Hokuto ga Gotoku – Anteprima

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Fist of the North Star: Lost Paradise
Hokuto ga Gotoku

Fist of the North Star: Lost Paradise è il videogioco dedicato a Ken il Guerriero sviluppato da Ryu Ga Gotoku Studio, il team di sviluppo dietro l’acclamata serie di Yakuza. Si tratta di un intenso RPG action/adventure basato sull’amatissimo mondo tratto dal manga Fist of the North Star.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

Nell’universo dell’animazione giapponese c’è un personaggio che non tramonta mai, un uomo dalle 7 cicatrici che riesce ancora a far parlare di sé, nonostante l’avanzare del tempo. Stiamo parlando di Hokuto no Ken, conosciuto da noialtri con il nome di Ken il Guerriero, che non ha assolutamente bisogno di nessuna presentazione ufficiale. Dopo anni di varie trasposizioni videoludiche, fatte di alti e bassi, un nuovo team di sviluppo (e “nuovo” si fa per dire, dato che parliamo di coloro che hanno un’adeguata esperienza grazie alla saga di Yakuza) ha voluto reincarnare il pugno dell’Orsa Maggiore in Hokuto ga Gotoku, in esclusiva su PlayStation 4.

Il titolo è al momento in arrivo solo nel Sol Levante, esattamente l’8 marzo 2018, e nel momento in cui scriviamo non si hanno informazioni su una pubblicazione in territorio europeo, anche se ovviamente noi teniamo le dita ben incrociate su un annuncio imminente. In vista del lancio è stata resa disponibile una demo gratuita sul PlayStation Store giapponese, che abbiamo voluto testare curiosi della generosità ludica che ci si dovrebbe aspettare nei prossimi tempi e scoprire un’altra interpretazione delle avventure di Kenshiro. D’altronde, sin dal suo annuncio, quando abbiamo udito che gli sviluppatori erano gli stessi che hanno dato i natali a Kazuma Kiryu di Yakuza, la crescente voglia di provarlo era salita vertiginosamente.

Non ci resta altro da fare che riportarvi tutte le nostre sensazioni, “scese come un fulmine dal cielo”.

Hokuto ga Gotoku

“Ho colpito un tuo punto di pressione segreto, ti restano 10 secondi di vita.”

Hokuto ga Gotoku riprende i temi principali della serie di Tetsuo Hara e Buronson, lasciando inalterata la location. Vi ritroverete sempre nel mondo post-apocalittico dell’anno 199X, in cui l’uomo di Hokuto, dopo aver ricevuto una batosta non indifferente dal suo “avversario in amore” Shin di Nanto, intraprende uno speranzoso viaggio nelle terre aride di “Wasteland” per salvare l’amore della sua vita: Yuria. La resa dei conti giunge al termine e Shin rivelerà a Kenshiro che la sua donna non è più in vita, lasciando di sasso l’animo del 64° successore della Divina Scuola. Ma verrà a sapere che una donna di nome Yuria vive nella città di Eden e quindi intraprenderà un nuovo, lungo cammino verso questo luogo, affrontando diverse insidie e iconici, quanto spietati nemici.

È qui che è iniziata la nostra prova pad alla mano, proprio nel momento in cui bisogna arrivare da Shin, il quale ci svelerà questa notizia inaspettata. La prima parte della demo ci ha dato le nozioni necessarie per eseguire le varie tecniche di combattimento, un vero e proprio tutorial per preparare i giocatori a quello che li attende. Il primo impatto è stato molto positivo, infatti ci è sembrato di muovere Kazuma Kiryu in Yakuza Kiwami, ma ovviamente tutto impastato in salsa apocalittica e “kenshirosa”. La prima cosa che salta all’occhio è la mancanza del salto, un elemento che inizialmente potrebbe far stranire qualche purista: una scelta a nostro modo di vedere molto mirata in quanto il tasto salto potrebbe interrompere la frenesia di gioco nella concatenazione dei vari calci e pugni (ma in modalità furia durante delle schivate Ken salta in modo automatico). L’esecuzione dei colpi avviene con un ritmo ben bilanciato: dopo aver scagliato diverse combinazioni di colpi sulla testa del malcapitato di turno comparirà il tasto cerchio che permette di mettere, diciamo così, in stasi l’avversario e dedicarsi al nuovo vigliacco che attacca alle spalle. E qui la tempestività rientra nuovamente in gioco: se si è veloci ripremendo nuovamente il suddetto tasto inizierà una sequenza animata in Quick Time Event che non solo risulta essere molto cinematografica, ma fa incrementare la valutazione finale al termine del combattimento.

