo, già amato dai giocatori, ma con alcuni difetti che hanno compromesso la sua reputazione finale, come il mancato sfruttamento della mappa e una storia a volte superficiale. Per ovviare ad entrambi i casi, gli sviluppatori hanno dunque introdotto un numero più elevato di caratteristiche, maggiori interazioni e una vagonata di situazioni da evitare per non finire sbranato dagli zombies.

Come altri giochi all’E3 2017, purtroppo non abbiamo potuto prendere in mano il controller e provare noi stessi il nuovo capitolo, ma è stato il gruppo degli sviluppatori a mostrarci le novità in una presentazione a dir poco esaustiva. State of Decay 2 allarga il proprio contenuto e diventa ancora più aperto al gioco sociale.

state of decay 2

Come detto in precedenza, il team di Undead Labs è convinto che State of Decay 2 abbia un’impronta totalmente diversa rispetto agli altri giochi che coinvolgono gli zombie. Il loro obiettivo è infatti trasportare il vero concetto di sopravvivenza nel gioco, facendo in modo che si basi su molteplici fattori per scatenare conseguenze minime o catastrofiche. Nella demo mostrataci dagli sviluppatori sono stati approfonditi tre concetti alla base del gioco: la progressione dei personaggi, la gestione delle basi e degli avamposti e, infine, la ricerca dei materiali. 

In State of Decay 2, ogni personaggio è diverso dagli altri, non solo nell’aspetto fisico, ma anche nelle abilità intrinseche e in quei tratti che possono migliorare o peggiorare la situazione in un avamposto. Il cuore del gioco è infatti la comunità e non il singolo, sia grazie alla possibilità di selezionare ogni volta un personaggio diverso per giocare, sia per l’importanza che un gruppo può dimostrare durante un’invasione. Non esistono ovviamente persone perfette, soprattutto in un momento così critico e demoralizzante come la fine del mondo: ogni personaggio ha dunque tratti positivi e negativi, a volte anche estremamente puntigliosi. Ad esempio, una persona potrebbe essere solare e coraggiosa, utile dunque ad alzare il morale del gruppo e a cercare cibo in giro per la mappa. Allo stesso tempo, però, questo stesso individuo avrebbe il difetto di russare durante la notte, privando gli altri di un sonno tranquillo e, soprattutto, rischiando di attirare l’attenzione degli zombie circostanti.

Tutto gioca in un sistema di punteggi positivi e negativi per classificare la situazione globale di un accampamento, quindi occorre capire bene quali siano le caratteristiche dei vari personaggi e scegliere le mansioni più appropriate. A volte, se un’abilità è abbastanza elevata, si può anche specializzare un coinquilino e renderlo estremamente abile in uno specifico compito. In questo modo si tende a migliorare le prestazioni di un settore specifico dell’accampamento, aumentando anche la contentezza globale.

state of decay 2

La gestione delle mura è infatti ugualmente importante per garantire la miglior vita possibile in un ambiente così ostile. Avere letti in meno costringe alcune persone a dormire per terra, con un impatto mostruosamente negativo sul morale. Occorre dunque prendere in mano la planimetria per costruire zone adibite a dormitori, magazzini, torrette e orti per coltivare. Per quest’ultimo tipo di costruzione è necessario trovare persone che sappiano coltivare e altre che siano in grado di uscire dall’accampamento, girare per le strade e trovare semi di piante commestibili. Ovviamente il cibo non cresce senza una certa cura, quindi a regimi più alti diventa essenziale produrlo dentro il recinto, a meno che non si voglia esplorare la mappa in luoghi ancora più lontani.

Nella demo il problema è proprio questo: il cibo scarseggia nella compagnia dei sopravvissuti, dunque occorre uscire e cercarne altro nelle case del paese vicino. È doveroso ricordare che l’accampamento principale di State of Decay 2 è lo stesso del primo capitolo, quindi molti giocatori troveranno già familiari le circostanze e sapranno muoversi con maggiore dimestichezza. Per chi non sapesse invece spostarsi in questa zona, c’è un modo più semplice per sopravvivere: State of Decay 2 supporta infatti il multiplayer, quindi è possibile chiamare un amico a giocare o cercarne altri casualmente per aiutare ed essere aiutati.

Costruire, cercare materiali e interagire in generale col mondo di State of Decay 2 è pericoloso in ogni situazione. State of Decay 2 punisce severamente ogni azione sconsiderata. La ricreazione di un’ipotetica invasione zombie ha infatti molti elementi che potrebbero essere definiti “realistici”, ma di sicuro uno spicca tra tutti: è il rumore, che attira gli zombie anche da grande distanza, provocando temibili orde da affrontare. Per fortuna si può dare ad altri personaggi il compito di costruire e migliorare gli aspetti della base, conquistando avamposti strategici e cominciando un continuo scambio di risorse.

State of Decay 2 allarga il proprio contenuto e diventa ancora più aperto

In tutto questo manca però un filo conduttore, una vera storia che sappia raccontare la vita dei personaggi, legare l’inizio alla fine e creare dunque una trama per cui valga la pena appassionarsi. È stato un difetto del primo capitolo e potrebbe diventarlo anche per il secondo, però è ancora presto per giudicare. Non è stato infatti mostrato nulla della storia, quindi maggiori dettagli potrebbero arrivare più avanti.

Un po’ di lavoro è invece da fare sulla realizzazione grafica, con un frame-rate estremamente ballerino nelle varie situazioni di gioco. Dentro le case si arriva agevolmente a 60fps, ma quando si esce allo scoperto cominciano a comparire i primi effetti di luce, graficamente ottimi, ma pesanti abbastanza per gravare sulla fluidità e rendere scattosa l’esperienza. In un gioco survival dove il pericolo è sempre dietro l’angolo, questo non è permesso. Ancora una volta, però, c’è parecchio tempo per risolvere tutti i problemi e queste demo sono ancora molto precoci nel loro sviluppo.

In ConclusionE3

Le novità di State of Decay 2 sembrano renderlo un sequel gradito per i giocatori già fidelizzati e un ottimo modo per cominciare da parte di quelli novizi. Il suo realismo, per quanto si possa usare questo termine descrivendo un’apocalisse zombie, lo rende un gioco survival molto preciso e appassionante in cui immergersi. La gestione degli accampamenti, dell’inventario e delle costruzioni vanno a braccetto con la grandissima varietà di personaggi e tratti distintivi, per creare un’esperienza imprevedibile e multicolore. Senza parlare della componente multiplayer, molto richiesta dai giocatori e finalmente in arrivo.

State of Decay 2, nonostante qualche difetto dal punto di vista tecnico, potrebbe dunque diventare nuovamente un titolo di spicco per Xbox One e magari portare in auge anche la nuova console di Microsoft.

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