Bayonetta + Bayonetta 2 (Switch) – Recensione

Acquista Ora

Tremate, tremate, le streghe son tornate!

Bayonetta + Bayonetta 2 (Switch) – Recensione
bayonetta switch
Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

Assieme al mai troppo lodato Project Zero: Maiden of Black Water, Bayonetta 2 – almeno per chi vi scrive – ha rappresentato uno dei momenti di soddisfazione più alti nell’intera storia della poco fortunata vecchia ammiraglia di mamma N. Un’esclusiva pesante, quella ottenuta con i denti da Nintendo, che portava l’ambitissimo sequel dell’eccellente action game di casa Platinum Games all’interno di un universo, quello Wii U, non propriamente ricco di esperienze così violente. Metteteci pure una protagonista che definire ammiccante è riduttivo, quella Bayonetta dalla lingua lunga e dal doppio senso facile, e un set di comprimari ugualmente sopra le righe, e capirete subito il motivo alla base del successo di un secondo capitolo in grado di bissare l’eco clamorosa del proprio sequel, nonostante la minor utenza di riferimento a cui era rivolta. In attesa dunque del tanto chiacchierato terzo capitolo, attesissimo da un esercito innumerevole di fedeli del culto di Umbra e, quasi a sorpresa, annunciato “a tradimento” in occasione dell’ultima edizione dei Videogames Award, con una mossa a dir poco sorniona Nintendo porta su Switch i primi due capitoli del franchise, tirati a lustro per l’occasione e rimodernati “quanto basta” a rendere l’esperienza di gioco nuovamente memorabile.

Ve li foste dunque persi soltanto tre anni fa su Wii U (per il cui rilascio, come sicuramente ricorderete, Nintendo e Platinum realizzarono un interessante porting che accompagnava la release della nuova esclusiva), dal prossimo 16 febbraio non avrete assolutamente scuse: preparatevi dunque ad indossare completini attillatissimi e dalle scollature mozzafiato e, tra una battutaccia e l’altra, a fare il proverbiale “mazzo a strisce” ad interi eserciti di soldati del Paradiso: le streghe, quelle con le gambe chilometriche e il sorriso malizioso, sono tornate in splendida forma anche su Nintendo Switch. E se queste sono le premesse, si prospetta un terzo giorno davvero meraviglioso per le Streghe di Umbra.

bayonettaTrattandosi (ancora una volta, come direbbero i più maliziosi) di un porting su Switch di due titoli appartenenti alla libreria della precedente ammiraglia Nintendo, in sede di questa review ci limiteremo ad approfondire i tratti salienti dell’ultima fatica cronologica di Kamiya e soci, rimandando alla lettura delle due relative recensioni (Bayonetta, Bayonetta 2) per maggiori dettagli riguardanti la narrativa di ambo le opere e i tratti salienti di ciascun gameplay. Un gameplay che, per certi versi, può tranquillamente essere riassunto col tradizionale “non necessita di alcuna presentazione“: che Platinum Games rappresenti il non plus ultra in termini di “Stylish Action Game” è un dato di fatto, e vi sfidiamo tranquillamente a trovare un altro titolo capace di mescolare frenesia e dinamismo all’interno di un combat system fatto di combo mozzafiato che si inanellano alla perfezione, come in un preciso orologio svizzero, combattimento dopo combattimento. Un tratto distintivo che apprezziamo da almeno due generazioni di console (considerando le primissime release su PS3 e Xbox 360), capace di cancellare già dopo pochissimi minuti di gioco l’ombra del famigerato “button mashing” per concretizzare il gameplay di ambo i titoli in un’esperienza poliedrica ed entusiasmante, dannatamente abile a catalizzare l’attenzione e la curiosità del giocatore spingendolo inesorabilmente verso i titoli di coda – complice anche una narrativa interessante e con la giusta intuizione in termini di colpi di scena. Non l’aveste ancora capito sì, siamo dei fan incalliti di Bayonetta: e inutile sottolinearvi che, nonostante alcuni leggeri peccatucci, questa riedizione per Nintendo Switch ha nuovamente fatto breccia nei nostri cuori.

