Assassin's Creed Odyssey

Assassin’s Creed Odyssey

Miglior Gioco di Azione/GdR- GameSoul Awards 2018
PC PS4 Xbox One
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8.8

Imperdibile

Intervista a Carlo Prisco, il fan di Assassin’s Creed da Guinness dei Primati

Una collezione mondiale

Assassin's Creed Odyssey

Se cercate qualcosa di inerente ad Assassin’s Creed state pur certi che non mancherà nella collezione di Carlo Prisco, un ragazzo di Pozzuoli che ha fatto della sua passione un vero e proprio record mondiale: si contano 1030 pezzi, verificati proprio dalla commissione del Guinness World Record e nei quali figurano non solo gli elementi più comuni a tutti i giocatori ma anche pezzi unici che fanno di questa collezione un vero e proprio museo. Abbiamo colto l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con Carlo e conoscere un po’ la genesi della sua passione ma soprattutto per fargli i complimenti, essendo stato scelto da Ubisoft per partecipare all’E3 2018 in qualità di Star Player.

GameSoul: Domanda scontata ma necessaria per rompere il ghiaccio Com’è nata questa tua passione?

Carlo: Con il lancio del gioco nel 2007. Un vero e proprio amore a prima vista, anche se il collezionismo vero e proprio l’ho cominciato fra il 2008 e il 2009, quando uscirono le prime edizioni da collezione di Assassin’s Creed II: mi piacquero molto, da lì andai in un negozio a Benevento che aveva esposte statuine mai viste prima. Allora ho capito che potevo comprarle ovunque, sui principali negozi online che tutti conosciamo. In seguito alcuni miei amici stretti mi hanno convinto a mettere in mostra la collezione nonostante contasse ancora pochi pezzi, circa duecento. Quando però accettai il consiglio e a Ubisoft piacque, lì scattò la scintilla: ho iniziato a voler diventare un collezionista sfegatato. Nel 2016 ho fatto richiesta per il record ma non è stato accettato perché non esisteva ancora, ho dovuto aspettare un anno per far sì che venisse creato un regolamento apposito e quando tutto è stato pronto ero convinto servissero sui seicento pezzi, ma non è stato così. Fra il 2016 e il 2018 ho dovuto dunque reperire altri 250 pezzi, un’impresa tutto sommato “facile” se contiamo anche la presenza di fumetti e gadget più comuni. Le rarità sono ovviamente quelle destinate agli sviluppatori, naturalmente fra i pezzi più belli.

GameSoul: Immagino anche fra i più dispendiosi. D’altronde non è proprio una collezione economica quella che ho potuto vedere.

Carlo: Diciamo di sì. Per questa collezione ho speso seimila euro, però faccio sempre un conteggio entrata/uscita. Ovvero: alcuni pezzi sono sì costati mille euro, perché non si trovano in alcun modo, oppure quando c’era l’occasione non sono riuscita a coglierla e in seguito il prezzo è raddoppiato. Dall’altro lato però c’è il fattore vendita, dunque compro un pezzo in più e lo rivendo per guadagnarci qualcosa e ammortizzare un po’ le spese.

GameSoul: Posso definirti un collezionista in generale oppure sei stato particolarmente selettivo con Assassin’s Creed?

Carlo: Prima ero molto preso dalle edizioni da collezione di World of Warcraft, poi niente, ho conosciuto Assassin’s Creed ed è cambiato tutto.

GameSoul: Immagino tu abbia anche gli ultimi pezzi di Assassin’s Creed: Origins e Assassin’s Creed: Odyssey, che contano i pezzi fra i più costosi in assoluto senza bisogno di rincari. Ad esempio quella con la statua di Bayek da 70cm che costa sugli 800 euro.

Carlo: Assolutamente e anzi, ero in viaggio di nozze quando l’ho comprata. L’hanno annunciata mentre ero a New York e l’ho comprata senza perdere tempo perché quella statua è fantastica. Non ti nego che sono riuscito a rivenderne anche una, quindi alla fine come ti dicevo prima sono rientrato nelle spese.

GameSoul: A livello di collezione qual è il pezzo che consideri sia il tuo acquisto migliore a livello di offerta e opportunità sia il più bello? Quello a cui tieni di più?

