Resident Evil Village è il potenziale, perfetto mix tra action e survival horror

Resident Evil Village

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7.5

Niente male

Resident Evil Village è il potenziale, perfetto mix tra action e survival horror

Un mix di action e survival che promette di rendersi memorabile

Resident Evil Village è il potenziale, perfetto mix tra action e survival horror

Si è chiuso in soli venti minuti lo showcase dedicato in larga parte a Resident Evil Village, nel quale hanno però trovato spazio altri annunci più o meno interessanti. Innegabile però che le ormai prossime avventure dello sfortunato Ethan Winters abbiano monopolizzato l’attenzione: il nuovo trailer pubblicato è stato ottimo sia in termini di indizi sparsi qua e là, sia della presentazione di alcuni dei personaggi che incontreremo.

Alcina Dimitrescu, la signora del castello, spopola già su internet da tempo (e sono sicura che Capcom abbia previsto la cosa agli albori, scegliendo consapevolmente di giocarci su) ma se siete capaci di andare oltre la sua statura e delle forme prosperose, troverete un personaggio intrigante e capace di aprire nuove ipotesi sul mondo di Resident Evil. Quali? È presto detto.

All’inizio del trailer viene mostrato il cosiddetto Ceremony Site dove si terrà la cerimonia menzionata nella telefonata tra Alcina e Madre Miranda – potete vedere le singole aree della mappa nell’immagine sottostante, che è una versione a maggiore risoluzione della mappa in tessuto presente nella Collector’s Edition del gioco. Da questo scorcio notiamo come il piedistallo già mostrato in precedenza, pur in un’inquadratura molto più ravvicinata, su cui sono incisi non solo i simboli delle quattro casate (Dimitrescu, Beneviento, Moreau, Heisenberg) ma anche e soprattutto quello della Umbrella si trova proprio lì, al centro.

Un luogo sicuramente scelto non a caso che lascia l’interrogativo su quale sia il rapporto tra questi nobili e l’azienda farmaceutica (posto si tratti dell’azienda originale e non della neonata Red Umbrella, essendo i colori dello stemma invertiti): sappiamo che la Umbrella è stata fondata negli anni ’60 ma Alcina Dimitrescu vive la sua condizione di “vampirismo” da ben prima e, stando ad alcuni file trovati nella demo Maiden, entro il 1958 ha già trasformato le tre figlie Bela, Cassandra e Daniela. Se i suoi chiamiamoli “poteri” si manifestano prima della scoperta del virus Progenitore, che comunque si trova in Africa, ben lontano dalla Romania, che cosa l’ha resa così? Soprattutto, quale direzione intende prendere Capcom?

Esclusa la parentesi di Las Plaga con Resident Evil 4, attorno al Progenitore e ai suoi derivati è costruito l’universo narrativo di Resident Evil – è letteralmente nato attorno ad esso. Quali implicazioni avrebbe la presenza di superumani antecedenti alle scoperte di Spencer, Marcus e Ashford, e come sono entrate in contatto le casate con l’Umbrella? Indubbio che già dai primissimi secondi questo trailer abbia sollevato ancora più domande di quante non ne avesse già fatte sorgere prima. Ribadisco, Alcina Dimitrescu è senza dubbio un personaggio pittoresco ma c’è molto più di un donnone prosperoso e sono convinta che la gita al suo castello si rivelerà molto soddisfacente. Del resto è un luogo che si apre in modo particolare al concetto di survival tipico dei primi capitoli, con tante stanze ed enigmi da risolvere per arrivare al nocciolo della questione.

Questo ci porta a buona parte di quanto mostrato nel trailer: Resident Evil Village sembrava già avere richiami a Resident Evil 4 ma qui l’impressione si è solo rinforzata. Sembra davvero di giocare allo storico capitolo con Leon in prima persona (e no, non ha niente a che vedere con la discutibile conversione in VR mostrata a fine showcase), in un mix di azione e sopravvivenza che mi è sembrato prendere il meglio dei precedenti Resident Evil. Sono molto fiduciosa sul fatto che l’azione sarà commisurata e non eccessiva come in Resident Evil 6, affiancata da momenti di pura tensione dove il magistrale sound design farà a meraviglia il proprio dovere.

La marcata somiglianza tra questi due capitoli è difficile da interpretare, a maggior ragione con il remake del quarto capitolo in cantiere, ma è possibile che, come Resident Evil VII è stato un benchmark per Resident Evil Village, quest’ultimo a sua volta lo potrebbe essere per il futuro remake: non significa che Resident Evil 4 sarà un rifacimento in prima persona, io resto dell’idea che la trilogia VII, VIII e IX (perché sì, do abbastanza credito sulle voci di una trilogia) siano una buona parentesi per sperimentare un altro approccio alla serie ma non andranno a influire su eventuali altri remake. Sono però convinta che alcune idee implementate in Resident Evil Village potrebbero trovare spazio futuro in Resident Evil 4 remake. Staremo a vedere.

