Sound Blaster X Kratos S5 – Recensione

Sound Blaster X Kratos S5 – Recensione
Sound Blaster X Kratos S5 – Recensione

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Probabilmente ai più giovani i marchi Creative e Sound Blaster non diranno molto, ma chiunque abbia vissuto l’era PC negli anni ’90 saprà sicuramente come questo binomio fosse sinonimo di qualità, se non la scelta migliore (ed obbligata) per avere un sistema audio Top sul proprio personal computer. Di anni ne sono passati da allora, al punto che oggi non è più indispensabile avere una scheda audio dedicata sul PC. Questo però non vuol dire che l’azienda di Singapore abbia chiuso i battenti, anzi, oltre a continuare a fare schede audio – che senza dubbio migliorano la qualità di ascolto sia per quel che riguarda i videogiochi che per qualsiasi altro aspetto multimediale – è rimasta al passo con la tecnologia e si è spostata anche su altri prodotti, pur restando sempre nel campo audio. Il Sound Blaster Roar 2 ne è l’esempio lampante, e da quando lo abbiamo recensito tanti altri dispositivi multimediali si sono aggiunti al catalogo Creative: tra questi non potevano mancare diversi sistemi di altoparlanti pensati principalmente per i PC, che non si limitano a fare il loro lavoro, ma offrono diversi accorgimenti che li rendono attuali sotto ogni aspetto.

In questa line-up abbiamo scelto quello che, a nostro modo di vedere, rappresenta il miglior compromesso tra qualità audio ed allo stesso tempo praticità: non dimentichiamo che anche l’occhio vuole la sua parte, ed i set up moderni sono spesso votati all’essenzialità – del resto, non tutti desiderano avere un sistema 5.1 (con una decina di cavi penzolanti) sulla propria scrivania. Il sistema 2.1 Sound Blaster X Kratos S5 sembra proprio sposare questa filosofia: essenzialità, unita a potenza, senza però rinunciare allo stile. Sarà riuscita Creative ad ottenere un risultato soddisfacente? Scopriamolo insieme…

Già dall’esterno della confezione vediamo quelle che sono le caratteristiche principali di queste casse: connessione USB Audio, 24-bit /96 kHz, 60W RMS, uniti all’illuminazione RGB di Aurora Reactive. Quello che troviamo aprendola sono delle istruzioni illustrate che indicano le possibili configurazioni: sebbene il collegamento sia USB, gli altri ingressi permettono di usarlo anche in modalità analogica con praticamente ogni tipo di dispositivo. Subito dopo ci rendiamo conto delle dimensioni generose, non tanto del Sub Woofer (che misura 306 x 220 x 260 mm), quanto dei due satelliti, che ci aspettavamo senza dubbio più piccoli: non stiamo certo parlando di qualcosa di spropositato, ma riteniamo doveroso segnalare le dimensioni esatte, 198.5 x 118 x 120 mm. Oltre ad uno snello manuale d’istruzioni ci sono un cavo USB – Micro USB di tipo B ed un normale cavo di alimentazione, per il collegamento alla corrente. Se le dimensioni possono inizialmente lasciare perplessi, specie chi non ha molto spazio sulla scrivania, una volta tirati fuori il sub ed i satelliti è evidente come la costruzione degli stessi sia di qualità: tutti hanno infatti una piacevole struttura in legno e risultano solidi e resistenti, compreso  il controller remoto.

Districati i diversi cavi, uno per l’alimentazione, uno per il collegamento al PC ed altri due per i rispettivi satelliti, la prima cosa da fare sarà aggiornare il firmware dell’impianto e scaricare il software Sound Blaster Connect, che permetterà di gestire al meglio non solo l’equalizzazione, ma anche le altre funzionalità che nasconde. Una di queste è in realtà tutt’altro che nascosta, e rappresenta senza dubbio uno dei tratti distintivi: il sistema RGB Aurora Active. Siamo ormai abituati a vedere PC pieni di led ed effetti di luce dentro e fuori del case, ma negli ultimi tempi l’illuminazione RGB ha raggiunto anche i dispositivi ad esso connessi, come mouse e tastiera; perché quindi non utilizzarla anche sulle casse? Dobbiamo dire che, anche grazie alla possibilità di personalizzare a piacimento il tipo ed il colore dell’illuminazione (proprio per adeguarlo ad eventuali altri dispositivi dotati della stessa tecnologia), l’aspetto estetico delle Kratos S5 è davvero notevole. L’Aurora Active è gestibile direttamente dall’applicazione desktop ed offre diversi tipi di movimento, la possibilità di sceglierne la direzione e la velocità, oltre naturalmente al colore (potete inserire direttamente la notazione esadecimale) o alle diverse tonalità di colore in base al tipo di effetto prescelto. L’illuminazione andrà in stand by, spegnendosi, dopo un certo periodo di inattività, per poi riaccendersi immediatamente al primo suono riprodotto dal PC. Le casse conservano le impostazioni RGB selezionate, che possono essere cambiate nuovamente con l’applicazione creando anche diversi preset personalizzati, da utilizzare a seconda delle circostanze o dei momenti della giornata.