Carlo: Una statua di quindici chili, si chiama Connor Premium Statue. L’ho comprata dall’altra parte del mondo grazie ad alcuni amici e per la sua rarità all’epoca, chiunque l’avesse era considerato alla stregua di una leggenda essendocene davvero poche in giro. Anche se io devo ammettere di essere più fissato per il materiale pubblicitario come i pre-order che sono molto più rari. Perché a me piace molto non tanto collezionare la statua, alla fine la si può trovare piuttosto facilmente online, quanto appunto le edizioni proprio esclusivamente di un dato Paese.

GameSoul: Una cosa estremamente selettiva, considerato quante variabili possono esserci.

Carlo: Esatto. Alcune edizioni da collezione particolari, ad esempio russe, le ho dovute comprare sul posto. E come ben sappiamo, il contenuto di una non corrisponde a quello di un’altra.

GameSoul: A livello di giochi, invece? Qual è il tuo preferito?

Carlo: Assassin’s Creed: Black Flag.

GameSoul: Una scelta curiosa, considerato in quanti l’hanno criticato.

Carlo: Vero ma è proprio la meccanica in sé ad affascinarmi. Se vogliamo parlare a livello di trama forse non è fra i migliori, ma l’obiettivo di base per un videogioco è saper divertire giusto? Ecco, quel capitolo ci è riuscito perfettamente, proprio come Assassin’s Creed: Rogue – e se devo dirla tutta, come trama è quello che ho apprezzato di più.

GameSoul: Un’altra scelta abbastanza fuori dal coro, nonostante vada ammesso che è un titolo passato piuttosto in sordina.

Carlo: Sì, perché tutti pensavano fosse Assassin’s Creed: Unity la punta di diamante. Invece avendolo io giocato prima, considero Unity alla stregua di un’espansione di Rogue.

GameSoul: C’è però da dire che sia Unity sia Syndicate sono un po’ la curva più discendente della saga, quella da cui poi Ubisoft è risalita molto bene con il nuovo ciclo classico.

Carlo: Concordo. Di Syndicate l’ambientazione era molto bella ma il gioco in sé è risultato molto povero, non mi ha lasciato nulla.

GameSoul: Ambientazioni dall’incredibile potenziale, mal sfruttate. Almeno dal punto di vista delle meccaniche perché da quello storico Ubisoft non ha mai sbagliato un colpo. Parlando appunto di questa rinascita del brand, dell’approccio più GdR che si è deciso di adottare, cosa ne pensi?

Carlo: Origins mi è piaciuto tantissimo ma ho avuto la fortuna di vivere Odyssey in maniera particolare. Lo scorso anno sono stato scelto come Star Player per l’E3 2018, dunque ho avuto la fortuna di essere stato invitato in fiera e seguire in diretta l’annuncio. La sensazione di provarlo lì, assieme agli sviluppatori, ha avuto un impatto incredibile su di me e forse è stato anche questo a farmi avvicinare molto più a Odyssey. A margine aggiungo che la struttura GdR funziona.

GameSoul: Sono stati in molti a criticarla, lamentando la ripetitività delle missioni e la scarsa profondità delle stesse o della caratterizzazione dei PNG. Personalmente l’ho trovato un ottimo impegno da parte di Ubisoft.

Carlo: Fondamentalmente Odyssey è criticato in quanto copia di Origins. Per me Origins è stato la prova generale di Odyssey: vedendone il successo l’hanno portato in questo ultimo capitolo ma da parte mia non è la struttura che critico, quanto la gestione della trama. Ci sono stati molti più passi avanti e approfondimenti nel DLC rispetto al gioco principale ed è un difetto che Ubisoft dovrebbe capire. Serve una trama più corposa di base, prima di eventualmente allungarla con contenuti aggiuntivi. Al tempo stesso ho apprezzato il fatto di poterlo giocare come si preferisce, in totale libertà, dando accesso a più tipi di fan. Non metto in dubbio che non siamo più di fronte al primo Assassin’s Creed e tutta la storia che vi è stata costruita attorno, eppure la questione è semplice: non ti piace, non giocarlo.

GameSoul: Ultima domanda. Tornando alla tua collezione, hai mai pensato di farne un museo?

Carlo: Ci sto pensando e infatti vorrei capire come fare, è uno dei miei prossimi progetti. Sto valutando il dove e il come, soprattutto una volta avuto il loro via libera diventerà una cosa più semplice da gestire.

GameSoul: Ti ringrazio per questa intervista, dal mio punto di vista ancora più interessante perché nel mio piccolo sono una collezionista proprio di Assassin’s Creed e parlare con l’attuale “guru” della serie è stata un’esperienza piacevole. I complimenti peraltro sono doverosi.

Carlo: Grazie a te.

Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

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