Fuser – Recensione

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Tomorroland is not an option - Tomorrowland is our future!

FUSER
Fuser – Recensione

Dai creatori dei franchise Rock Band e Dance Central, Fuser offre ai giocatori il controllo della musica, permettendogli di mixare canzoni di successo di alcuni dei migliori artisti del mondo.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:

Tanto tempo (e due generazioni videoludiche) fa assistemmo allo sviluppo del segmento dei Rhythm Game e alla diffusione di una serie di strumenti musicali in miniatura, in guisa di paccottiglia plasticosa, atti a permetterci di impersonare le rockstar del momento, o le leggende del passato, a suon di assoli di chitarra, basso o batteria. Rock Band, Guitar Hero, Band Hero, con tutti i loro capitoli paralleli e spin-off monografici, dettarono legge per un lustro prima di scomparire, subissati da un verticale calo di interesse, nel dimenticatoio. Ultimo vagito di questa generazione di giochi fu DJ Hero, interessante rivisitazione del brand in chiave discotecara/caciarona che, nonostante alcune buone idee, rimase vittima della oramai incontrovertibile crisi di questo genere.

Ed è la stessa Harmonix, progenitrice dei Rhythm Game con Frequency e Amplitude, che prova il colpo grosso, alzando la posta con Fuser, che ci porterà a “suonare” in una Tomorrowland videoludica, pronti a scalare le classifiche di gradimento dei più famosi dj di fama mondiale.

Missione riuscita o semplice “obiettivo nostalgia”? Scopriamolo insieme.

La base di tutto è, al solito, quella di un qualsiasi rock band: ove però, nel precedente prodotto Harmonix, avevamo la possibilità di suonare ciascuno una delle quattro tracce di ogni singolo brano, qui l’esperienza torna ad essere “individuale” dandoci il controllo di una console da DJ, associata a ben quattro piatti, ciascuno con la capacità di riprodurre una delle quattro sezioni ritmiche (voce, tastiere, basso/chitarra e percussioni) di altrettanti brani, debitamente decomposti al fine di essere mixati per ottenere un risultato appetibile alle orecchie del nostro pubblico. Personalizzazione è la parola chiave di Fuser: sin dalle prime battute capiremo quanto l’ultima creatura made in Harmonix non abbia l’intenzione di indirizzarci verso un gameplay a corridoi ma, altresì, quanto preferisca plasmarsi attorno alla nostra abilità ai piatti e sui nostri gusti musicali, fondamentali tanto nella fase di preparazione della scaletta (con la possibilità di scegliere, in piena autonomia il contenuto della nostra cartella di dischi) quanto nella messa in pratica dei tanto agognati mix.

Non sarà dunque più un sogno far ballare e divertire il pubblico unendo la base ritmica di Don’t Fear the Reaper alla sezione di chitarre/basso di Killing in the name, alle tastiere di Rock the Casbah, il tutto accompagnato dalla vociona di Rick Astley e della sua Never Gonna Give You Up. Il pacchetto iniziale di settantacinque brani, espanso da altri venticinque della VIP EDITION, rappresenta una offerta di gioco, che verrà sicuramente espansa nell’immediato periodo post-lancio, già bastante a garantire centinaia di ore di gioco e di tentativi, senza la benché minima possibilità di cadere nella noia o nella ripetitività. Fuser è una vera e propria palestra musicale che potrà tanto farvi rifugiare nella safety zone rappresentata dalle superhits disponibili, quanto spingervi ad ascoltare (e studiare) generi a voi poco affini per comprendere come e quando effettuare l’inserimento del prossimo disco.

