Pocket Operator PO-20 Arcade – Recensione

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Pocket Operator PO-20 Arcade – Recensione
Pocket Operator PO-20 Arcade – Recensione
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Avete presente quando vedete qualcosa e, anche se non avete la benché minima idea di cosa sia, questa vi colpisce e vi attrae profondamente? No, non parliamo di donne in questo caso, ma di un piccolo “aggeggio”, dalle grandi potenzialità: il pocket operator. Lo abbiamo visto girovagando su internet e vuoi per lo schermo LCD stile Game & Watch, vuoi per la scritta “Arcade”, ben in vista sul modello PO-20, ci siamo immediatamente documentati per capire cosa fosse quello strano oggetto. A prima vista può sembrare una calcolatrice, ma in realtà si tratta si un “micro synthesizer and composer, in parole povere un sintetizzatore che vi permette anche di comporre musica. E sì, è davvero micro, sia nelle dimensioni, che nel prezzo, 69 euro che a nostro modo di vedere, per quanto riesce a fare, è davvero una cifra irrisoria.

Quella che leggerete non sarà la recensione di un esperto in materia, ma quella di un videogiocatore che ama la musica in (quasi) ogni sua sfaccettatura, a cui piaceva “creare” musica ai tempi di MTV Music Generator 2 per PlayStation, e con una certa attrazione verso qualsiasi cosa abbia a che fare con il retrogaming. Crediamo che molti lettori di GameSoul rientrino in questa categoria, o in alcune delle caratteristiche di chi vi scrive, per cui siamo certi che possa farvi piacere scoprire questo oggetto delle meraviglie. Prima di passare alla recensione vera e propria vorremmo però togliervi subito il dubbio principale che forse ancora balena nella mente di molti di voi: a cosa serve questa simil-calcolatrice?

La risposta è semplice: serve a fare musica. Musica elettronica/chiptune con sonorità arcade/anni 80, si capisce, utilizzando i suoni, le sequenze, gli accordi e gli effetti pre registrati in questo modello. Potrete usare i preset esistenti e “suonarli” come se foste un DJ, aggiungendo effetti e mixandoli; oppure potrete creare da zero le vostre basi, i vostri loop e le vostre melodie. Se fare quanto appena detto non vi interessa minimamente, potete anche cambiare pagina e tornare a qualcosa di più canonico, altrimenti continuate a leggere, perché questo aggeggino ha diversi assi nella manica.

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La linea completa dei Pocket Operator. Si possono collegare tra loro per mescolare le loro sonorità

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Il case del PO-20, acquistabile separatamente

Il pocket operator PO-20 Arcade è solo uno dei tanti della famiglia pocket operator (prodotta dagli svedesi Teenage Engineering), composta da due serie di tre diversi dispositivi ognuna. Fa parte della seconda serie, insieme al PO-24 Office (per restare in tema calcolatrici) ed al PO-28 Robot. Nella prima serie invece ci sono il PO-12 Rhythm, il PO-14 Sub ed il PO-16 Factory. Già dai nomi potete intuire quali siano le sonorità di ognuno: ad esempio quello Rhythm è una sorta di drum machine, e comprende suoni adatti a creare principalmente basi ritmiche – il “tunz tunz” per capirci.
Dal punto di vista estetico sono tutti uguali: a cambiare è il nome, ciò che viene raffigurato sul display – ovviamente coerente con il nome del device – ed il colore di alcuni particolari, come i simboli, le scritte ed i due “tweak” (le rotelline). Tutti i modelli sono venduti senza case (che può essere comprato separatamente a 39 euro), ma questo non implica alcuna limitazione a livello funzionale, anzi, a nostro modo di vedere questo aspetto “naked” lo rende davvero particolare, alternativo ed indie. Certo, con il case diventa più solido e trasportabile, per non parlare del guadagno in termini di integrità, ma siamo sicuri che visto il prezzo del case preferirete investire qualcosa in più per comprarne un altro modello da affiancare a quello che avete. Potrete usarlo sia tenendolo in mano come fosse uno smartphone, sia poggiandolo da qualche parte grazie alla molla/stand pieghevole che si trova sul retro. Sempre sul retro troviamo anche il vano batterie (viene alimentato con due mini stilo che restano visibili, non incluse nella confezione) ed due entrate per jack da 3.5mm, una IN ed una OUT. La prima vi servirà per collegarlo altri pocket operator, ma anche a qualsiasi altra fonte musicale, mentre alla seconda potrete collegare delle cuffie, delle casse, oppure potrete usarla per collegarlo ad esempio ad un PC/Mac/iPad per registrare le vostre creazioni. Cosa importantissima, sotto lo schermo c’è un altoparlante integrato, che vi permetterà quindi di usarlo senza alcun accessorio aggiuntivo.

