Eagle Flight – Recensione

E la mente vola come un'aquila

Eagle Flight – Recensione
Eagle Flight – Recensione
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L’uomo ha sempre sognato di volare e la sua immaginazione lo ha portato poi a creare tecnologie in grado di rendere meno amara la consapevolezza di non poter sfrecciare nel cielo. È sempre rimasta però quella linea tra il possibile e l’impossibile, incancellabile anche per le innovative wingsuits che permettono di lanciarsi da una montagna persino senza il paracadute. Per molte persone è anche impensabile buttarsi in simili esperienze, sia per paura che per mancanza di opportunità.

È arrivata dunque la realtà virtuale a creare quella esperienza immersiva che molte persone cercano per uscire dalla realtà effettiva. Questa tecnologia, del resto, va a braccetto coi simulatori di volo, grazie alla possibilità di movimento ed alla libertà che un aereo può avere nell’aria o nello spazio: EVE: Valkyrie e Call of Duty hanno preso la palla al balzo in questo senso.

Ubisoft, invece, vola basso. Al posto di carlinghe metalliche inserisce in Eagle Flight una struttura organica fatta di penne e piume, appartenenti all’uccello più leggiadro del cielo, l’aquila. Entrare nel corpo di un animale, sfruttando i benefici della realtà virtuale, sembra addirittura più indicato e realistico. Forse è per la sensazione di libertà che viene data, eppure poter volare senza sfruttare marchingegni elettronici o meccanici ha il suo fascino e Eagle Flight lo trasmette molto bene.

Il peccato è che oltre alla sensazione del volo, seppur gratificante, non ci sia tanto da fare nel cielo e tra le strade di Parigi, a meno che questo non vi basti per rivivere una remota e romantica serata col vostro/ con la vostra partner nella capitale dell’amore.

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In giro ci sono un sacco di video più o meno subdoli che mostrano quale sarebbe lo stato del nostro pianeta se gli umani scomparissero improvvisamente. Tutti però hanno una connotazione decisamente negativa o distopica, con edifici che crollano, varchi intradimensionali muniti di tentacoli, piogge velenose ed una rivincita incontrastata della natura. Eagle Flight, da questo punto di vista, segue solo il canone della natura, che si riappropria della città di Parigi per modificarla profondamente: ovviamente non si parla di cataclismi e abissi nella terra, ma di un ambiente colorato, gioioso, governato dagli animali e dai fiori.

Il panorama che si ha davanti una volta accolti becco e piume nella nostra vita è una ricostruzione poligonale della capitale francese con tutti i più famosi punti di interesse, come la Torre Eiffel o Notre Dame, sede del nostro nido. Le case sono state circondate dalle piante, l’erba è nata tra le crepe dell’asfalto, la Senna ha un’acqua estremamente cristallina e placidi animali pascolano parchi e strade. Noi, grazie alle nostre possenti ali, guardiamo tutto dall’alto per esplorare la città, vivere la sua storia o gareggiare insieme ad altre aquile in modalità multiplayer.

A livello grafico, Eagle Flight non si pone ovviamente tra i primi del settore, ma è comunque perfetto per il suo stile: i colori che caratterizzano la nuova veste incontaminata di Parigi sono brillanti e le costruzioni non hanno bisogno di dettagli millimetrici per apparire interessanti. La semplice silhouette della città è sufficiente per regalare un buon impatto visivo. Probabilmente è anche vero che questo sia il compromesso per avere un gioco dotato di volo libero ed incontrastato, ma di fatto va benissimo così.

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Eagle Flight inizia come la vita di ogni pennuto, attraverso la schiusura di un piccolo uovo: casa nostra è il duomo di Notre Dame, la cui guglia permette di ospitare il nido della nostra famiglia. Accedervi, come mostrato dalla prima missione, è piuttosto facile e comune con tutti gli eventi che incontreremo nella campagna. Basta infatti volare attraverso un indicatore per fermarsi o iniziare una missione. Per librarci in volo non dovremo fare altro che usare la nostra testa, muovendola dunque nella direzione in cui vogliamo andare: per curvare basta infatti inclinarla a destra o sinistra, escludendo così gli analogici del joypad. Il DualShock serve dunque solo per regolare la velocità del volo con i due grilletti posteriori o per mettere in pausa il gioco.

Questo, unito alla presenza di un vero becco davanti a noi e ad un contorno di piume vicino agli occhi, permette di vivere un’esperienza senza alcun rischio di motion sickness, nemmeno in casi di picchiata violenta o brusche sterzate. L’unico dettaglio che potrebbe recare fastidi è dato dai movimenti rapidi del collo, messo a dura prova in alcuni casi: evitare lo schianto contro un muro o un albero porta infatti a movenze improvvise, mettendo a rischio l’incolumità della vostra cervicale o di una persona vicino a voi.