Le Kratos S5 sanno distinguersi come poche altre casse

I preset non riguardano però solamente l’illuminazione, anche il suono è personalizzabile grazie all’equalizzatore ed all’Acoustic Engine, che va ad aggiungere effetti di surround o di miglioramento del suono. Di base troviamo nel software dei preset dedicati ad alcuni dei giochi più in voga, come Overwatch, Call of Duty: Infinite Warfare, Battlefield 1, Counter Strike e DOTA 2, ma l’intenzione di Creative è quella di permettere all’utente di creare preset fatti su misura per i propri giochi, utilizzando gli effetti disponibili ed anche lo “Scout Mode“. Quest’ultima funzionalità (attivabile in qualsiasi momento anche con un tasto di scelta rapida) è pensata principalmente per gli sparatutto e per permettere di sentire nitidamente suoni al di fuori del campo visivo, come passi, voci o rumori delle armi, e per quindi far sì che l’esperienza sia più realistica ma sopratutto utile ai fini del gioco, permettendo di capire al meglio chi ci circonda o da dove provengono i suoni. Noi lo abbiamo provato con Wolfenstein: The Old Blood (l’attesa per Wolfenstein II si fa sentire) e dobbiamo dire che attivando e disattivando la funzione la differenza si percepiva nitidamente, anche se è lecito pensare che con giochi più “tattici” la resa sia ancora più evidente. Dobbiamo sottolineare come, per quanto lo Scout Mode sia attivabile tramite un tasto di scelta rapida, non appaia nessun indicatore a segnalarci se lo stesso sia attivo o meno.

Tornando alla parte audio, l’equalizzatore ha dei preset che regolano alti e bassi in base ai generi musicali più comuni, ma allo stesso tempo possono essere regolati secondo le proprie preferenze. Utilizzando gli effetti dell’Acoustic Engine sarà possibile sentire in tempo reale la differenza e quindi decidere se applicarli o meno: l’ideale, come detto in precedenza, sarebbe crearsi dei preset in base ai giochi o ai contenuti multimediali riprodotti, ma di default trovate quelle realizzate da Creative e designate appunto alle modalità Cinema, Giochi, Concerto, etc. Infine, proprio per non farsi mancare nulla “multimedialmente parlando“, c’è una parte del software dedicata alla voce che non solo riduce il rumore e la ottimizza, ma permette di modificarla con diversi effetti: collegando un microfono al controller del volume, sarà possibile trasformare la propria voce in quella di un orco, di un bambino o di un robot ad esempio, magari per intimidire i vostri avversari online, o per farsi quattro risate con gli amici.

Un prodotto completo e riuscito sotto ogni aspetto

Il controller, oltre ad essere di ottima fattura con una superficie gommata nella parte inferiore che giova alla stabilità del tutto, svolge in modo esemplare il proprio lavoro, permettere regolare il volume direttamente dalla scrivania e di collegare, appunto, cuffie e microfono. A proposito di connettività, se abbiamo detto che per collegarla ad un PC la soluzione ottimale è quella USB – scelta che garantisce la migliore qualità possibile – ci sono altre soluzioni alternative che consentono di collegarvi ad esempio una fonte audio analogica qualsiasi o ad persino uno smartphone. Gli ingressi audio sono sia di tipo RCA (bianco e rosso) che con un semplice jack da 3.5 mm, e sono entrambi situati dietro il Woofer: soprattutto in quest’ultimo caso, non ci sarebbe dispiaciuto averlo direttamente sul controller.

