Hajime Tabata Final Fantasy XV Lucca Comics & Games 2016

Final Fantasy XV

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PS4 Xbox One
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7

Niente male

Hajime Tabata ci racconta Final Fantasy XV – Lucca C&G 2016

Hajime Tabata Final Fantasy XV Lucca Comics & Games 2016

LuccaLucca Comics & Games compie cinquant’anni quest’anno e come ogni anniversario speciale che si rispetti, speciali sono stati anche gli ospiti che hanno preso parte durante l’intera manifestazione: fra loro, noi di GameSoul non abbiamo potuto mancare Hajime Tabata, direttore dell’attesissimo Final Fantasy XV, che venerdì durante una conferenza a tema ha parlato dell’ormai imminente titolo e svelato qualche dettaglio in più, in particolare per quanto riguarda i DLC annunciati recentemente assieme al Season Pass.

Accolto da uno scrosciante e meritato applauso, Tabata è stato chiaro fin dall’inizio: le presentazioni formali non sono il suo cavallo di battaglia, pertanto la sua sarebbe stata una presentazione leggera e interessante, citando testualmente, secondo lo stile italiano. E proprio all’Italia si può dire che il direttore abbia fatto un piccolo tributo, o quantomeno si sia ispirato, con questo quindicesimo capitolo: dopo una generale introduzione sul mondo di Final Fantasy e sull’obiettivo che si è voluto perseguire con l’ultimo lavoro di casa Square, ossia mantenere lo stile e lo spirito della serie ma riammodernandolo grazie alle nuove tecnologie per soddisfare i vecchi fan e appassionarne di nuovi, Tabata ci ha raccontato che il tema del viaggio (lo ricordiamo, cuore di Final Fantasy XV) ha un legame molto stretto proprio con l’Italia.

Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli. Sono tutte città che a modo loro e per ragioni diverse lo hanno ispirato durante un viaggio di gioventù, lasciandogli una esperienza che ha voluto riversare nel progetto – in particolare nella città di Altissia, capitale di Accordo nonché meta iniziale del Principe Noctis, che soprattutto attraverso il suo sistema di gondole e canali ci ricorda molto da vicino la Regina dell’Adriatico.

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Con giusto orgoglio e soddisfazione, nonché sollievo di noi giocatori, Tabata ha proseguito ribadendo l’entrata in fase Gold di Final Fantasy XV mostrandoci le due copie per PlayStation 4 e Xbox One che fra poco meno di un mese anche noi potremo stringere fra le dita; l’uscita del gioco sarà in contemporanea in tutto il mondo il 29 novembre e anche questo è un evento di particolare rilevanza perché finora, come sapete, si è sempre data precedenza alla release giapponese. Naturalmente, con l’uscita di PlayStation 4 Pro, il gioco sarà godibile anche su questa nuova versione della piattaforma con qualche leggero miglioramento in merito all’accoppiata frame rate/risoluzione ma senza natività 4K: una condizione comune a tutti i titoli tripla A per molto tempo, come già abbiamo avuto modo di sottolineare in un precedente articolo.

Non si sarebbe potuto definire una conferenza memorabile se, con tutta la quantità di ipotesi sollevate, non si fosse parlato anche di Omen, l’ultimo spettacolare trailer in CG sviluppato in collaborazione con il famoso studio ungherese d’animazione DIGIC Pictures, coinvolto anche in Final Fantasy XV: Kingsglaive. Dedicato a Noctis e a un presunto presagio che ha spinto suo padre, Re Regis, a prendere determinate decisioni, le parole di Tabata ci spiegano come il video sia stato pensato essere un’introduzione per tutti coloro che non si siano tenuti al corrente sul gioco, in modo da far assaporare loro le atmosfere cui andranno incontro giocando a Final Fantasy XV. Ma anche, e questo lo aggiungiamo noi, per far salire alle stelle l’hype di chi invece ha seguito ogni novità e rendere l’internet un coacervo di ipotesi e discussioni.