Fuser rappresenta il ritorno in grande stile di Harmonix

Ed è appunto a questo che serve la modalità “campagna” presente nel menu principale: la modalità “storia” ivi presente altro non è che un mega-tutorial per permettervi di affinare le arti del mix e per poter conquistare, palco dopo palco, il successo planetario che meritate. Affronterete dunque, volta dopo volta, sfide che vi permetteranno di padroneggiare tanto le tecniche quanto le debite tempistiche di inserimento e comprendere, come logica conseguenza, le scelte migliori per tenere “caldo” il vostro pubblico e, conseguentemente, per non far scendere la barra di gradimento sotto il livello di guardia, nemmeno a dirlo associato questo a repentini game over sotto forma di fallimento del dj-set. Ogni singolo set vi appiopperà una valutazione da una a cinque stelle, permettendovi di sbloccare potenziamenti extra, sotto forma di upgrade estetici per il vostro alter ego digitale o feature aggiuntive per le vostre sessioni di mix. Non solo musica, infatti: per intrattenere il pubblico dovrete allestire anche il comparto “scenografico” scegliendo il migliore outfit per presentarvi sul palco e impostando luci-effetti di fumo o sorprese per mantenere alta la soglia di attenzione dei vostri fan.

A tal proposito tanti saranno gli strumenti “musicali”, perché Fuser pone marcatamente l’accento sulla sperimentazione, a vostra disposizione: potrete espellere improvvisamente uno o più dischi, rimpiazzare una sezione ritmica con una completamente differente, gestire una seconda linea di dischi già pronta per un “hot swap” di tutta la linea melodica, potrete aumentare o diminuire i BPM del vostro set o alzare/abbassare la tonalità del singolo disco/set e, ovviamente, campionare passaggi particolarmente riusciti in modo da riutilizzarli, a mo’ di tara distintiva, nelle successive esibizioni.

Terminata la “campagna” potremo lanciarci tanto nella modalità Freestyle, identica alla precedente ma senza l’assillo della barra di gradimento, per dar sfogo in piena libertà a tutte le nostre velleità musicali, quanto in quella delle battaglie all’ultimo mix quanto, per concludere, in un freestyle co-op, in cui potremo incrociare i dischi con altri utenti e creare dj set degni del migliore Steve Aoki. Come si può facilmente desumere, l’offerta di gioco di Fuser è a dir poco soverchiante: Harmonix è riuscita a rinverdire i fasti dei rhythm game liberandosi, al contempo, della scomoda ombra dei rock band vari ed eventuali: well done!

Il comparto grafico è, forse, l’unico elemento capace di far storcere il naso: per quanto, in un prodotto come Fuser, il core della esperienza sia quella “musicale”, fa strano vedere modelli poligonali a dir poco spartani e animazioni costantemente ripetute, come ancorati ad un cosmo old-gen da cui Fuser non vuole distaccarsi.

Conclusioni

Fuser segna il ritorno in grande stile di Harmonix.

Un rhythm game capace di tenerci attaccati allo schermo, a scandire ritmi in battere e levare per effettuare il corretto inserimento dei dischi, presi da un catalogo vasto e variegato per tipologia e stili musicali.

Un ipnotico warp tunnel che ci permetterà di dar fondo a tutta la nostra cultura musicale o di espanderla studiando e capendo nel dettaglio le caratteristiche di ogni pezzo, da utilizzare nelle molte modalità a nostra disposizione.

Solo un comparto grafico non aggiornatissimo stona in un quadro di insieme di assoluta eccellenza! Acquisto obbligato per tutti gli appassionati di musica e di Rhythm Games.

Good

  • I rhythm game sono ancora vivi e vegeti
  • Longevità pressoché infinita
  • Curva di difficoltà ben tarata
  • Giocabilità e fruibilità alle stelle
  • Sperimentazione e personalizzazione over the top

Bad

  • Comparto grafico non brillante
  • Rimane comunque un gioco di nicchia
8.5

Imperdibile

L'Atari 2600 gli aprì una nuova prospettiva di vita; il PC, sin dagli arbori, fu la sua casa natale: dal 2008 è disperso nella wasteland alla ricerca di bamboline della Vault-Tec...

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