Nonostante alcuni leggeri peccatucci, questa riedizione per Nintendo Switch ha nuovamente fatto breccia nei nostri cuori

Bayonetta e Bayonetta 2, rispettivamente disponibili per Switch in formato digitale (il primo) e fisico (il secondo), superano la “Prova Remastered” in modo abbondantemente positivo. Merito indubbio va al team di sviluppo, capace di sfruttare a dovere il nuovo hardware Nintendo pur sacrificando alcuni aspetti tecnologici – risoluzione in primis – sull’altare, ben più preponderante, della portabilità. Entrambi i titoli girano infatti a 720p e 60 frame al secondo sia in modalità portatile, sia nella variante docked. Da un certo punto di vista, siamo onesti, avremmo sperato di assistere ad una risoluzione maggiore una volta connessa Switch al televisore (una situazione che può diventare “fastidiosa”, perdonateci il termine, per tutti i possessori di recenti televisori 4K che dovranno digerire una risoluzione quasi anacronistica in questa generazione): un dazio da pagare che per qualcuno può rivelarsi particolarmente esoso, ma che permette al titolo di scorrere a 60 frame granitici indipendentemente dalla modalità di gioco prescelta. E sia chiaro: in un franchise come Bayonetta, la fluidità dell’azione di gioco, specie nelle fasi combat più concitate, è una prerogativa d’eccellenza. Impossibile, una volta avviata la partita, non cedere alle lusinghe delle combo, delle danze sfrenate e delle schivate millimetriche della sexy strega più celebre del nostro medium. Uno spettacolo che, come auspicavamo già da tempo, regala soddisfazioni enormi anche e soprattutto nella modalità portatile, fiore all’occhiello di questa remastered di lusso per Nintendo.

bayonettaSe i 60 frame al secondo potrebbero essere quasi scontati in modalità docked, la fluidità generale che caratterizza il playthrough di ambo i capitoli stringendo Switch tra le mani è qualcosa di davvero incredibile: precisissimo, fulmineo e privo dell’ombra di qualsivoglia latenza, combattere nei panni di Bayonetta è una di quelle “attività” che, paradossalmente, sembra essere nata e pensata per un contesto portatile come quello introdotto da Switch. Certo, in fase iniziale le cose potrebbero essere leggermente difficoltose (tantissimi nemici su uno schermo contenuto, per i meno esperti, potrebbe rappresentare un battesimo di fuoco particolarmente caotico e confusionario): ma bastano davvero pochi minuti per ritrovarsi perfettamente a proprio agio nel combat schema di Platinum Games e per accorgersi di come, dopo tutto, poter combattere le forze del Paradiso ovunque, che siate in treno, in aereo o addirittura in bagno, è un qualcosa che non ha prezzo alcuno. Al netto della risoluzione a 720p (la stessa con cui i titoli venivano proposti su Wii U nella passata generazione), è impossibile non accorgersi di una maggior pulizia e di una resa visiva indubbiamente superiore: la discromia presente tra il primo e il secondo episodio è chiaramente a favore di quest’ultimo, che appare più vivido e sgargiante rispetto alla preponderanza di grigi e aree “scure” del capitolo d’esordio, ma chiunque abbia avuto modo di provare in passato uno qualsiasi dei tasselli di questo franchise noterà, in questa versione Switch, dei significativi passi avanti in termini di modellazione dei primari, cura dei dettagli e gestione globale degli effetti.

Che sia “su schermo grande o su piccino”, insomma, Bayonetta e soci confermano ancora una volta una godibilità, sia in termini visivi che di gameplay, di assoluto prim’ordine. Lo stile indiscutibile della creatura di Kamiya e soci, quel gusto quasi sfrontato all’esagerazione e all’eccesso (le Apoteosi di Bayonetta, del resto, parlano chiare da sole) che caratterizza ogni sezione di gioco sono ancora una volta al proprio posto, praticamente indenni al passaggio del tempo e perfettamente in grado di proporre meccaniche di gioco fresche ed accattivanti, non certamente innovatrici nel contesto dell’action gaming ma, in modo altrettanto sicuro, in grado di intrappolare chi gioca in una buona decina di ore (per ciascun episodio) scandite da un ritmo a dir poco vertiginoso e da un control schema, ancora oggi, in grado di fare scuola in termini di precisione e reattività. Peccato, duole un po’ ammetterlo, che in questa trasposizione manchi qualche contenuto aggiuntivo rispetto a quanto già visto a tempo debito su Wii U: tornano i comandi tattili, incredibilmente reattivi su Switch seppur forse troppo casual per il livello di sfida offerto dal titolo, così come il set di skin aggiuntive per Bayonetta ispirate all’universo Nintendo – rispettivamente a tema Super Mario, Zelda e Metroid.