Non abbiamo scelto il modello Arcade solamente per l’attinenza al mondo videoludico, quanto perché crediamo che a livello di parco suoni ed effetti, sia quello più completo per iniziare e per funzionare “stand alone”. Eh sì, perché i vari modelli si possono unire per creare composizioni ancora più complesse e per unire le diverse tipologie di suoni che caratterizzano ognuno di essi. Il nostro consiglio, nel caso in cui voleste avventurarvi in questo mondo, è però quello di cominciare da uno e capire se fa al caso vostro o meno. Proprio per questo ora proviamo a spiegarvi a livello pratico come funziona.

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Sta nel palmo di una mano, ma è potente e soprattutto divertente

Il PO-20 si presenta in una confezione essenziale quanto l’estetica del device stesso; una guida pratica all’utilizzo è stampata direttamente sull’interno della confezione ed il vero “manuale” d’uso è un foglietto che sembra uno di quelli usciti da un medicinale qualunque. Diciamo che le istruzioni basilari ci sono tutte, ma c’è bisogno di un po’ di spirito di improvvisazione (e soprattutto tempo) per riuscire a padroneggiare e memorizzare i vari passaggi.
Una volta inserite le pile, il PO-20 si accenderà ed attraverso i due tweak potrete regolare l’orario: avete capito bene, fa da orologio ed ha addirittura la funzione sveglia. Non esiste un interruttore ON/OFF, il device dopo un po’ di tempo di inutilizzo va in stand-by e resta acceso solo il display con orario e qualche altro dettaglio. Per accenderlo basterà premere un tasto qualsiasi. Il produttore dice che le pile dovrebbero durare un mese, quello che abbiamo potuto constatare è che il livello di carica dopo qualche ora di utilizzo, è ancora sopra il 90%.

A proposito di tasti, anche se a prima vista sembrano un’accozzaglia di tasti uguali, sotto di ognuno c’è una scritta che ne indica la funzione, e dopo un certo periodo di utilizzo non solo vi sarà più facile distinguerli, ma imparerete anche a quale suono o funzione corrispondono senza bisogno di leggere. Partendo dalla parte alta sinistra ed andando verso destra troviamo prima tre tasti che serviranno a scegliere il suono, la sequenza ed il tempo, e poi i due Tweak, che hanno diverse funzionalità a seconda di quando ed in contemporanea a cosa si usano. Sotto poi troviamo 16 tasti numerati, che corrispondono ad altrettanti suoni, effetti o sequenze (ma che con alcune combinazioni non si fermano solo a questo utilizzo). Sulla destra poi ci sono quattro tasti, uno per gli accordi, uno per gli effetti speciali, il tasto play (e stop) ed il tasto write, che servirà per “salvare” i vostri loop e creare quindi la vostra musica. Queste sono le funzioni base, ma combinandoli tra loro otterrete altri suoni, effetti o funzioni particolari, che solo utilizzandolo a lungo e con buona esperienza riuscirete a padroneggiare.

Riuscire a capire e fare tutto da subito è impossibile, per cui la prima cosa da fare è premere il tasto play e cominciare a premere tasti, non del tutto in maniera casuale, ma cercando (con il manuale accanto) di capire cosa si stia facendo. Seguendo il manuale potrete già dopo un quarto d’ora iniziare a “fare musica”, o meglio, a rendere vostri e personalizzati i suoni che usciranno dall’altoparlante del PO-20. Una volta capiti i concetti base infatti, anche se non si sa bene a quali suoni o sequenze corrisponda un tasto, potrete variare base, aggiungere effetti, accordi, suoni, e quindi creare un mixaggio tutto vostro, che sicuramente vi stupirà.

il PO-20 non contiene un mondo di varianti, bensì un universo di suoni e strumenti per realizzare musica

Scegliete una sequenza, premete il tasto play e la musica inizierà ad andare. Queste sequenze si chiamano “pattern” e sono composte da 16 “step” che vengono suonati all’infinito uno dopo l’altro. Potrete aggiungere i “punch-in sounds”, che sono degli effetti pescati direttamente dai videogiochi arcade degli anni ’80 e che si attivano ogni volta che premete su uno dei 16 tasti, ma se volete rendere il tutto più melodico, potrete aggiungere una sequenza di accordi (chords), che influirà sulla melodia preesistente ma anche sui suoni che andrete ad inserire in tempo reale. Aggiungete poi qualche effetto speciale al momento giusto, di tanto in tanto cambiate sequenza e vi sentirete dei veri DJ.