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Perché Omen non è un semplice trailer bensì un assoluto capolavoro in termini di contenuti, estetica e implicazioni, capace di sconcertare con il suo detto-non detto i fan che fino alla sua uscita non si erano persi nemmeno un’informazione sul gioco. E potremmo discutere per ore di quanto ci sia in soli cinque minuti o quasi di trailer ma è innegabile che la maggior parte di questi accenni punti a Luna e Noctis rispettivamente come Guerriero della Luce e dell’Oscurità: una teoria che si rafforza nei costanti riflessi che vedono frapporre fra loro i due ragazzi e il cane Pryna a Umbra, in un ovvio contrasto di bianco/nero.

Final Fantasy XV racconta di un viaggio. Un viaggio lungo, difficile, sicuramente sofferto sia per noi che l’abbiamo atteso sia per il team costantemente al lavoro nel ricercare un risultato memorabile.

La serie Final Fantasy non è certo nuova alla proposizione di Luce e Oscurità come due facce necessarie della stessa moneta in un delicato gioco di equilibri; quello che potrebbe davvero rappresentare la novità, in questo caso, è la concreta possibilità di giocare per la prima volta nei panni del Guerriero dell’Oscurità. Come abbiamo detto, però, si tratta solo di speculazioni e indipendentemente da qualunque trailer, tutto potrebbe rivelarsi il contrario di tutto. Ciò di cui invece non possiamo proprio dubitare sono gli easter eggs che il team di sviluppo si è concesso di inserire in Omen: noi ne abbiamo individuati tre in un’unica scena, vi postiamo gli screen “incriminati” qui sotto, e voi? Siete riusciti a notare questi o eventuali altri?

L’espressività, il mistero e la profondità di Final Fantasy XV sono chiari una volta di più grazie a Omen, che non è stato però l’unico elemento di discussione della conferenza. Tabata ha infatti speso parole anche per quello che arriverà dopo la storia principale, quei contenuti che come abbiamo detto in apertura di questo speciale saranno contenuti nel Season Pass: si tratta di un prolungamento non solo dell’esperienza di gioco ma anche dello sviluppo di per sé, dell’intreccio narrativo, poiché si andrà a evolvere la storia approfondendo poco di più i compagni di viaggio di Noctis – anche loro dotati di un proprio bacino di fan.

Vestire nel tempo i panni di Gladio, Ignis e Prompto, ciascuno con le proprie caratteristiche, convergerà poi in uno degli elementi più interessanti previsti per il gioco: la modalità multiplayer. In compagnia di altri tre amici si potrà infatti giocare di squadra, dopo aver trovato l’elemento più affine proprio grazie ai DLC precedenti, in un’ambientazione che apparentemente non si troverà fra quelle della storia principale e andrà a mostrare zone di Eos sconosciute prima; essendo il lavoro sui contenuti aggiuntivi ancora agli inizi le informazioni sono esigue ma nell’intervista a Haruyoshi Sawatari, che si è occupato della direzione di tutti gli add-on sotto la supervisione di Tabata, siamo riusciti a scoprire qualcosa almeno sui tre episodi.

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Non sarebbe stata una conferenza se non ci fosse stata una sessione Q&A alla fine e ovviamente l’opportunità è stata colta al volo: le domande sono state le più disparate, dal motivo dietro la scelta di utilizzare l’animato Brotherhood come media di diffusione (una cosa più tipica dei Tales of che non della serie Final Fantasy), alla scelta di uno sviluppo che non prevedesse inizialmente il PC fino a una più mirata curiosità sul perché si sia deciso di inserire il multiplayer, e Tabata ha risposto con dovizia di particolari a ciascuna, focalizzandosi in particolare su come prima di pensare a una modalità multigiocatore il team si sia prefissato l’obiettivo di completare l’esperienza single player, struttura portante di Final Fantasy XV.

Final Fantasy XV racconta di un viaggio. Un viaggio lungo, difficile, sicuramente sofferto sia per noi che l’abbiamo atteso sia per il team costantemente al lavoro nel ricercare un risultato memorabile. È il viaggio di Noctis, Gladio, Ignis, Prompto ma è anche di Tabata e la sua squadra, un viaggio che non avrà fine il 29 novembre (al di là del DLC annunciati) perché quel giorno ci sarà un passaggio di testimone: toccherà ai giocatori, a noi, continuare quel viaggio immergendoci nella Fantasia Finale che ci guida da trent’anni.


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