Like a Dragon: Ishin! – Recensione

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Tra rivoluzione e rinnovamento.

Like a Dragon: Ishin! – Recensione
Like a Dragon: Ishin! – Recensione
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La famosissima saga di Yakuza cambia nome iniziando proprio con l’arrivo in Occidente, e finalmente aggiungeremo, di Like a Dragon: Ishin!. Un cambio legato soprattutto a delle scelte narrative, così come affermato dall’Executive Producer Yokoyama Masayoshi di Ryū Ga Gotoku, legate alla malavita e non più solo alla Yakuza.

E di titoli in arrivo ce ne sono parecchi, tra cui Like a Dragon Gaiden (incentrato su Kiryu dopo gli eventi di Yakuza 6), Like a Dragon 8 (il sequel del titolo con Kasuga Ichiban) e il remake/remaster di Like a Dragon: Ishin!. Perdonateci la piccola digressione piuttosto voluta, ma è stata utile per fare il punto sul futuro della saga da qui in poi.

Poco fa abbiamo appunto definito Ishin! con due parole specifiche: ovvero remake e remastered del quasi omonimo titolo (Ryū ga Gotoku Ishin!) del 2014. Questa scelta non è casuale in quanto lo stesso team di sviluppo non ha voluto ben definirla, affermando di aver creato qualcosa di appassionante ampliando la formula con nuovi personaggi e qualche modifica al combat system.

Like a Dragon: Ishin! dunque è un vero thriller storico d’azione ambientato nella Kyo (ora conosciuta come Kyoto) del 1860, un’epoca in cui i samurai stavano quasi per uscire dalle scene. Dal canto nostro ci ritroveremo nei panni del cosiddetto “eroe” con l’obiettivo di rovesciare lo shōgun e portare il Giappone verso un’era più radicale.

Cosa ci dice la storia? Dopo secoli di pace, in tutto il Giappone è prevista una guerra civile. I lealisti imperiali vogliono riverire l’imperatore, combattere la dittatura militare e chiudere le frontiere all’influenza straniera. Il governo al potere, il bakufu, ha mobilitato forze di polizia speciali per mantenere l’ordine.

Ma nella capitale c’è un uomo, un samurai che viene accusato di aver ucciso una persona a lui cara, che rinuncerà al suo nome per scoprire l’identità dell’assassino tra le fila della famigerata Shinsengumi.

Ishin non è altro che uno spin-off concepito con amore e conoscenza della storia del Giappone, che mette in scena un’avventura romanzata con le fattezze dei protagonisti della saga di Yakuza come, per l’appunto, Kazuma Kiryu.

Like a Dragon: Ishin! è una profonda esperienza ambientata negli ultimi anni dell’Edo bakufu

La nostra epopea ha inizio, ma non crediate che l’esperienza sia solo legata a una mera vendetta. Il percorso che attende Sakamoto Ryoma sarà ricco di cose da fare, di persone da aiutare, di storie da ascoltare e di attività collaterali da completare che non ci lasceranno mai tempi morti. In poche parole, bisogna godersi ogni singolo spunto che Kyo ha da offrire e coglierlo al balzo per immedesimarsi completamente in questo suggestivo periodo storico.

Ma lungo questa strada ci saranno tanti banditi, ronin e canaglie di vario genere che vorranno il nostro scalpo per svariati motivi. Ed è qui che dovremo sfoderare il moveset migliore tra i 4 a disposizione: spadaccino, pistolero, danzatore selvaggio e attaccabrighe (anche con una variante dell’arma bianca).

Ogni stile presenta dei pro e dei contro e starà al giocatore capire come alternarli in base ai cattivoni di turno. Nella maggior parte dei casi ci affideremo allo spadaccino, utile soprattutto negli scontri mortali 1v1, mentre la danza folle è uno stile con spada sguainata e pistola alzata che può squarciare schiere di nemici a velocità elevata: il contro è che saremo molto più scoperti e il danno ricevuto sarà maggiore.

Le vittorie, così come avviene negli altri capitoli della saga, ci garantiranno non solo delle sonanti monete (ryo e mon, dopotutto siamo nel 1867) da spendere un po’ ovunque, ma ci daranno la possibilità di sbloccare delle sfere dell’anima passando di livello. Queste ultime saranno utili per migliorare le tecniche, aumentare la salute massima e ottenere svariati vantaggi.

Per ogni samurai, o ronin in questo caso, è di vitale importanza mantenere la propria lama sempre affilata o, perché no, optare per qualcosa di più adeguato. In ogni momento, potremo recarci dal fabbro per migliorare il nostro equipaggiamento creando nuovi oggetti partendo da quelli che possediamo, oppure potenziarlo inserendovi dei sigilli.

Ci servirà ovviamente del denaro, dei materiali specifici e nuovi sigilli, sbloccabili compiendo attività in giro per la città (per questo vi dicevamo di non trascurare nulla). I potenziamenti inoltre ci consentono di infliggere anche danni da stordimento, bruciatura e avvelenamento: vantaggi che potrebbero far la differenza in alcune battaglie.

In qualsiasi momento (dal capitolo 5 in poi) potremo dedicarci alle missioni speciali, ovvero scendere in campo in studiati dungeon e compiere le missioni più segrete impartite dalla corte marziale, tra cui identificare le fazioni anti-bakufu. Potremo schierare diversi soldati per ogni stile (le carte Trooper Card) che ci doneranno potenziamenti in attacco, salute e difesa.