Sui personaggi presentati brevemente preferisco non dire nulla, per quanto abbia molto apprezzato la potenziale caratterizzazione di Karl Heisenberg (l’uomo con il martello, se ve lo state chiedendo) e il suo ruolo molto nebuloso in tutta questa faccenda. Chris Redfield è una tra le maggiori incognite della sceneggiatura e la scena di chiusura del trailer mi ha fatto molto pensare, perché ce lo presenta diverso rispetto a quando lo si vede in casa di Ethan uccidere la moglie Mia: sembra essere in un certo senso tornato il vecchio Chris, combattuto tra cosa è giusto e cosa va fatto. Lo sguardo che rivolge a Ethan prima che il trailer si concluda mi ha colpita perché sembra davvero raccontare tanto di lui. Inoltre, mi ha fatto sorgere il dubbio che la descrizione sotto il trailer postato nel canale ufficiale YouTube di Resident Evil, “How far would you go to save someone you love?” possa riferirsi a lui e non Ethan, come finora ci hanno fatto credere.

Insomma, nel complesso non ho solo apprezzato parecchio il montaggio del nuovo trailer, mi è altrettanto piaciuta la presentazione del gioco e l’introduzione, a sorpresa, della tanto agognata modalità Mercenari arricchita da qualche tocco alla Resident Evil Village: senza provare con mano è difficile avere una idea precisa, tuttavia le implementazioni quali il Negozio tra un’area e l’altra e le Abilità, all’interno dei livelli stessi, per migliorare Ethan o le armi in suo possesso, puntano a un’esperienza molto più adrenalinica di quelle che ci hanno accompagnato in passato.

Certo, sembra sacrificare la componente co-op che ha reso Mercenari di Resident Evil 5 la migliore versione di questa modalità ma, a un primo sguardo, mi sembra abbia saputo ben compensare questa “mancanza”. La mia impressione è che Resident Evil Village sarà un capitolo molto più completo, ampio e ricco rispetto al precedente VII, che ha fatto un po’ da banco di prova, e potrebbe persino “scalzare” Resident Evil 4 dall’Olimpo dove è stato giustamente posto a suo tempo. Ma lo vedremo in sede di recensione.

Per quanto riguarda il resto della presentazione, ho apprezzato la presentazione di Infinite Darkness con data di uscita, nonostante qualcosa nella resa di Claire Redfield non mi convinca appieno. Sul film live action non mi pronuncio finché non mostreranno almeno un trailer, non sono tuttavia minimamente fiduciosa sul tipo di operazione e sulla supposta fedeltà ai videogiochi: unire assieme primo e secondo capitolo in un solo film è troppo, senza contare le premesse narrative e i personaggi che mi sono apparsi molto fuori fuoco per un progetto che “non vuol far sentire la mancanza dei videogiochi agli spettatori”. Anche qui, solo il tempo potrà dirci se per una volta cinema e videogiochi riusciranno a mettersi d’accordo.

Chiudere la presentazione con l’annuncio di Resident Evil 4 in VR è stato… non so nemmeno bene come definirlo. Non capisco la ragione per cui riesumare ancora una volta un gioco che ormai sta seguendo l’esempio di Skyrim e ce lo ritroviamo su ogni piattaforma possibile: la resa è tutto fuorché piacevole, anche perché si parla di un gioco nato in terza persona e convertito, piuttosto malamente, per la prima. Resident Evil VII ci ha mostrato fino a che punto la VR sia uno strumento dall’enorme potenziale per convogliare determinate esperienze, e sono sicura che nel caso di PSVR 2 il gioco di lancio potrebbe essere proprio Resident Evil Village, scegliere di portare un gioco ormai datato è che poco ha a che spartire con l’avventura originale di Ethan mi è sembrato un inutile passo indietro.

A maggio ci aspetta un indimenticabile viaggio nell’incubo

Un po’ come Resident Evil Re:Verse, unica macchia sul percorso altrimenti validissimo di Capcom e dimostrazione che un multigiocatore in salsa Resident Evil non è ancora nelle loro corde. Se Resident Evil: Resistance aveva del potenziale sfruttato però male, questo non ha proprio le basi per rendersi appetibile. Un vero peccato, ma il focus principale di questo showcase è stato Resident Evil Village, e su quello Capcom non ha minimamente deluso: a maggio ci aspetta un indimenticabile viaggio nell’incubo, ne sono sicura.

Resident Evil Village arriverà su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC il 7 maggio. Potete pre-ordinare la vostra copia a questo link.

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Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

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