Guardians of the Galaxy – The Telltale Series – Recensione Ep.1

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"Tangled up in Blue" rappresenta un ottimo inizio per i Guardiani.

Guardians of the Galaxy The Telltale Series
Guardians of the Galaxy – The Telltale Series – Recensione Ep.1

Guardians of the Galaxy - The Telltale Series è il nuovo gioco a cinque episodi ambientato nell'universo dei fumetti creato da Dan Abnett e Andy Lanning.

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Telltale Games è oramai diventata celebre per le sue storie raccontate in un modo unico che ha ridato vita ad un genere probabilmente in discesa. L’abilità narrativa dello studio ha fatto emergere i loro titoli, che non brillano per grafica strabiliante o meccaniche innovative, ma che sanno coinvolgere il giocatore in un intreccio di storie che ha quasi sempre convinto pubblico e critica in egual modo.

Proprietà intellettuali importanti, come quelle di The Walking Dead, Game of Thrones e non per l’ultimo Batman sono passate fra le mani dei ragazzi californiani di Telltale. In tutti i casi lo studio di San Rafael è riuscito a mostrare una sua particolare visione delle cose che, condivisibile o meno, ha senza dubbio influito sulla storia videoludica recente. Ed eccoci quindi alle prese con il loro ultimo lavoro dedicato ai chiassosi e psichedelici Guardiani della Galassia, resi famosi da ben due film di James Gunn per i Marvel Studios. Come tutte le produzioni Telltale, anche Guardians of the Galaxy è un gioco strutturato in cinque episodi con una cadenza d’uscita quasi mensile, ed il primo episodio, “Tangled up in Blue”, è già arrivato sul nostro banco di prova. Il titolo di questo episodio è ovviamente un omaggio alla omonima canzone di Bob Dylan del 1975, la storia di un amore combattuto e avvolto nella malinconia, esattamente come le vicende che coinvolgeranno i Guardiani in questo inizio serie. Parlando dei protagonisti di questo titolo, non possiamo non notare come alcuni di loro siano stati caratterizzati ispirandosi alla controparte cinematografica, mentre altri ricalchino più fedelmente i personaggi dei fumetti di Dan Abnett e Andy Lanning.

Marvel's Guardians of the Galaxy

Infatti Rocket, Groot e Drax mostrano caratteristiche e timbri vocali davvero simili agli omonimi presenti nelle due pellicole di James Gunn, mentre Star Lord e Gamora hanno un design ed un comportamento che attinge a piene mani dalla controparte cartacea. Le performance dei doppiatori sono eccelse, e tutti i guardiani vengono caratterizzati ed approfonditi al meglio: Nolan North in particolare è un perfetto Rocket, e la sua prestazione esalta il procione spaziale attraverso l’intera durata dell’episodio. Anche la Milano, l’astronave del variegato gruppo di rinnegati, è palesemente simile a quella vista nelle recenti pellicole cinematografiche, e questo non è un male, perché il giocatore ha già (quasi) sicuramente familiarità con il brand ed i suoi personaggi.

Il gameplay di questo primo episodio non si discosta dalla ormai super rodata formula Telltale: la storia si sviluppa e si muove attraverso l’esplorazione ambientale ed il dialogo con diversi personaggi. Riguardo questi ultimi avremo, come sempre, un range di quattro risposte a disposizione più la possibilità di rimanere in silenzio in ogni interazione sociale. I poco dinamici combattimenti si svolgono grazie a quick time events piuttosto semplici e facilmente eseguibili. Da questo punto di vista il gioco è fermo a qualche anno fa, con meccaniche già viste e forse anche abusate in modo eccessivo nei tempi recenti. Qualche novità c’è, come la capacità di Star Lord di poter utilizzare gli stivali razzo per esplorare gli ambienti anche in verticale, o la possibilità di dialogare con i nostri compagni anche se questi non sono presenti grazie al trasmettitore inserito nel casco di Peter Quill. Si tratta comunque di piccole cose che mancano di una vera e propria spinta innovativa nel gameplay, che non viene rinnovato praticamente dal primo episodio di The Walking Dead uscito nel 2012.