Portare a termine i dungeon darà i suoi frutti, incluse armi da smontare oppure oggetti ancora più prelibati. Le abilità soldato attivabili in combattimento potranno essere usate anche nel corso dell’avventura di Ryoma per ottenere delle combinazioni esuberanti e dirompenti. Vi diciamo che tra le carte speciali sono presenti anche dei prodigiosi cameo come Kenny Omega (Wrestler conosciuto anche nella New Japan Pro-Wrestling) e Rahul Kohli (noto per la serie televisiva iZombie).

Se dovessimo definire Like a Dragon: Ishin! diremo che si tratta di un remastered plus, in quanto, nonostante siano stati apportati dei miglioramenti evidenti al combat system che risulta altresì molto avvincente, la legnosità dei movimenti di qualche generazione fa si avverte pad alla mano. Non solo, a volte le telecamere giocano brutti scherzi all’azione facendo perdere il ritmo della concatenazione. Tuttavia non sono problemi che compromettono la giocabilità del titolo.

Le tante attività collaterali non lasciano neanche un momento di inattività.

Per quanto riguarda la fluidità, su PlayStation 5 il titolo gira a 60 fps rock solid e non presenta problemi grafici, a parte alcune sezioni in cui si avverte un leggerissimo pop-in tra i (velocissimi) caricamenti tra una zona e l’altra. Per quanto riguarda i volti dei personaggi è stato fatto un ottimo lavoro, ricostruiti in modo eccellente e in linea con le ultime tecnologie di rendering dello studio.

Il fiore all’occhiello di Like a Dragon: Ishin, oltre a una narrativa cinematografica sempre sopra le righe (poi ovviamente de gustibus), risiede nei piccoli aspetti di routine quotidiana, come i legami con i commercianti, amicizie con i cittadini, la pesca, un locale dove cantare (tipo Karaoke), i mini game e soprattutto la “Another Life”.

In cosa consiste quest’ultima? In qualsiasi momento potremo recarci nella nostra casa fuori città e diventare dei veri e propri fattori. Potremo dunque dedicarci all’attività agricola pianificando il raccolto e cucinare ciò che abbiamo prodotto insieme al pesce e altre merci acquistate in città (i piatti realizzati daranno dei vantaggi non indifferenti). Another Life rappresenta anche una “rendita fissa”, perché tutto ciò che andremo a produrre potrà essere commerciato: avere qualche ryo in più nel borsello non è mai sbagliato.

Insomma, lo avrete capito, Like a Dragon: Ishin! è una profonda esperienza ambientata negli ultimi anni dell’Edo bakufu, emozionante e farcita di attività complementari ben gestite e utili ai potenziamenti. I quattro stili di combattimento ci fanno capire come l’influenza estera fosse molto radicata nell’era Bakumatsu e come l’utilizzo di pistole e revolver fosse necessario anche per un samurai.

Se ve lo stesse domandando, l’intera esperienza è completamente localizzata in italiano (con audio in Giapponese) e presenta solo qualche piccolissima imprecisione nell’adattamento. RGG ci mette dinnanzi a 5 livelli di difficoltà, il cui picco (ovvero Ishin) darà del filo da torcere ai giocatori più motivati.

Conclusioni

Quando le speranze di vederlo approdare in Occidente erano pressoché nulle, ecco che SEGA e Ryū Ga Gotoku ci portano questo romanzo d’azione interattivo, condito da quel pizzico di “follia” nipponica, sulle nostre console (incluse PS4 e Xbox One) e PC.

Questa nuova versione, da noi definibile più come una remastered plus, apporta dei convincenti miglioramenti alla formula originale, garantendo non solo i 60 fbs stabili (su console di nuova generazione) ma anche una resa grafica in linea con le ultime produzioni dello studio. Sono altresì presenti alcuni piccoli glitch grafici e momenti in cui si avverte un po’ di pop-in.

Rispetto all’originale non ci sono aggiunte e il combat system, nonostante alcune implementazioni, risulta un po’ legnoso rispetto a titoli più attuali come Lost Judgment. Bisogna anche ammettere che qui il combattimento è perlopiù con armi bianche, quindi molto più ragionato e basato sul trittico attacco/difesa/schivata valorizzato maggiormente dall’uso delle Trooper Card.

Ci siamo molto divertiti a vivere questa storia di vendetta nell’era Bakumatsu, condita da tante attività collaterali che non ci hanno lasciato neanche un momento di inattività: tra potenziamenti, vita di campagna e aiutare i cittadini in difficoltà.

Si tratta dunque di un’esperienza che dovrebbe scoprire non solo ogni amante della cultura e della storia giapponese, ma anche coloro che cercano un buon hack ‘n’ slash all’insegna di colpi dall’arma bianca.

Like a Dragon: Ishin! è disponibile da GameStop.

Good

  • Una versione ben curata e adattata alle console moderne
  • Tanta azione con ben 4 stili di combattimento
  • Attività collaterali divertenti e ben inserite
  • Una storia cinematografica tutta da vivere
  • Finalmente Ishin arriva anche in Occidente

Bad

  • Sistema di combattimento un po' datato e a tratti legnoso
  • Telecamere di gioco non sempre perfette
  • Qualche piccolo glitch grafico
7.8

Niente male

Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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