Dopo questa panoramica sulle funzionalità e le caratteristiche delle Sound Blaster Kratos S5, eccoci però giunti a quello che forse è però l’aspetto fondamentale e più delicato: come si sentono? Non è facile rispondere a questa domanda, o quantomeno spiegarlo a parole, anche perché spesso si tratta anche di un aspetto soggettivo e che va comunque in base alle pretese dell’ascoltatore. L’audio USB già di suo è sinonimo di qualità ed in questo caso a garantire un volume elevato ci sono i 60W RMS, capaci di far sentire la musica in tutta la casa senza nemmeno la necessità di dover mettere il volume al massimo. La possibilità di gestire l’equalizzazione anche tramite il software di Creative permette di farle suonare come si deve in ogni circostanza, senza quindi far prevalere alti o bassi in maniera eccessiva. Ma si sa che un impianto si mette alla prova anche (e soprattutto) ai bassi volumi, e dobbiamo dire che queste casse mostrano le proprie potenzialità anche in questa circostanza, riproducendo un suono pulito e piuttosto dettagliato. Diciamo che le Kratos S5 svolgono il proprio lavoro senza far gridare al miracolo, ma senza nemmeno lasciar spazio ad alcuna critica. Che le usiate per ascoltare musica, guardare un film o per giocare, non vi deluderanno, anzi, si adatteranno per darvi la migliore esperienza audio possibile. Unica nota negativa riscontrata in qualche caso è che, proprio in virtù della connessione USB, nel passaggio da un’applicazione all’altra, potrebbe capitare che vadano in tilt e riproducano suoni distorti: nulla di grave, basta spegnerle col controller e riaccenderle per risolvere il problema in pochi secondi. Chiudiamo la recensione con il prezzo, di 159 euro circa, una cifra giusta a nostro modo di vedere, tenendo conto di tutto ciò che offre questo impianto, con la qualità e la costruzione di un prodotto Creative.

Conclusioni

Quelle che abbiamo davanti non sono delle semplici casse, tanto meno un semplice impianto 2.1. Le Creative Sound Blaster X Kratos S5 sono tutto fuorché semplici, perché a cominciare dall’aspetto estetico sanno distinguersi come poche altre. Il tratto distintivo è senza dubbio il sistema RGB che illumina la parte bassa dei due satelliti, donando loro un look unico ed in linea con la tecnologia attuale. Ma non fermatevi qui, quest’impianto nasconde molto di più: una connessione USB che non solo ne migliora la qualità audio, ma che aggiunge diverse funzionalità e possibilità di personalizzazione – a cominciare dalla possibilità di aggiornarne il firmware, passando per il sistema che gestisce l’Aurora Reactive RGB e finendo con il software che permette non solo di equalizzare l’audio secondo le proprie esigenze o le circostanze, ma anche di migliorarne le prestazioni grazie a diversi effetti.

Casse pensate anche e soprattutto per i videogiocatori, grazie a preset predefiniti per giochi gettonatissimi come Overwatch, oppure alla possibilità di applicare funzionalità che migliorano la resa audio negli sparatutto. Per i giocatori moderni però, quelli che usano il PC a 360° e che non disdegnano la buona musica, riproducibile a volumi alti senza problemi di sorta, con un audio che punta all’essenzialità ed alla qualità, senza ambire alla ricerca del suono stravolgente. Le dimensioni generose dei satelliti potrebbero rappresentare un neo per chi non ha molto spazio, ma queste casse si fanno notare più che altro per l’aspetto estetico e per l’illuminazione RGB. D’altronde l’essenzialità, unita al design sono senza dubbio le due doti vincenti delle Kratos S5, che unite alle features ed alla buona qualità audio, confezionano un prodotto completo e riuscito sotto ogni aspetto.

Good

  • Qualità costruttiva elevata
  • Il sistema RGB Aurora le rende belle da vedere
  • Audio potente e pulito
  • Software completo che le rende adatte ad ogni situazione
  • Buon rapporto qualità prezzo

Bad

  • I satelliti sono più grandi della norma
  • Nel passaggio da un'app all'altra a volte vanno in tilt
  • Non aspettatevi un audio stellare
8.3

Imperdibile

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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