Le performance dei doppiatori sono eccelse

Ma è la storia il vero punto forte di Guardians of the Galaxy. Laddove il gameplay fallisce nell’innovare e risulta un poco stantio, la narrazione fa invece centro, portando alla ribalta alcuni eventi davvero inaspettati che rendono assolutamente imperdibile questo episodio per i fan dei Guardiani e dei fumetti Marvel più in generale. Seguendo il deviato codice morale di Star Lord saremo catapultati, sin dai primi minuti, dentro un conflitto davvero epico, che senza voler spoilerare nulla avrà un diretto impatto sul futuro dell’intera galassia. Il risultato è una storia articolata, appagante e dai tratti malinconici che farà sorridere ed intristire il giocatore nello stesso modo, mentre a schermo i personaggi rifletteranno su quale sia effettivamente il posto dei Guardiani una volta che la galassia non avrà più nemici da temere.

Il grande scontro iniziale coinvolge una delle più notevoli entità dell’universo Marvel, il che contribuisce a rendere il combattimento iconico e convincente, anche grazie alla possibilità di utilizzare tutti i guardiani a turno mentre il ritmo del gioco arriva al suo apice. Nonostante l’estensivo uso di quicktime events, i primi minuti di Guardians of the Galaxy sono davvero formidabili, oltre ad essere probabilmente fra i migliori lavori della casa californiana. Telltale è riuscita a realizzare un episodio forte e ben scritto, che ha ottime premesse per il futuro.

Marvel's Guardians of the Galaxy

Il ritmo agrodolce di Tangled up in Blue è spezzato da intervalli comici ben realizzati, che non mancheranno di farvi sorridere più di una volta assieme alle pittoresche personalità di Drax, Groot e Rocket. Ci sono momenti, come uno dei flashback di Peter Quill con sua madre, che risultano davvero credibili e ben scritti. Peccato che il gioco appoggi le sue fondamenta su un comparto grafico datato ed a tratti inadeguato alle avventure stellari dei cinque rinnegati. Il Telltale Tool, motore di gioco utilizzato dai ragazzi californiani, mal si sposa con le esplosioni e le esigenze di spettacolarità che le vicende dei Guardiani della Galassia richiedono per un’ottima realizzazione.

Il comparto audio invece è ai massimi livelli. Oltre al doppiaggio di pregio, già citato sopra, Tangled up in Blue muove le sue vicende al ritmo di una colonna sonora ben definita e dai toni rock e pop nostalgici, con musiche e canzoni che rendono chiaramente omaggio a quelle ben più chiassose che abbiamo imparato ad apprezzare nei film Marvel.

Telltale è riuscita a realizzare un episodio forte e ben scritto

La storia di questo primo episodio si completa in circa un paio d’ore, in linea con le precedenti produzioni della casa californiana. Il fattore rigiocabilità è sicuramente un po’ penalizzato, dato che l’incipit offerto dal primo episodio vedrà le sue conseguenze (speriamo) sul lungo periodo, tuttavia il giocatore potrà divertirsi nel modificare un paio di scelte che potrebbero influire più o meno pesantemente con le forti personalità dei compagni d’avventura di Star Lord. Se siete amanti di achievements e trofei, potete rigiocare più volte Tangled up in Blue per “completare” la raccolta, ma anche così il gioco smetterà di darvi nuovi stimoli già al terzo replay.

Conclusioni

Tangled up in Blue rappresenta un ottimo inizio per questo nuovo filone narrativo basato sulle proprietà intellettuali Marvel. Telltale Games è riuscita in pieno a catturare l’essenza dei Guardiani della Galassia, dando al giocatore una prospettiva diversa e più personale su ciascuno di loro. Nonostante un comparto tecnico e grafico piuttosto datato, l’avventura galattica realizzata dai ragazzi di San Rafael vale il prezzo del biglietto, specie se siete appassionati delle vicende dei Guardiani.

L’episodio uno è stato breve ma intenso, come una giostra o una montagna russa emozionante che però finisce troppo in fretta. Siamo ansiosi di tornare nella galassia e dai suoi guardiani, per apprezzare al meglio il lavoro di Telltale con una visione più completa della storia e dei suoi protagonisti.


Good

  • Un'interessante incipit narrativo
  • I Guardiani sono ben caratterizzati
  • Qualche gradita novità nel gameplay...

Bad

  • ...Che però è sempre lo stesso
  • Graficamente mediocre
  • Manca la localizzazione italiana
8

Imperdibile

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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