  • La confezione del PO-20 Arcade

Sfruttare le sequenze predefinite, variarle e metterci suoni per movimentare il tutto, è il primo passo da compiere, e più lo farete, più prenderete confidenza con il device. Inizialmente penserete di avere un mondo di varianti con cui suonare, ma probabilmente dopo un po’ vi renderete conto di suonare sempre gli stessi “pezzi”. E sarà allora che vi inizierete a domandare se e come potrete anche “creare” della musica tutta vostra. Noi, per capire bene come fare, ci siamo affidati al sito internet dove grazie a qualche immagine in più, le istruzioni sono più chiare. Ed è stato a quel punto, quando abbiamo iniziato a capire quali fossero le reali possibilità offerte da quella “specie di calcolatrice”, che suono dopo suono siamo riusciti a creare la nostra base musicale; è stato in quel momento che abbiamo realizzato che il PO-20 non conteneva un mondo di varianti, bensì un universo di suoni e strumenti per realizzare musica, nel palmo di una mano. Certo, badate bene, il tutto è limitato alla musica elettronica, ma la facilità con cui potrete sentirvi dei “musicisti” ed ottenere buoni risultati, è davvero disarmante.

Divertente, immediato e creativo, capace di farvi entrare in un loop musicale il cui limite è la vostra creatività.

Crediamo di non aver ancora raggiunto la massima padronanza del PO-20, e probabilmente non ci arriveremo mai, ma anche noi che non siamo esperti musicisti siamo riusciti a creare delle sequenze nostre, a fare musica. Ma soprattutto, ci siamo divertiti ed abbiamo ancora voglia di suonare e migliorarci, per creare i pezzi che potrebbero diventare la colonna sonora del gioco che sogniamo di realizzare da una vita. Inoltre solo dopo ci siamo accorti che grazie alla Line-IN potevamo collegare qualsiasi fonte audio (ci abbiamo collegato un Game Boy), per provare a remixare i nostri brani preferiti.
Noi siamo abituati a recensire videogiochi e se volessimo adattare questa recensione a quella di un videogioco, in sintesi lo faremmo così: quello che abbiamo tra le mani (in tutti i sensi) è un prodotto accattivante dal punto di vista grafico/estetico, potrebbe non piacere a tutti il suo stile “indie”, ma in quel caso potrete comprare il case. Si tratta poi di un prodotto davvero immediato, ma allo stesso tempo profondo, con una giocabilità indiscutibile ed una longevità elevatissima, almeno per chi vuole andarci a fondo. Il comparto sonoro poi è da 10, sia dal punto di vista della qualità (buono l’altoparlante integrato e con un volume molto alto, considerate le dimensioni), sia – e soprattutto – della quantità di suoni (tutti dannatamente arcade) e delle possibilità offerte da un device che costa proprio quanto un gioco AAA.

Forse il modo migliore per capire come funziona e se faccia davvero al caso vostro è guardare qualche video che mostri cosa riesce a fare quella che molti continueranno a vedere come una calcolatrice, ma di cui tanti altri come noi, si innamoreranno a prima vista. Qui sotto trovate un video dei produttori in cui creano dal nulla il loro loop, mentre a questo link trovate una nostra improvvisazione di mixaggio.

Conclusioni

Se amate la musica, ma soprattutto se amate fare musica, continuate a leggere. Se non vi fate problemi di generi musicali o comunque non disdegnate la musica elettronica, siete sulla buona strada. Se poi avete qualche annetto sulle spalle come il sottoscritto e tutto ciò che è retro(game) e che vi fa tornare in mente le sale giochi e soprattutto gli anni ormai passati, avete fatto centro e forse avete trovato il regalo di Natale perfetto.

Poco costoso per tutto quello che offre, solo 69 euro per un sintetizzatore e sequencer tascabile con una miriade di suoni e strumenti per suonare e realizzare da zero dei pezzi musicali chiptune. Divertente, immediato e creativo, capace di farvi entrare in un loop musicale il cui limite è la vostra creatività. È anche espandibile con gli altri device della stessa linea, per aumentare il range di suoni, stili ed effetti nel caso in cui ciò che offre non vi bastasse. In ogni caso, se tutto ciò che avete appena letto o visto nei video, vi ha fatto salire la smania di possederne uno, siamo sicuri che non ne rimarrete delusi. Anzi, lo amerete alla follia, anche quando deciderete di usarlo semplicemente come sveglia sul vostro comodino, tanto bello, indie e retro che è.

Good

  • È molto semplice e divertente iniziare a "suonare"
  • Ma permette di spingersi in composizioni proprie
  • Le sonorità sono dannatamente Arcade
  • Prezzo irrisorio per tutto ciò che offre

Bad

  • Portatile, ma delicato da trasportare
9

Superbo

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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