Il combat system è molto strategico, nel senso che sarà cura del giocatore mettere sul campo di battaglia una serie di accortezze in grado di volgere il match a proprio favore. Gioca un ruolo assai determinante la schivata che, una volta eseguita con successo, rimette sui giusti binari per fare letteralmente a pezzi l’avversario. Ovviamente non manca il tasto per pararsi, essenziale sopratutto quando il nemico risulta essere molto grosso o quando si è completamente accerchiati da una schiera di 20 cattivoni. Cosa fare in questi casi? Si può ricorrere al “riscatto delle Sette Stelle di Hokuto”, ovvero una volta che si riempirà la colonnina corrispondente Ken si strapperà i vestiti (come avviene nella serie anime) potenziando in un colpo solo tutti i suoi attacchi. Anche l’aiuto degli alleati è molto importante, infatti premendo una delle varie direzioni del d-pad si attiveranno vari vantaggi strategici: ad esempio Jagger presta a Ken un lanciafiamme utile per incenerire i vari nemici che lo circondano.

 Questa incarnazione di Kenshiro in salsa Yakuza diverte soprattutto in fase di combattimento

Bisogna considerare che quello che abbiamo avuto modo di provare era solo una versione dimostrativa che ci ha dato una buona infarinatura generale ma che, all’atto pratico, non ci ha consentito di avere una visione globale dell’offerta completa. Ken, nel corso delle sue avventure, accrescerà il proprio livello e potrà apprendere grazie all’albero delle abilità nuove tecniche. Purtroppo nella demo ce ne sono poche e non è stato possibile potenziare il personaggio, quindi questo aspetto andrà approfondito nel migliore dei modi quando ne avremo realmente la possibilità.

Dopo aver appreso il necessario e aver “sconfitto” Shin di Nanto siamo passati alla seconda parte della demo, in cui ci si addentra nella vera e propria “Città dei Miracoli” in compagnia di Bart, un piccolo genio dei motori che chiederà aiuto a Ken al fine di riparare una jeep con cui raggiungere velocità non indifferenti. In pratica questa porzione di gioco è una “Side Mission” ovvero una missione secondaria in cui recuperare il necessario per poter nuovamente utilizzare la Dune Buggy: per farlo bisognerà parlare con i vari abitanti e negozianti che venderanno materiali utili per raggiungere il fine. Al completamento della Side Quest si ha a disposizione il veicolo che può essere utilizzato per il compimento di varie attività, come partecipare a gare di velocità con altri “guerrieri della strada” oppure per missioni di ricerca di materiali nelle zone limitrofe della città: infatti Ken partirà in sella al suo veicolo fuori città in uno scenario aperto in cui può raccogliere materiali per terra o scendere per scontrarsi con i vari bulli che lo circonderanno.

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Nonostante tutto abbiamo potuto girare in lungo e in largo per tutte le zone accessibili della città dell’Eden in questa versione di prova. A differenza di altri giochi dedicati a Ken il Guerriero (dai musou ai picchiaduro) il mondo post-apocalittico è ben riprodotto e riesce a donare quel fascino in ogni suo vicolo. La città ha tanto da offrire, anche se, purtroppo, qui ci è stato possibile entrare solamente in un bar, dove abbiamo consumato un piatto che donava dei punti esperienza, e in un negozio. Purtroppo la clinica (dove curare i vari pazienti), il casinò e la sala giochi non erano accessibili, un vero peccato. Mentre ci si sposta nei vari angoli della città i vari nemici non esiteranno ad attaccare, ma Ken mica si lascia spaventare per così poco!

Il nostro primo contatto con Hokuto ga Gotoku è stato abbastanza positivo, anche se degli aspetti non ci hanno particolarmente impressionato, come l’aliasing nei contorni dei vari personaggi e sessioni di guida un po’ arrangiate, oltre a scenari esterni un po’ spogli (il deserto che circonda la città non è realizzato nel migliore dei modi). Graficamente parlando il tutto è realizzato in 3D con la formula cel shading. I contorni dei personaggi sembrano disegnati a mano, con alcune rifiniture a tratto su pelle e vestiti. Questa incarnazione di Kenshiro in salsa Yakuza diverte, soprattutto in fase di combattimento, anche se la gestione della telecamera a volte lascia spiazzati, non posizionandosi nel migliore dei modi e non consentendo di vedere il colpo che il villain sta per scagliare. Rimangono delle incertezze sulla difficoltà che ci è parsa discreta: un aspetto da constatare una volta che (sperando nell’arrivo in Europa) avremo testato con mano tutta l’esperienza.

Hokuto ga Gotoku sembra essere un titolo molto promettente, adatto ai fan storici di Ken il Guerriero che potrebbero innamorarsi del mondo di gioco aperto qui offerto. Seguiremo molto attentamente questa produzione perché la curiosità è tanta e non vediamo l’ora di svelarvi maggiori dettagli. “Quando nel mondo regna il caos, appare Hokuto”.


Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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