Comunque sia, arrivare al punto massimo d’altezza e buttarsi giù in picchiata è sicuramente una delle prime cose che proverete a fare, passando poi a bassa quota tra le strade della città, nei cunicoli sotterranei ed in mezzo agli edifici. State attenti però alle giraffe, perché rischiano veramente di mandare all’aria la vostra missione.

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Ci sono del resto alcuni eventi da affrontare nella vita di un aquilotto, specialmente se fatto di poligoni ed algoritmi: fin dall’inizio il gioco ci mette davanti alle abilità da imparare per sopravvivere allo slalom tra gli alberi o agli attacchi dei pennuti ostili. Le varie missioni della carriera, che sono diversificate ma scarse in numero, hanno una progressione simile a quella dei giochi mobile come Angry Birds: ogni sfida può portare massimo 3 stelle in base alla propria performance e occorre accumularne abbastanza per accedere a quelle seguenti. Prendere confidenza con lo stile di volo non richiede molto tempo, ma potreste comunque avere qualche problema nelle prime sessioni, soprattutto per capire come gestire la velocità nelle varie situazioni. Schiantarsi contro qualcosa o cadere nel fiume purtroppo riporta all’inizio della sfida, facendovi perdere tutti i progressi, ma almeno contribuisce a rendere il tutto più impegnativo. Con il progredire delle missioni, la difficoltà cresce sempre di più ed occorre affinare al meglio la propria tecnica di volo: soprattutto in questo caso lo schianto porta alla frustrazione di dover ricominciare tutto da capo. Oltretutto, la campagna principale non gode di una buona longevità, che invece si può trovare nell’esplorazione libera, selezionabile a piacimento.

In casi come questi torna utile la modalità multigiocatore, perfetta per staccare da quella classica e per confrontarsi con altri volatili in giro per il mondo. Trovare avversari non è del tutto semplice a causa delle lobby poco popolate, ma del resto è un problema che affligge quasi tutti i titoli messi a disposizione per PlayStation VR, come lo stesso Driveclub VR. Una volta messi di fronte agli avversari, però, ci si immerge in combattimenti frenetici e divertenti, purtroppo legati a poche playlist, ma comunque adrenalinici. C’è anche il classico Cattura la bandiera, ovviamente rivisitato in chiave ornitologica. Il divario di abilità tra le persone che partecipano ad una partita sta nella capacità di volare con la propria testa e fare in modo di non schiantarsi. Una buona tattica, se sapete svolazzare bene, è portare gli avversari nelle vie della città per indurli a commettere errori e vederli spiaccicati su un qualche muro.

Conclusioni

Eagle Flight è il primo titolo in VR sviluppato da Ubisoft e rappresenta sicuramente un buon esempio di cosa la realtà virtuale può fare per intrattenere i giocatori. Forse il prezzo di 40€ è leggermente troppo alto per l’offerta in termini di missioni e gameplay, però l’esperienza di volo sopra Parigi impersonando un’aquila è più che soddisfacente.

Il multiplayer va a tappare lievemente il buco più grande del gioco, ovvero la breve durata della campagna, oltre a riempire le sessioni una volta terminata la stessa. Ci sono poche modalità, ma giocare con gli amici, sempre che abbiano a loro volta il gioco ed un visore, sarà come al solito più divertente rispetto al matchmaking online. Eagle Flight soffre dal punto di vista delle lobby proprio per la mancanza di una vasta community di giocatori VR online, ma solo il tempo potrà aiutare da questo punto di vista.

Nulla toglie che lanciarsi in velocità nel cielo di Parigi sia divertente ed impegnativo al tempo stesso, specialmente se vorrete raccogliere tutti i collezionabili e visitare ogni angolo della città. Se l’obiettivo di Eagle Flight era quello di farci sentire un po’ più liberi e spensierati, Ubisoft ci si è andata parecchio vicino.

Good

  • Buona sensazione di volo
  • Si fa quasi tutto con la testa
  • Multiplayer divertente...

Bad

  • A volte frustrante
  • Campagna ridotta
  • ... ma povero di modalità
7

Niente male

Sta cercando da tempo di trasformare le sue passioni in un vero lavoro. A parte i videogiochi, ciò che sogna è essere regista/sceneggiatore di un film, visto l'amore per fotografia e video-editing. Nel frattempo fa vedere quanto è scarso su Twitch (http://www.twitch.tv/ilcermallo).

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