DayZ (Xbox One) – Anteprima GDC 2018

Non fidarti di nessuno

DayZ (Xbox One) – Anteprima GDC 2018
DayZ
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San Francisco – La storia di DayZ la conoscono un po’ tutti, ormai: è da più di un lustro che il gioco esiste, pur avendo mutato forma più volte. Nato come mod di Arma 2 e trasformato, grazie al fiuto della stessa Bohemia Interactive, in un progetto standalone guidato dal suo stesso creatore, Dean “Rocket” Hall (che a sua volta si è aperto uno studio tutto suo, nel mentre), ha, tra i suoi meriti, quello di essere stato uno dei primi Early Access su Steam, ma anche, in una sorta di contorto gioco del destino, di aver fatto nascere il popolarissimo genere Battle Royale. Brendan “PlayerUnknown” Greene, ispirato dall’omonimo film/romanzo, creò infatti una mod per Arma 2/DayZ da cui poi sarebbe nato, sempre come progetto standalone, l’ormai celebre PUBG. Scatole cinesi a parte, di acqua sotto i ponti dalle parti di Bohemia ne è passata: un ARMA e svariati DLC dopo, DayZ è ancora in Early Access, con l’uscita però prevista, incredibilmente (visti i tempi biblici) per quest’anno. E avendo trovato il suo equilibrio, il team ha anche deciso di dedicarsi al rilancio del progetto, necessario dopo lo stallo, i problemi, e la recente rinascita: un nuovo, poderoso engine, e le versioni per home console con cui gettarsi il passato alle spalle. Alla GDC 2018 abbiamo visto in azione quella Xbox One, in occasione dell’ID@Xbox, e per quanto la perfezione sia ancora lontana, il passo verso la giusta direzione si vede eccome.

DayZ

A San Francisco abbiamo provato il gioco in compagnia di Eugen Harton, il producer di DayZ, che ci ha parlato di come il team abbia lavorato duramente per riportare il progetto in carreggiata, dopo anni di stagnazione, rimanendo sempre e comunque fedele alla visione originale: è ancora il survival duro e puro di un tempo, con salute, sete, fame e temperatura del corpo da monitorare costantemente, anche se la minaccia più letale e concreta resta quella delle orde di non morti di cui pullula Chernarus. Non è però l’unica: oltre al benessere del proprio sopravvissuto, da assicurare setacciando case e depositi alla ricerca di beni di prima necessità, ci sono anche gli altri sopravvissuti da tenere d’occhio, disposti a tutto, nel vasto mondo online, per resistere un minuto in più. Nulla vieta ai giocatori di allearsi temporaneamente, persino di barattare cure e proiettili, ma anche di pugnalare alle spalle l’amico appena guadagnato – e massacrato nel giro di 5 minuti. Sono proprio queste forme di “emergent narratives”, passateci il termine, ad aver sancito il successo di DayZ nel corso della sua lunga gestazione, con avventure e situazioni sempre diverse che, come nei Battle Royale, rendono ogni partita una piacevole incognita. Era da un po’ che non vedevamo DayZ in azione, e il comparto ad aver ricevuto i migliori benefici è quello delle animazioni: col nuovo motore grafico, il team le ha infatti riscritte da zero, regalando dettagli davvero splendidi, soprattutto impugnando l’arma in prima persona, con movimenti delle mani credibili e realistici. Per i movimenti del proprio sopravvissuto si sono ispirati (su loro stessa ammissione) a Metal Gear Solid V, tanto nella corsa quanto nell’accovacciarsi e nello strisciare tra l’erba alta, nella speranza di mimetizzarsi non tanto all’occhio degli zombie, quanto di quello umano. Solido e roccioso nel framerate (ma era solo una piccola porzione dell’enorme mappa), meteo dinamico, ciclo giorno/notte, una quantità di dettagli su schermo notevolmente aumentata rispetto al passato, il tutto fatto girare su una Xbox One X (dove l’obiettivo è di farlo girare a 4K – 30 fps, o 1080p – 60 fps).

Il colpo d’occhio è stato indubbiamente gradevole, memori soprattutto della tribolata versione PC, ma come anticipato nelle prime righe, la perfezione è ancora lontana, e non poco. Il sistema di illuminazione è ancora troppo acerbo, non mancano frequenti fenomeni di pop-up (non ai livelli di PUBG, sia chiaro, ma staremo a vedere quando entrambi usciranno dal Game Preview Program su Xbox One), e la gestione dell’inventario via pad, ancora in fase di sperimentazione, è per il momento troppo “contorta”. Non è inoltre riuscito a scrollarsi di dosso una certa legnosità, nei movimenti e nelle animazioni che, pur rinvigorite, appaiono ancora un po’ rigide.

Non fraintendeteci, quanto visto a San Francisco, al netto di imperfezioni evidenti, ci ha fatto capire che non solo Bohemia non intende mollare la presa sul suo DayZ, nonostante il declino fisiologico dopo anni di sviluppo inconcludente, ma che sta facendo tutto ciò che è in suo potere per riportarlo al lustro di un tempo, espandendo la fanbase, e chissà, attirando a sé la sempre più vasta utenza dei battle royale, magari desiderosa di nuovi stimoli. Il nuovo motore ha portato quella ventata d’aria fresca che serviva a DayZ, e la conferma dell’uscita dall’Early Access entro l’anno (su PC) e dell’arrivo su console (tramite Game Preview), ci fa ben sperare sulle intenzioni del team. Riuscirà a recuperare la fiducia dei giocatori della prima ora?

DayZ GDC 2018 GameSoul


Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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