Un capolavoro che, come le streghe, non invecchia mai

Dulcis in fundo, torna la modalità coop di Bayonetta 2 (la celebre Tag Climax Mode), disponibile sia offline con secondo giocatore gestito da CPU che online con alleato “in carne ed ossa” – con la quale cimentarsi in sfide e boss fight di difficoltà crescente, nei panni di gran parte dei personaggi presenti nel franchise. La potenza portatile di Switch potrebbe rivelarsi ottimale per gestire al meglio questa insolita modalità, già apprezzatissima su Wii U (nonostante i leggendari problemi dell’online di casa Nintendo), anche se l’attuale assenza di giocatori connessi ci ha reso difficile approfondire adeguatamente quanto necessario. Di cose da fare, insomma, ce ne sono abbastanza da tenervi occupati una discreta quantità di pomeriggi – un tempo destinato ad aumentare qualora, una volta raggiunti i credit, optaste per un secondo playthrough a difficoltà maggiore: peccato davvero per l’assenza di qualche add-on delle grandi occasioni, qualcosa che solleticasse il palato di chiunque abbia già avuto modo di giocare ambo i titoli su Wii U più di quanto il fisiologico revamp tecnologico riesca a fare. Che poi sia chiaro, stiamo pur sempre parlando della summa teologica dello Stylish Action, e di motivi per tornare ad indossare i tacchi vertiginosi di Bayonetta, pur conoscendo il franchise a memoria, non ne mancano affatto. Foste tra quelli rimasti sino ad oggi immuni al fascino delle streghe beh, sapete già cosa stiamo per dirvi: perdere questo appuntamento il prossimo 16 febbraio sarebbe un autentico peccato mortale. E in un titolo dove Inferno e Paradiso se le danno di santa ragione, al vostro posto noi staremmo molto attenti.

Conclusioni

Un capolavoro che, come le streghe, non invecchia mai. Una definizione che si presta alla perfezione tanto al primo Bayonetta, opera seminale del già citato segmento dello Stylish Action, quanto al secondo, esageratissimo capitolo di un franchise che, a mesi di distanza, preannuncia un terzo capitolo ancora più di impatto. Poco da fare, il tempo passa e Bayonetta non perde un colpo: frenesia, estemporaneità, precisione millimetrica e profondità. Queste sono solo alcune delle caratteristiche del combat system di Bayonetta, che oggi come ieri incanta nel vero senso della parola per la propria fruibilità, al netto di un meccanismo di combo così radicato da far rapidamente girare la testa. L’opera di Platinum Games, come prevedibile, riesce ancora ad incantare il giocatore proprio come la più letale delle stregonerie, catapultandolo in un universo di combattimenti asfissianti e funambolici la cui frenesia sembra quasi filtrare sotto i polpastrelli del giocatore. Godibile, entusiasmante, esplosivo: Bayonetta e Bayonetta 2 sono questo, e molto altro, sia che decidiate di affrontarli nella tradizionale modalità TV sia, e ribadiamo il soprattutto, nell’ancor più meravigliosa versione portatile di Switch.

Switch che, al netto di tutto, supera con eccellenza questo battesimo di fuoco “stregato”. La risoluzione di 720p farà storcere il naso a chiunque ambisse a qualche pixel in più per questa trasposizione neogenerazionale di lusso, anche se il guadagno in termini di frame rate (ancorato ai famigerati 60 anche quando non c’è un solo pixel su schermo che non sia occupato da nemici) è un qualcosa di semplicemente inestimabile. In auto, sul tram, dove diavolo vi pare, questi due Bayonetta in versione Switch onorano al meglio il già meritevolissimo franchise di Platinum Games: qualche contenuto aggiuntivo rispetto a quelli introdotti da Wii U ci avrebbe fatto piacere, questo è fuori da ogni ragionevole dubbio, ma foste alla ricerca di un action “con gli attributi” (e credeteci, tra Bayonetta e Jeanne di attributi ce ne sono così tanti da riempire un vocabolario) e con uno stile assolutamente unico, l’offerta proposta da Nintendo e Platinum fa senza dubbio al caso vostro. Credeteci, ne rimarrete stregati.

Good

  • Poco da fare, le streghe non invecchiano di un sol giorno
  • Gameplay frentico di altissimo livello
  • Framenrate granitico anche nelle situazioni più concitate
  • Conversione a 720p riuscitissima, specie per il secondo episodio...

Bad

  • ... anche se i 1080p nella versione docked non avrebbero dato fastidio
  • Leggermente caotico, almeno inizialmente, in modalità portatile
  • Il primo Bayonetta appare leggermente slavato
8.9

Imperdibile

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

Lost Password