Namco Museum Archives Volume 1 & 2 – Recensione

Un tuffo nel passato

Namco Museum Archives Volume 1 & 2 – Recensione
Namco Museum Archives
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Nella storia videoludica, Namco (ora parte della holding Bandai Namco) è sicuramente tra le software house più longeve, capace di sfornare prodotti diventati delle vere e proprie icone del settore. Ci sovvengono dalle teche della nostra memoria prodotti come Galaxian, Pac-Man, Galaga e Xevious, vere e proprie opere d’arte dalle note nostalgiche che hanno fatto la fortuna della console più amata degli anni ’80: il NES.

Inutile negare che Namco Museum Archives Volume 1 & 2 siano prodotti riservati quasi esclusivamente ai più nostalgici, per coloro che si sentono giovani dentro e che hanno il desiderio irrefrenabile di tornare indietro nel tempo per almeno un paio d’ore.

Tuttavia i due pacchetti offriranno alcuni giochi inediti mai pubblicati in Occidente, le classiche funzioni di rewind e una divertente reinterpretazione a 8 bit di Pac-Man Championship Edition, “demasterizzata” per l’occasione (un’idea geniale! ndr).

Namco Museum Archives

Conoscere a menadito ogni singolo gioco della Namco Museum Archives Vol 1 & 2 è dura, poiché non tutti avevano la fortuna di possedere il NES e reperire i videogiochi poteva risultare un’impresa più dura del previsto: infatti molte volte ci siamo ritrovati per le mani titoli mai sentiti che tuttavia sono diventati i nostri migliori compagni di merende.

Chi vi scrive ha giocato alcuni dei titoli di questa raccolta da bambino su un Commodore 64 (ancora custodito gelosamente, ma non ditelo a nessuno) dopo interminabili quanto piacevoli tempi di caricamento a discapito di qualche Game Over di troppo.

Questo significa che i 20 giochi raccolti nei due volumi di Namco Museum Archives sono rivolti a un giocatore più “vissuto”, a colui che custodisce dei ricordi che meritano di essere catalogati all’interno di un museo nostalgico. Il primo titolo che abbiamo provato con estremo piacere è stato Splatterhouse: Wanpaku Graffiti, un vero e proprio inedito mai distribuito in Occidente. Secondo capitolo della saga di Splatterhouse, Wanpaku Graffiti si presenta come un beat ’em up dalla vena umoristica parodiando i film horror legati alla cultura pop degli anni ’80. Un videogioco caratterizzato da un’azione fluida e veloce che ancora oggi ha un suo perché.

Namco Museum Archives

Non nascondiamo di aver fatto uso dei salvataggi rapidi e della comoda funzione “Rewind”, che permette di mandare indietro il tempo e riprovare più volte qualora avessimo fatto un passo falso. Queste ben note funzionalità si applicano a tutti i venti titoli delle raccolte, venendo incontro a tutti i giocatori che vogliono godersi con tranquillità queste esperienze.

Tra gli inediti troviamo anche Dragon Spirit: The New Legend, uno sparatutto verticale sulla falsa riga di capisaldi come 1942 e Tiger Heli. Un genere che ci piace assai, soprattutto se invece di un’astronave ci si ritrova a “pilotare” un drago che spara autentiche palle di fuoco.

Namco Museum Archives Volume 1 & 2 sono riservati quasi esclusivamente ai più nostalgici

La varietà dei giochi scelti e l’introduzione di perle sconosciute dalle nostre parti rendono le due raccolte Namco Museum Archives interessanti per certi versi, anche se ci dispiace constatare che alcuni titoli sono stati già proposti nella Namco Museum Arcade Pac. Inoltre, queste raccolte potevano anche essere distribuite in un’edizione scatolata (molto ambita dai collezionisti). In genere non vediamo mai il mancato arrivo di un’edizione pacchettizzata come un contro, ma in questo caso, essendo delle “canaglie nostalgiche”, sarebbe stato davvero apprezzata.

Namco Museum Archives

Un bonus gradito è sicuramente Pac-Man Championship Edition, “demasterizzato” per l’occasione per renderlo a tutti gli effetti un videogioco a 8 bit. Le regole restano sostanzialmente le stesse dell’edizione originale Championship, che si presentava come una versione moderna con regole aggiornate.

Le due raccolte Namco Museum Archives presentano diverse impostazioni grafiche per rendere le vecchie glorie ancora più piacevoli: effetto anti-aliasing e lo scan lines (le vecchie linee di scansione su monitor a tubo catodico). Il menù di selezione tuttavia ci è sembrato abbastanza spartano e senza nessun extra, e non ci ha restituito quell’intenso feeling che queste opere immortali meritano. Non riusciamo tuttavia a comprendere i motivi della suddivisione in due parti: probabilmente unirle in un’unica grande raccolta sarebbe stata una scelta più condivisibile.

Conclusioni

Scavare nei cassetti dei ricordi in cerca di un vecchio videogioco ci fa ricordare perché amiamo questo medium. Le raccolte Namco Museum Archives Vol 1 & 2 tuttavia solo in parte nell’intento di farci “morire di nostalgia” e suscitare in noi emozione forse un po’ assopite ma mai svanite.

Aver avuto modo di giocare, per la prima volta dalle nostre parti e con una localizzazione inglesizzata, esponenti arcade inediti come Dragon Spirit: The New Legend, Mappy-Land e Splatterhouse: Wanpaku Graffiti è stata una bella sorpresa, senza parlare del bonus 8bit di Pac-Man Championship Edition.

Purtroppo alcuni dei titoli presenti sono stati proposti in altre compilation e potrebbero quindi frenare qualche appassionato dei giochi retrò. Non aiuta la mancanza di un’edizione pacchettizzata, versione più appetibile per gli appassionati. Inoltre, alcuni titoli non sono invecchiati benissimo e (ahinoi) non danno il meglio di loro in questo 2020 videoludico prossimo alla next-gen.

Good

  • Finalmente alcuni inediti mai pubblicati fuori dal Giappone
  • Classici senza tempo da (ri)scoprire
  • La versione demasterizzata di Pac-Man Championship Edition

Bad

  • Nessun extra e menù troppo anonimi
  • Assente un'edizione retail
  • Qualche gioco non è invecchiato benissimo
6

Discreto

Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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