Civilization VI – Anteprima E3 2016

Acquista Ora

Riscriviamo, di nuovo, la storia!

Sid Meier’s Civilization VI
Civilization VI – Anteprima E3 2016

Sid Meier’s Civilization VI offre nuovi modi per interagire con il tuo mondo, espandere il proprio impero sulla mappa, sviluppare la propria cultura e competere con i più grandi leader della storia per plasmare una civiltà in grado di superare la prova del tempo. Impersona uno dei 20 leader storici, tra cui Traiano.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

Los Angeles – Se la storia ha da sempre rappresentato per voi più di una passione, forse siete nel posto giusto. Se poi per voi, come per il sottoscritto, la storia è una ossessione monotematica fatta di date, battaglie, conquiste, sconfitte, accordi diplomatici, (ed il nome Civilization non vi è nuovo) beh… leggete questa anteprima da cima a fondo senza esitare minimamente. Fireaxis Games, sotto l’egida dei ragazzi di 2K, ha infatti annunciato che il 21 Ottobre 2016 tutti gli appassionati di storia potranno tornare, nuovamente, sul campo per ri-scriverla e mutare gli eventi del passato al fine di costruire un futuro ancor più glorioso di quello imminente. Civilization VI sbarcherà infatti in quella data in esclusiva Pc (sistema nativo di questa serie), dando la possibilità a tutti gli appassionati di strategici a turni, di condurre la propria civiltà dagli albori del mondo conosciuto fino all’età dell’informazione combattendo, distruggendo o alleandosi con le civiltà a noi adiacenti con il fine della gloria e della massima espansione. Vediamo dunque cosa attenderci da questo ennesimo capitolo di Civilization, disponibile ben sei anni dopo il suo ultimo precursore, sottotitolato Brave New World.

civ-4-announcement-screenshot-1

Il 2016 segna il venticinquesimo anniversario di Civilization: è infatti dal 1991 che Sid Meier ci fornisce, ad intervalli regolari, la possibilità di partire e di guidare la nostra civiltà dall’età della pietra per condurla, dopo innumerevoli sforzi e battaglie all’apice dell’evoluzione allineando la “finzione storica” da lui messa in atto con il paradigma evolutivo attuale: la corsa allo spazio. Nel corso degli anni, oltre alla saga madre, abbiamo avuto differenti spin-off che ci hanno permesso di andare ben oltre il presente e di colonizzare, dunque, nuovi mondi, con lo scopo di creare civiltà sempre più evolute: questi spin-off non hanno però ricevuto l’interesse della serie principale, ricavando si una nicchia di aficionados non bastante però a garantire una prosecuzione di quella linea evolutiva del franchise. Per questo Fireaxis Games ha deciso di tornare sui suoi passi e proporci, a sei anni di distanza dall’ultimo capitolo “ufficiale “, un ulteriore capitolo, il sesto per la precisione, del franchise principale che, pur nel segno della continuità, ci porta interessanti aggiunte che ci permetteranno di rendere sempre più verosimile ed appassionante  la nostra scalata al successo e al predominio mondiale.

Come da tradizione dovremo costruire le basi della nostra civiltà dall’età della pietra e gestire continue e sistematiche dinamiche evolutive al fine di giungere, dopo millenni di evoluzione, ai nostri tempi e prepararci a conquistare lo spazio. La prassi sarà dunque quella di partire da un piccolo centro urbano e costruire, mediante l’ausilio di costruttori (builders), le fonti di sostentamento principali per la stessa, principalmente campi da coltivare che ci possando dare il minimo necessario al sostentamento della popolazione. Una volta raggiunta una certa autonomia alimentare potremo pensare a potenziare ed espandere la nostra città/civiltà: per far ciò dovremo colonizzare i terreni accanto al nostro avendo la perizia di scegliere accuratamente il posizonamento della novella urbe, tenendo conto della presenza di fonti di approvvigionamento idrico per i futuri raccolti. Teminato l’allestimento del secondo nucleo urbano dovremo, novità di questo episodio, costruire una via di collegamento tra i due microcosmi creati che non saranno più indipendenti ma interdipendenti: va da se che sarà necessario adoperarsi in una adeguata differenziazione delle coltivazioni o della produzione di risorse produttive in modo da permettere interscambi atti a migliorare la qualità della vita di ambo le urbi. Uno sviluppo verticale come quello possibile nelle prime fasi di gioco attirerà, sicuramente, unità nemiche desiderose di appropriarsi delle risorse da noi possedute: sarà dunque necessario costruire un accampamento di matrice militare a metà strada tra le due nostre unità urbane. Civilization VI ci da la possibilità, novità rispetto alle passate iterazioni della serie, di stroncare al nascere queste eventualità, potenziando il nostro esercito ed andando ad attaccare la roccaforte nemica, estirpando dunque alla base i possibili pericoli residenti nella zona di nostra afferenza. Ulteriore novità di questa sesta iterazione è la possibilità di costruire distretti urbani di matrice non strettamente economica quali, ad esempio, distretti religiosi o altro per elevare la qualità della vita dei cittadini: sempre a riguardo, spicca ora la possibilità di dare una precisa identità architetturale alla nostra città mediante la costruzione di monumenti nell’area urbana.

ss_a79c8fabd12e0f1711ac61486c859656d4cd894e-1920x1080

Ennesima innovazione proposta da questo sesto episodio è l’introduzione dei rapporti diplomatici tra civiltà differenti e coesistenti nello stesso ambiente: l’attività di sviluppo economico porterà le civiltà adiacenti ad interessarsi alle nostre produzioni di eccellenza al fine di una cooperazione che possa portare ad una mutuale evoluzione. Intraprendere relazioni diplomatiche con una civiltà altra ci permetterà dunque di venire in possesso di nuovi materiali, a noi sconosciuti che guideranno l’avanzamento della nostra civiltà ancora oltre il punto presente e, cosa ancor più importante, la possibilità di acquisire, dopo debita negoziazione, capacità produttive inerenti materiali, politiche militari, economiche e l’acquisizione di conoscenze inerenti la messa in atto di nuove professioni, dando il via ad una progressione ingegneristica verticale della nostra civiltà: va da se che, intraprendere rapporti diplomatici con una civiltà adiacente alla nostra creerà un cuscinetto atto ad attutire eventuali ingerenze/attacchi da parte di civiltà esterne. Questo almeno fin quando la coesistenza di due grosse civiltà una accanto all’altra non creerà le condizioni per una debita contrapposizione: da qui l’esigenza di radere al suolo la civiltà antistante in modo da guidare ulteriormente l’evoluzione programmata della nostra specie mediante acquisizione di carburante, materiali di lavoro ed ulteriore spazio evolutivo. Parimenti al nostro comportamento di prima, i nemici proveranno a distruggere preventivamente le nostre fonti di ricchezza, in modo da bloccare il nostro processo evolutivo ed avere facilmente ragione di noi. Al termine di queste dinamiche evolutive avremo dunque la possibilità di dedicarci allo sviluppo di tecnologie che porteranno la nostra civiltà all’apice dell’evoluzione e alla futura corsa alla conquista dello spazio.

Civilization VI ha portato a termine la continua ricerca della perfezione.

Civilization torna prepotentemente dopo sei anni e lo fa con un sesto episodio densissimo di novità che vanno a completare una offerta ludico-simulativa già di per suo pingue e dettagliatissima. Civilization VI ha portato a termine la continua ricerca della perfezione e del completamento dell’esperienza di gioco messa in atto dai ragazzi di FireAxis Games: questo sesto capitolo sembra aver spinto ancora oltre, come se fosse possibile, l’asticella dell’accuratezza simulativo-gestionale di una serie che, da venticinque anni a questa parte, non smette di regalare emozioni. Oggi nel booth 2k abbiamo avuto giusto un assaggio di ciò che il prodotto finale potrà offrirci ma, pur nella sua incompletezza, ciò che abbiamo avuto modo di osservare non fa altro che farci desiderare che il tempo che ci separa dal 21 ottobre passi magicamente in modo da permetterci di mettere le mani sopra Civilization VI per poterlo spremere a dovere e poter dunque dare un giudizio definitivo su un titolo che, già da ora, diviene l’oggetto del desiderio per tutti gli appassionati della strategia gestionale.


e3 2016 news

L'Atari 2600 gli aprì una nuova prospettiva di vita; il PC, sin dagli arbori, fu la sua casa natale: dal 2008 è disperso nella wasteland alla ricerca di bamboline della Vault-Tec...

Lost Password